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Alta valseriana

Agnelli sbranati a Gandellino, le fototrappole immortalano un canide: “Forse un giovane lupo”

A lanciare la notizia il portale Ruralpini, che ha raccolto la testimonianza di un pastore. La Provincia: "Probabilmente un esemplare in dispersione"

Gandellino. L’episodio risale alla notte del 15 luglio. Aldo Pasini, pastore di Gromo, intorno alle 3 è svegliato dallo scampanellio delle pecore. Prende una torcia ed esce subito a controllare: il gregge ha sfondato la recinzione elettrica. Sul prato, a 20 metri di distanza l’una dall’altra, giacciono le carcasse di 12 agnelli di alcuni mesi di vita (un esemplare di razza bergamasca a 3 mesi può pesare 30 chili). “Presentavano i classici segni al collo lasciati dai canini del predatore: un lavoro rapido, ‘pulito’ e preciso, che nessun cane è in grado di fare – sostiene Michele Corti, docente di zootecnia di montagna all’Università degli Studi di Milano e gestore del sito Ruralpini -. Anche la tecnica per fare uscire le pecore – secondo il professore – mette in evidenza la presenza di un lupo adulto ed esperto”.

Il fatto è accaduto all’Alpe Fontana Mora di Gandellino, zona in cui ci sono migliaia di ovini di diversi allevatori. Gli attacchi del lupo nelle valli bergamasche sono sempre stati messi in dubbio, ma secondo il docente – fortemente convinto della sua tesi – sarebbe comunque preoccupante non dare risalto alla notizia, vista la presenza di circa 10 mila pecore nella zona. Anche Daniele Savoldelli, portavoce dei pastori transumanti lombardi che alpeggia in Val di Scalve, a poca distanza, non se la sente di escludere l’ipotesi del lupo. “Se i pastori sono informati possono usare delle precauzioni: un’asina gravida – spiega a Ruralpini – viene chiusa in una stalla di notte; il gregge, nonostante il caldo di questi giorni che consiglierebbe di lasciar pascolare le pecore quando fa più fresco, viene chiuso nel recinto appena fa buio”.

Per saperne di più abbiamo contattato la Provincia di Bergamo, a stretto contatto con la Polizia provinciale che ha funzioni di vigilanza ittico venatoria: “Un sopralluogo – affermano da via Tasso – è stato effettuato dagli agenti provinciali e il verbale del veterinario Ats intervenuto riporta che non è possibile prelevare i campioni biologici utili a risalire alla specie responsabile della predazione”. Nei giorni successivi, però, le fototrappole installate dalla Polizia provinciale “hanno immortalato un canide che potrebbe essere un ‘lupo’ – fanno sapere -. Probabilmente un esemplare giovane in dispersione”.

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