Rapine, aggressioni e sequestro di persona commesse nell’ambito di una “faida musicale”. I carabinieri del comando provinciale di Milano stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip Guido Salvini nei confronti del trapper lecchese Simba La Rue, accoltellato lo scorso 16 giugno a Treviolo, e di altri 8 giovani che fanno parte del suo gruppo. In manette, anche un 22enne bergamasco di Calusco d’Adda che avrebbe preso parte ad una rapina.
Le indagini dei militari della compagnia Duomo, coordinate dal pubblico ministero Francesca Crupi, hanno ricostruito una rapina avvenuta in marzo e il sequestro di persona, risalente ai primi di giugno, del trapper padovano Baby Touche’. Quest’ultimo episodio era stato documentato da una serie di foto e filmati pubblicati sui profili Instagram di alcuni degli indagati.
Stando alle indagini, l’inizio della “faida” risale allo scorso febbraio, quando il gruppo di Simba La Rue, al secolo Mohamed Lamine Saida di 20 anni, si era scontrato con quello del padovano Baby Touche’, nome d’arte di Mohamed Amine Amagour. Un confronto solo verbale che nei mesi successivi è degenerato in una spirale di violenza con aggressioni, ritorsioni e nuove aggressioni.
In risposta al ferimento a coltellate di un amico di Simba La Rue alla stazione di Padova, il cantante ventenne e altri cinque, tra cui una ragazza, avrebbero pestato e colpito in zona Porta Venezia anche con un coltello il primo marzo scorso due giovani del gruppo rivale per rubargli un portafoglio e un cellulare. Sempre Simba, insieme ad altri tra cui il suo manager 24enne, avrebbe preso parte al sequestro ai danni di Baby Touche’ la notte tra l’8 e il 9 giugno.
Prima lo avrebbero braccato in via Boifava e poi, dopo averlo picchiato, lo avrebbero caricato su un’auto. Sequestro documentato in diretta con delle stories Instagram da Simba in cui Touche’ era ripreso con il volto tumefatto e insanguinato mentre veniva deriso e insultato. Era stato, poi, liberato a Calolziocorte, nel Lecchese. A metà giugno, quindi, l’agguato a Simba a Treviolo al centro di un’inchiesta collegata e condotta dai carabinieri dalla procura di Bergamo.
Le due bande di ‘trapper’, che fanno capo a Simba La Rue e Baby Touché, sono “governate da regole di fedeltà reciproca e di omertà” e si sono rese “protagoniste di reiterati episodi di violenza” seguiti “all’aspra conflittualità determinata dalle rivalità nella diffusione delle rispettive produzioni musicali”, emerge dalle indagini dei carabinieri.
L’ordinanza cautelare riguarda nove presunti componenti, tra cui una ragazza di 20 anni (utilizzata come esca per gli agguati, col compito di sedurre i rivali) della banda di Simba La Rue. In particolare, a Simba e altri cinque viene contestato un episodio di rapina ai danni due giovani del gruppo di Baby Touché, che sarebbero stati pestati e colpiti anche con un coltello il primo marzo scorso per rubargli un portafoglio e un cellulare. Un fatto che, stando agli accertamenti, sarebbe stato una risposta ad un’altra aggressione subita da un ragazzo del gruppo di Simba. Sempre Simba con altri tre, tra cui il suo manager 24enne, avrebbe preso parte al sequestro ai danni di Touché, ‘trapper’ padovano: l’avrebbero accerchiato in via Boifava a Milano, preso a calci e pugni e poi l’avrebbero caricato su una macchina.
I contrasti hanno portato a diversi episodi di aggressioni, spesso spettacolarizzate e pubblicizzate sui social, ricostruiscono sempre i carabinieri. Le bande, secondo le indagini, agirebbero come delle ‘gang’ per ottenere una supremazia sulle altre sia a Milano che in altre città. Anche l’agguato di metà giugno a Simba La Rue, a Treviolo, era stato rivendicato sui social da uno dei giovani della banda di Baby Touché.
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