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Verso il voto

Gallone: “Il mio partito ha coraggio e punta a una rivoluzione gentile e virtuosa”

La senatrice azzurra: "Centrodestra unito nei valori e nelle proposte. No alla politica litigiosa, sì ad una visione volta al benessere sociale ed economico di famiglie e imprese"

Bergamo. “Forza Italia è l’unico vero partito di centro in Italia, lo è sempre stato. Senza di noi, il fronte liberale non ci sarebbe”. Non ha dubbi Alessandra Gallone, senatrice azzurra, o meglio, non li ha mai avuti, sulla natura, sulla sostanza del suo gruppo e lo ribadisce a gran voce. Soprattutto ora che il suo presidente, Silvio Berlusconi, è sceso nuovamente in campo per la campagna elettorale. Quasi un remake del ’94, almeno nello spirito e nelle intenzioni.

“Direi che il nostro leader è in splendida forma – racconta – e con lui tutto il suo partito. Che, ci tengo a sottolineare, non fa della politica urlata né arrogante il suo cavallo di battaglia. Questo lo voglio specificare perché il clima che si è creato negli ultimi giorni, devo dirlo, non mi piace per nulla: ho visto, da parte di molti miei colleghi, esponenti di partiti “avversari”, una grande arroganza. E mi chiedo: non è che tutta questa veemenza è forse frutto della paura? Forse la coalizione che il centrosinistra sta provando a creare non è così salda come sembra, forse non c’è un’unità d’intenti (difficile mettere insieme visioni così diverse su temi importanti) diversamente dal centrodestra che parte assolutamente compatto. Io credo che, in un momento delicato come questo, si debba invece far appello alla calma. Ciascuno deve concentrarsi sulle proprie idee e sui propri programmi affinché le persone possano conoscere e scegliere. Le polemiche invece non fanno bene, i cittadini sono stanchi della politica litigiosa che danneggia la politica seria. Per questo, io che confido molto nella gente, mi affido al modo di fare politica che preferisco, fatta di impegno quotidiano per il bene comune evitando di cedere alle provocazioni sterili. Sempre con il sorriso”.

Riavvolgiamo il nastro e partiamo dalle considerazioni del centrosinistra sul rinvio della legge delega sulla riforma fiscale. 
Bisogna spiegare bene i fatti e non strumentalizzarli. Innanzitutto parliamo di legge delega e non di un decreto da convertire con urgenza entro una certa data. Quindi nulla viene “affossato”, come ho sentito dire, ma semplicemente posticipato al 6 settembre, data in cui torneremo in aula per votarlo insieme anche al contenuto del Decreto Aiuti bis, quello, per intenderci, da 13 miliardi. In questo modo il Parlamento varerà le linee generali di un testo per il quale, poi, a elezioni terminate, il nuovo Governo raccoglierà gli indirizzi, dandone appunto forma ed esecutività con i decreti attuativi. Credo che sia fondamentale spiegare ai cittadini i termini delle questioni, per non creare confusione o fraintendimenti.

Il Parlamento continua a lavorare fino al 25 settembre, quindi.
Assolutamente sì. Siamo in regime di cosiddetta “prorogatio” e, in questo senso, mi sento di rassicurare chiunque pensi il contrario. La crisi di Governo non ha intaccato il lavoro in aula, al contrario, paradossalmente, ha dato un’accelerata. In tempi record, grazie anche a meno intoppi e rallentamenti dovuti a chi avrebbe voluto inserire temi divisivi all’interno di un governo di unità nazionale che doveva occuparsi delle emergenze e delle priorità, abbiamo infatti portato a compimento una serie di provvedimenti fondamentali, che erano in agenda, come ad esempio quello relativo alle infrastrutture, alla legge sulla concorrenza, al decreto semplificazioni. Nella giornata di giovedì abbiamo licenziato la legge sulla riforma della giustizia tributaria, punto peraltro contenuto nel documento del PNRR, che prevede una serie di agevolazioni sostanziali per il singolo e per le imprese.  Abbiamo anche dato il via libera al provvedimento relativo al sostegno delle residenze socio assistenziali (Irccs). Lavori intensi anche oltre i confini italiani, come le ratifiche votate a favore dell’ingresso di Svezia e Finlandia nella Nato; la riforma militare, che prevede 10mila nuove assunzioni in termini di difesa nazionale e molto altro ancora. L’operato non si è esaurito con le dimissioni di Draghi e chi ha dei dubbi può stare tranquillo: questo Parlamento sarà attivo fino al giorno dell’ insediamento del nuovo dopo le elezioni del 25 settembre.

