Si avvicina l’inizio dell’anno scolastico e, dal punto di vista sanitario, le indicazioni paiono chiare: a settembre la scuola dovrebbe riprendere senza l’obbligo di indossare la mascherina. Il protocollo relativo alle misure di prevenzione anti-Covid nelle classi scade il 31 agosto e per ora non è previsto il rinnovo di questi provvedimenti.
Nelle prossime settimane verranno delineate le linee guida per fare in modo che l’anno scolastico si possa svolgere con la maggior sicurezza possibile, ma tutto lascia presagire che non vi sia più l’obbligatorietà di indossare questi dispositivi di protezione individuale. È una prospettiva che comporta un aumento dei rischi di contagio? Può avere ripercussioni negative sulla salute e, più in generale, sul contesto in cui viviamo? Abbiamo chiesto un parere al dottor Mario Sorlini, storico medico ad Albino e presidente di IML (Iniziativa Medica Lombarda), la cooperativa dei medici di medicina generale più grande d’Italia.
Cosa pensa di questo provvedimento?
Non è facile fare previsioni, perché ogni valutazione è strettamente legata al momento. Il numero dei contagi è abbastanza significativo ma, ora come ora, ci troviamo in una situazione di relativa tranquillità. E va considerato che le fasce d’età più giovani vengono colpite in forma lieve: in genere sviluppano la malattia con breve durata e manifestano i sintomi solamente per qualche giorno, con febbre, mal di gola e/o infiammazione delle vie respiratorie. A settembre, però, potremmo trovarci di fronte a un quadro diverso: non si può escludere che lo scenario possa cambiare, anche in maniera significativa. Sicuramente ci sarà qualche rischio in più e, per questo, è fondamentale che la popolazione over 60 si vaccini con la quarta dose.
Come mai?
La somministrazione della quarta dose fornisce protezione per le fasce di popolazione maggiormente a rischio di contrarre la malattia in forma grave come gli anziani e le persone fragili. Eliminando l’obbligatorietà della mascherina a scuola si tenta di normalizzare il più possibile la situazione scolastica per i bambini e i ragazzi, che hanno bassi rischi di contrarre la malattia in forma severa. Ovviamente è una scelta che dovrà essere soggetta a verifiche frequenti: bisognerà monitorare con attenzione l’andamento della pandemia per evitare che possa sfuggire di mano. Penso che sia una decisione corretta e giustificata: si dà a tutti il messaggio che la scuola deve ripartire com’era prima dell’emergenza sanitaria. Lo sforzo più grande devono compierlo gli over 60: è importante che si vaccinino con la quarta dose per non correre il rischio di intasare gli ospedali e le terapie intensive.
Ci spieghi
Devono proteggersi il più possibile in modo da ridurre i rischi nel caso in cui a settembre il virus cominci a circolare maggiormente nelle classi e venisse portato a casa. Si sta cercando di salvaguardare la scuola, che deve essere prioritaria e penso che sia giusto così: bisogna dare ai più giovani la possibilità di frequentarla senza avere particolari problemi, magari mantenendo precauzioni in caso di affollamento. Al tempo stesso non va sottovalutato il fatto che gli over 60 possano risentire di un’elevata circolazione del virus e avere più rischi di contrarre la malattia, anche gravemente. Finché circola a scuola non desta grandi preoccupazioni, dato che i bambini e i ragazzi non vengono colpiti in modo significativo, la questione è costituita dalla diffusione del virus fuori dall’ambiente scolastico. La quarta dose deve essere fatta, lo vediamo ogni giorno dai tassi di mortalità che rimangono elevati nonostante siamo ai primi di agosto.
Come ci si potrà proteggere a casa?
Per bambini e ragazzi il consiglio è quello di indossare la mascherina quando andranno a trovare i nonni o staranno a contatto con persone anziane o fragili. Al tempo stesso è utile che anche questi ultimi si proteggano il più possibile indossando la mascherina nelle situazioni in cui rischiano il contagio ed effettuando la quarta dose di vaccino anti-Covid.
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