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Verso il voto

Casati (PD): “Salario minimo, 2000 euro agli under 35 e uno stipendio per combattere il caro vita”

Il segretario provinciale Dem: "Oltre ad un'agenda che verte a politiche sociali a favore delle fasce più deboli. Sì allo Ius Scholae"

Bergamo. Tra le tante, quattro proposte, messe nero su bianco, rivolte ai cittadini e costruite nel segno della concretezza e dell’aiuto. Questo il significato di alcune delle linee programmatiche della campagna elettorale che vede in campo il Partito Democratico, nel suo ritrovato virgulto, a meno di un mese e mezzo dalla chiamata alle urne. Portavoce sul territorio delle idee e delle intenzioni, Davide Casati, segretario provinciale dei Dem, che snocciola una serie di iniziative che fanno da caposaldo alla campagna elettorale del PD: “Comincio dicendo che il neonato accordo tra i Democratici e Azione è positivo, perché solo grazie a questa convergenza si può mettere in campo una proposta in grado di fronteggiare e superare la destra sovranista. Solo anteponendo gli interessi particolari di ogni singolo partito, sarà possibile fare una sintesi che ci consentirà di proporci davvero come forza alternativa e valida a chi ha consapevolmente scelto di far cadere il Governo Draghi”.

Quali sono le proposte del partito per gli italiani?

Molte, ma quelle più concrete sono quattro. In primis quelle rivolte al mondo del lavoro: un italiano su quattro, quasi il 10%, non ha un mestiere garantito da un contratto collettivo nazionale, finendo così per prendere una busta paga da fame. Noi siamo per un salario minimo obbligatorio, capace di garantire una vita dignitosa a tutti, con particolare attenzione a giovani, donne e lavoratori precari. In questi anni il ruolo da Sindaco mi ha consentito di toccare con mano la realtà e queste proposte vanno nella giusta direzione. Sul fronte dei giovani, la proposta è molto concreta, ovvero offrire un contributo di 2.000 euro all’anno agli under 35 studenti o lavoratori con un Isee fino a 20mila euro, per sostenerli nelle spese di affitto. Per quanto concerne il tema del caro bollette e energia, vogliamo corrispondere, conti alla mano, l’equivalente di una mensilità di stipendio alle famiglie, cercando in qualche modo di arginare un momento tanto delicato quanto drammatico che impatta in maniera decisa sulle tasche degli italiani. Questo contributo corrisponde ad un taglio delle tasse sul lavoro (si concretizzerà agendo sui contributi previdenziali) in maniera tale da aumentare il netto in busta paga. L’ultima proposta è di carattere culturale, scolastico e di buon senso: i bambini e le bambine figli/e di genitori stranieri che vivono e studiano in Italia (completando almeno un ciclo di studi) hanno diritto ad essere cittadini italiani. Chi dice il contrario lo fa solo per alimentare odio e sfruttarlo a fini elettorali.

L’immigrazione è uno dei temi nevralgici di questa campagna elettorale. Cosa ne pensa lei a riguardo? Rispetto anche al tema dell’inverno demografico e alle naturali conseguenze sul mondo del lavoro. 

I fenomeni migratori vanno governati e non ne va fatta una battaglia ideologica fine a stessa. L’inverno demografico va combattuto con un’efficace agenda sociale e con specifiche politiche rivolte al sostegno delle famiglie e della natalità. Nel merito, il PD è a favore della riduzione delle rette per i servizi dedicati all’infanzia, alla gratuità degli asili nido e molto altro ancora. Ricordo che la misura storica dell’assegno unico è stata introdotta con il contributo decisivo del centrosinistra. Si tratta di politiche d’intervento che vanno sostenute e realizzate con una prospettiva a medio-lungo termine. In merito alla carenza di forza lavoro è evidente che l’apporto dei lavoratori stranieri è fondamentale: l’integrazione passa non solo dalla scuola a ma anche dal lavoro.

Cosa risponde alla Lega quando dice che la forza lavoro va pescata tra gli aderenti al reddito di cittadinanza?

Rispondo che una cosa non esclude l’altra. Lo scopo del reddito di cittadinanza è quello di reinserire le persone nel mondo del lavoro dopo un periodo di difficoltà, quindi è evidente che la norma si basa su dei presupposti giusti ma ha delle lacune e va revisionata. È necessario infatti che i cittadini, nei mesi in cui percepiscono il sussidio, si impegnino e vengano anche aiutati a trovare un impiego, e nel frattempo svolgano lavori socialmente utili. Poi, che il numero degli italiani impiegati in azienda non soddisfi la domanda, è qui da vedere e a dirlo sono gli stessi imprenditori.

Il centrosinistra corre contro il centrodestra, ma anche contro l’astensionismo. 

Il centrodestra non esiste. Esiste solo la destra e noi vogliamo essere l’alternativa. L’astensionismo, oggi, è il primo partito in Italia. I cittadini sono delusi e sfiduciati, ancor di più dopo i fatti incomprensibili visti in Parlamento solo alcune settimane fa. Il nostro compito è quello di ridare fiducia agli elettori, spiegando con chiarezza idee e  programmi. Questa sarà una campagna elettorale particolare, che si giocherà tutta in un mese, principalmente a settembre. E il Partito Democratico la costruirà su due pilastri: i volontari che “porta a porta” incontrano le persone nelle città e nelle periferie, la comunicazione sui media tradizionali e quella attraverso i canali social. Bisogna rimboccarsi le maniche e lavorare sodo.

 

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