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Le reazioni

Belotti, Lega: “Gori ha la fobia del complotto, vede i russi da tutte le parti”

E Alessandra Gallone (Forza Italia): "Meglio la politica dei fatti che raccogliere pettegolezzi mal interpretati o addirittura inventati di sana pianta"  

Bergamo. Arrivano le reazioni al tweet del sindaco di Bergamo Giorgio Gori che, nella giornata di venerdì, ha postato una sua riflessione sulla connessione, in termini di politica nazionale e in vista delle elezioni, tra gli interessi del centrodestra, in particolare di Lega e Fratelli d’Italia, e il governo russo. Pronta la risposta da parte degli esponenti locali, sull’onda di quanto dichiarato dai leader dei rispettivi partiti.

“Ma Gori ha la fobia del complotto russo? – tuona Daniele Belotti (Lega) -. Prima ha visto militari di Mosca che durante il Covid armeggiavano tra gli anziani per carpire pericolosi segreti al Don Orione e alla Rsa del Gleno, ora si lancia, insieme ai giornali di sinistra, in questa allucinante supposizione per cui gli uomini di Putin gestirebbero il flusso di migranti verso l’Italia per favorire il centrodestra. Una teoria che neanche il mitico Lercio.it avrebbe il coraggio di scrivere! Ah, una “piccola” precisazione: la stragrande maggioranza dei clandestini oggi arriva dalla Tunisia e dalla Tripolitania (la parte della Libia non controllata dai russi; solo una minima parte arriva dalla Cirenaica, l’area libica sotto l’influenza del Cremlino). Ma poi Gori dovrebbe essere pure contento di vedere l’Italia invasa di migranti: lui stesso nel 2016 auspicava l’arrivo di ben 8 milioni di immigrati per contrastare il calo demografico. Comunque quando il sindaco si lancia a fare lo statista è un fenomeno: lo vogliamo ministro degli Esteri, anzi no Presidente del Consiglio!”.

Così Alessandra GalloneForza Italia: “Leggiamo con profondo stupore una fantasiosa ricostruzione negli ultimi giorni, relativa alle ore precedenti alla caduta del governo Draghi. Stupisce che uno dei più grandi quotidiani italiani dia spazio a illazioni non soltanto infondate, ma che vanno nella direzione esattamente opposta rispetto alle nostre convinzioni e ai nostri comportamenti. Innanzitutto, è sconcertante l’idea che un leader si faccia suggerire dall’ambasciatore di un paese straniero valutazioni di politica internazionale. Un leader della caratura internazionale di Silvio Berlusconi, quando desidera avere contatti con leader stranieri lo fa al massimo livello, cosa che con la Russia non avviene da molto tempo. Tutto questo farebbe addirittura sorridere, se non fossimo di fronte ad una delle peggiori tragedie del nostro tempo. La crisi Ucraina ha portato guerra, morte e distruzioni alle soglie dell’Europa, come conseguenza di una guerra scatenata dalla Russia in violazione del diritto internazionale. La nostra posizione su questo è perfettamente allineata con quella del Governo Italiano, dell’Unione Europea e degli Stati Uniti. La solidarietà atlantica per noi è una cosa seria, è il cardine della nostra politica estera. Questo non ci impedisce di provare profondo dolore per le vittime e le distruzioni e di auspicare, come farebbe ogni persona ragionevole, che si trovi una strada diplomatica per far cessare questo massacro.  Lo abbiamo  detto e ripetuto in tante occasioni ufficiali e Forza Italia lo ha tradotto in concreto con gli atti legislativi e le risoluzioni votate in Parlamento. Forse sarebbe più utile raccontare questi, che sono fatti ben chiari e visibili, piuttosto che raccogliere pettegolezzi mal interpretati o addirittura inventati di sana pianta”.

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