Valbondione. Per vent’anni è stato uno dei factotum di Umberto Bossi: un ibrido tra l’autista, l’assistente personale e la guardia del corpo. Anche quando il ‘Senatùr’ venne colpito dall’ictus, nel marzo 2004, al suo fianco c’era Francesco Aresi, per tutti “Franco”, morto domenica mattina sulle cime di Valbondione all’età di 68 anni.
“Ho appena appreso con dolore della scomparsa di un vecchio amico e di un leghista della prima ora, un leghista vero, storico collaboratore bergamasco di Umberto Bossi insieme al fratello Emiliano – scrive su Facebook il senatore della Lega Roberto Calderoli -. Bossi li chiamava i fratelli Karamazov. Condoglianze alla famiglia Aresi, al fratello Emiliano, a tutti i loro cari: perdo un amico, perdiamo un altro compagno di un lungo viaggio”.
L’allarme è scattato nella zona del pozzo piezometrico dell’Avert, a 1.700 metri di quota. Poco prima di sentirsi male, Aresi si era ripreso in una diretta Facebook con un gruppo di amici, forse per mostrare le bellezze del panorama che aveva scelto per passare qualche giorno in camper insieme alla moglie, Alice.
Anche il padre di Aresi, partigiano, era morto a 64 anni sul Pizzo Formico in circostanze simili. La salma è stata recuperata dagli uomini del Soccorso alpino e portata alla Camera del Commiato di Gazzaniga. I funerali si terranno mercoledì mattina alle 10, nella Basilica di Gandino.
commenta