Bergamo. Un viaggio nell’ex Diurno, a meno di due mesi dalla sua apertura. Uno stabile storico, super visionato dalla Sovraintendenza, recuperato e riqualificato secondo tutti i dettami per non lasciare nulla di intentato, ma al tempo stesso anche per non ledere il patrimonio che un luogo magico come questo porta con sé.
Un percorso di scoperta che abbiamo fatto all’interno del cantiere insieme a Gianluca Gelmini, progettista dello Studio CN10 che ha seguito, fin dagli albori, un’area acquistata da privati, per un valore iniziale di 1 milione e 200 mila euro e poi di fatto portata a casa alla terza asta per 750mila euro circa, rivisitandola per trasformarla nel cuore della socialità del centro piacentiniano. Giochi di luce, grandi volte, tutto quanto di moderno offre il mondo dell’architettura per poter garantire il maggior comfort possibile, oltre a una galleria teatro della convivialità e un grande openspace adibito all’offerta del food and beverage.
“Si tratta di un cantiere molto importante perché si lega intimamente con un luogo pubblico della città, Piazza Dante – ha raccontato Gelmini -, tanto da rappresentarne una vera e propria estensione. Si tratta di un’opera costruita sul connubio ormai consolidato della partnership tra pubblico e privato, con la parte privata appunto destinata a riusare uno spazio chiuso negli anni Settanta che verranno appunto aperti al pubblico per offrire ai cittadini eventi, manifestazioni e culturali, legandosi anche ad altri edifici vicini.
Mille metri quadri al coperto, quindi, che saranno il prolungamento naturale della piazza. L’edificio storico è stato mantenuto nella sua interezza, lavorando per creare nuovi spazi per trovare spazi dove inserire macchinari e tutto il necessario per renderlo a norma: le uscite di sicurezza, l’abbattimento delle barriere architettoniche, senza però perdere la lettura generale della storicità dell’edificio stesso. Tutto ciò che è impianto è nascosto, la volta è insonorizzata e abbiamo portato anche della luce naturale, creando dei lucernari che la portano durante il giorno e che di notte la riflettono in una costellazione lungo Piazza Dante, creando un equilibrio e un rapporto tra il sopra e il sotto”.
commenta