• Abbonati
Economia

Teleriscaldamento, A2A: il prezzo resterà bloccato anche nel quarto trimestre 2022

Si stima che questa iniziativa possa offrire un risparmio medio di circa 50€ per famiglia-tipo nell’ultimo trimestre dell’anno

In considerazione degli avvenimenti che continuano a destabilizzare il mercato determinando una volatilità senza precedenti dei prezzi dell’energia, A2A – attraverso la società A2A Calore e Servizi – ha deciso di intervenire anche nel quarto trimestre dell’anno a favore dei propri clienti, bloccando la componente del prezzo del teleriscaldamento legata al PUN (Prezzo Unico Nazionale) e che valorizza l’utilizzo del calore generato da fonte rinnovabile, fissata ancora a 200,721 €/MWh (valore ‘congelato’ di inizio 2022) rispetto al valore di 368 €/MWh che sarebbe implicitamente incorporato nella formula considerati gli andamenti di giugno-luglio-agosto.

Si stima che questa iniziativa possa offrire un risparmio medio di circa 50€ per famiglia-tipo nell’ultimo trimestre dell’anno. L’inevitabile rialzo dei costi sarà, pertanto, legato ai soli incrementi di acquisto di gas naturale, fattore esogeno e non governabile dalla società. Grazie agli investimenti di A2A nella decarbonizzazione delle fonti di produzione del calore, l’aumento del prezzo del gas riguarderà meno della metà dell’indice che forma quello del teleriscaldamento.

L’annuncio è stato dato nella giornata odierna da Luca Rigoni, Amministratore Delegato di A2A Calore e Servizi, nel corso di un incontro promosso con le diverse sigle delle Associazioni dei
Consumatori. Complessivamente le misure introdotte dal Gruppo A2A a favore dei propri clienti a partire dal mese di marzo 2022 garantiscono un taglio agli aumenti delle bollette pari a circa 12,5 milioni di euro, mantenendo così competitivo il teleriscaldamento rispetto ad un’equivalente fornitura a gas nel servizio regolato di maggior tutela che, nonostante gli importanti aiuti statali, ha subito dei forti rincari.

Il Gruppo auspica, inoltre, che vengano estese al teleriscaldamento le misure correttive già adottate per altre fonti energetiche (IVA agevolata al 5% sulla vendita del calore prodotto) che potrebbero determinare un’ulteriore riduzione delle bollette dei clienti finali, permettendo un taglio del prezzo di circa 6,6 €/MWh

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI