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In valbrembana

Valnegra, no alla multa per chi discrimina le persone LGTB+

La maggioranza modifica la delibera con primo firmatario Andrea Viscardi e la minoranza vota contro

Valnegra. Non passa la delibera della minoranza di Valnegra, almeno così come era stata proposta dal partito Lgbt+. Sì dunque del consiglio comunale, ma senza la specifica proposta da Andrea Viscardi, consigliere e primo firmatario del testo che prevedeva una multa di 500 euro per chi commette atti discriminatori fondati su orientamento sessuale o di genere, per chiunque dichiara o compie azioni discriminatorie verso le persone gay, lesbiche, bisessuali e trans nel territorio o sulle pagine web collegate al paese. Una modifica che ha così portato il partito Gay LGBT+ a votare contro una mozione che, di fatto, secondo la minoranza, ha svuotato il documento della sua parte più importante, quella dell’ammenda per punire gli atti e i comportamenti discriminatori. Due quindi i fatti usciti dall’aula dell’amministrazione del piccolo comune della Val Brembana: da un lato il diniego al testo originario e dall’altro il no perentorio del gruppo proponente. Rammarico e delusione dunque da parte di Andrea Grassi, coordinatore del movimento LGBT: “Il partito gay del consiglio comunale di Valnegra ha votato contro la mozione proposta dal sindaco Milesi perché di fatto ha svuotato completamente la nostra delibera, andando a depennare il provvedimento che multa, con un ammenda di 500 euro, chi commette atti discriminatori fondati su orientamento sessuale o di genere. Il ‘sindaco contrario alle multe’, così come si è definito, non ha nemmeno voluto sentire le nostre dichiarazioni a sostegno della nostra delibera che, ribadiamo, è studiata e scritta sia per essere applicata in Giunta che in consiglio comunale. Senza questo tipo di ammenda, pertanto, la gente può benissimo insultare, discriminare, come già succede in Italia, senza che gli accada nulla. La verità è che credo e crediamo che l’amministrazione comunale non abbia voluto prendere una posizione nei confronti di chi commette questi atti che noi continuiamo e continueremo a combattere. Questo è inaccettabile, perché un sindaco deve proteggere tutti i suoi cittadini, nel bene e nel male, anche se questo comporta, talvolta, delle critiche”.

In Italia la delibera è stata già approvata da altri comuni (la prima a Morterone), mentre altri l’hanno respinta definendola “inapplicabile”.

 

 

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