Su quali programmi lavora il centrodestra?
Il centrodestra lavora unito e compatto, guardando avanti e al benessere sociale e economico dei cittadini. E questo sarà lo spirito che animerà tutta la nostra campagna elettorale, da qui fino al 25 settembre, con la forza di una coalizione che, diversamente da quanto vedo nel centrosinistra, è coesa e decisamente omogenea. Il nostro impegno è rivolto al mondo delle famiglie, dei giovani, del lavoro e delle imprese, alla tutela dell’ambiente, partendo dal concetto di sviluppo sostenibile a ogni livello: ambientale, economico e sociale. Vogliamo partire realizzando un nuovo sistema fiscale semplice ed equo grazie anche all’introduzione della Flat Tax (tassa piatta) un’aliquota unica che che renda la vita decisamente più semplice a tutti e che disincentivi l’evasione fiscale che deve essere perseguita e punita in maniera esemplare.
Il Manifesto per l’Italia di Confartigianato ”a misura di 4,4 milioni di piccole e medie imprese” per esempio è perfettamente condivisibile e trova risposte puntuali nel programma di Forza Italia. Gli ultimi dati Istat sull’occupazione ci hanno detto che i lavoratori dipendenti – precari o a tempo indeterminato – sono ai massimi storici dal 1977, mentre gli autonomi sono sprofondati sotto quota cinque milioni. L’inflazione sta impoverendo anche le partite Iva, che hanno già pagato più di tutti i disagi delle restrizioni Covid e ora devono fronteggiare un insostenibile caro energia. Per questo uno dei punti prioritari del nostro programma è la flat tax al 23% che consentirà un rilevante risparmio fiscale anche per la platea dei lavoratori autonomi, ma serve aprire una nuova stagione politica che sostenga le forze produttive anziché ostacolarle con misure come il Pos obbligatorio e il limite all’uso del contante.
Per noi poi restano centrali molti altri punti: il sostegno strutturale alle aziende per passare dall’economia lineare a quella circolare perché un paese povero di materie prime, ma primo al mondo nella trasformazione, non deve più permettersi di esportare (pagando) i propri rifiuti che sono invece un bene primario, una grande risorsa ritrasformati in materia prima seconda.
Centrale poi il tema della casa e del risparmio da proteggere.
La prima casa e i risparmi non si toccano: quindi niente tasse e niente patrimoniale. Vogliamo togliere nuovamente l’imposta di successione e sulle donazioni e rivedere il concetto di reddito di cittadinanza perché, se è vero che nessuno va lasciato indietro, specie le persone che fanno più fatica, va anche garantita una dignità ai nostri giovani che hanno bisogno di opportunità e non di sussidi. I giovani sono il futuro ed è nostra responsabilità metterli nelle condizioni di costruirselo. Penso ad esempio alla legge sulle fondazioni ITS (istituti tecnici superiori) scritta e presentata proprio da Forza Italia, che va a normare la realizzazione di corsi post diploma per formare i giovani alle nuove professioni, per governare l’innovazione di concerto con imprese e università. Il nostro sguardo è totalmente rivolto alla politica del fare, con idee molto concrete: siamo a favore, ad esempio, dell’ecoBonus 110% ma crediamo che ne vada rivisto il sistema per evitare frodi però nello stesso tempo garantendo che chi ne ha fatto domanda possa arrivare ad ottenerlo e che le agevolazioni durino almeno fino a tutto il 2023.
Sono 40 i miliardi di crediti fiscali relativi a bonus edilizi detenuti nei cassetti fiscali delle imprese edilizie, cittadini, professionisti. I nostri capigruppo di Senato e Camera, Anna Maria Bernini e Paolo Barelli, hanno scritto al presidente Mario Draghi chiedendo che il governo agisca subito, senza aspettare le elezioni e l’entrata in carica del nuovo governo.

Decine di migliaia di imprese oneste rischiano di fallire. Non si può aspettare un minuto di più!
Il tema della rigenerazione urbana è infatti un altro dei temi centrali: dall’efficientamento energetico degli edifici (di tutti gli edifici) alla piantumazione degli alberi soprattutto in città secondo quel concetto di bosco urbano per preservare la qualità dell’aria, la permeabilità del terreno, l’ombreggiatura necessaria, che oggi ad esempio a Bergamo manca totalmente alla luce delle tante zone “spianate” realizzate. Poi c’è il tema fondamentale della famiglia che tocca tutte le materie tra cui la nostra proposta di revisione dell’Isee per eliminare le storture che penalizzano le famiglie numerose e l’introduzione del costo standard per studente per garantire una vera libertà di scelta educativa. Per non parlare del tema delle pensioni minime. Mille euro sono appena sufficienti per una vita dignitosa di chi ha lavorato e lo stesso deve valere per le pensioni di disabilità o invalidità!

L’analisi è complessa. 
Assolutamente sì, perché dobbiamo renderci conto che il mondo è cambiato. Forza Italia non si nasconde, non l’ha mai fatto, anche quando le sue scelte potevano sembrare impopolari. L’autunno che ci attende sarà difficile e il nostro compito è quello di mettere sul piatto tutte le iniziative possibili, di buon senso, per far fronte ai problemi seri. Per queste ragioni bisogna studiare e attuare una politica non di attrito, ma di sostegno concreto ai cittadini, alle famiglie e alle imprese con uno Stato amico che semplifica la vita e non la complica. Basta lacci e lacciuoli ma regole semplici e certe che consentano di partire subito e verifiche successive. Bisogna capire che il mondo è profondamente cambiato dal 2020 e per questo bisogna trovare il coraggio di mettere in atto una vera e propria “rivoluzione”, gentile e virtuosa, ma decisa. A partire dalla necessaria alleanza tra pubblico e privato in ogni settore che si basi su fiducia e libertà per ripartire.
Che vinca il migliore.

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