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L'allarme

I veterinari bergamaschi contro l’abbandono di animali: “È un reato, serve maggiore consapevolezza”

L'ordine guidato da Stefano Faverzani ricorda le conseguenze di questi gesti spregevoli: "Punito con l'arresto fino a un anno o ammendo da mille a diecimila euro. Affidatevi a noi prima di scegliere l'animale giusto per voi"

L’abbandono degli animali domestici torna in prima pagina ogni estate, ma non si può di certo affermare che sia un fenomeno riguardante solamente questa stagione.

Il 2021 è stato contraddistinto dagli innumerevoli ripensamenti di coloro che hanno adottato un animale domestico durante il lockdown e che ora non hanno più intenzione di mantenere tali impegno e responsabilità.

“Dal punto di vista del Medico Veterinario, abbandonare un animale non è solo un atto eticamente e moralmente sbagliato, ma anche una minaccia alla salute pubblica e all’ambiente – sottolinea Stefano Faverzani, presidente dell’Ordine dei Medici Veterinari di Bergamo e Provincia – Infatti, nonostante vi sia più risalto mediatico sull’abbandono di cani e gatti, occorre ricordare che questi non sono i soli animali domestici che possono essere vittime di abbandono: le nostre case sono popolate da uccelli, criceti, conigli, pesci,  tartarughe e, talvolta, serpenti che seppure spesso non siano in grado di sopravvivere in libertà, in alcuni casi si sono invece perfettamente adattati ai nostri ambienti e possono rappresentare una vera minaccia per molte specie animali con cui condividono l’habitat”.

Il fenomeno dell’abbandono è quasi sempre la conseguenza della scelta di acquistare un animale senza prima avere attentamente considerato quali conseguenze comporti tale decisione.

Soprattutto per quanto riguarda i cani, spesso si sceglie una razza sulla spinta di una pubblicità, di una moda o in base al proprio gusto personale ma bisogna considerare le esigenze specifiche di quel tipo di cane e quanto possa essere più o meno impegnativo: dalla taglia a eventuali problemi di salute.

Solitamente, il problema non è dovuto allo spazio di cui avrebbe bisogno l’animale, bensì a quanto tempo sarebbe necessario dedicargli.

Questo vale soprattutto per i cani, ma anche, in modo diverso, per tutti gli altri animali con cui si decide di instaurare una relazione. Relazione che sarà necessariamente di dipendenza – dell’animale nei confronti dell’uomo – e di cui occorre essere pronti ad assumersi la responsabilità.

“Oggi ci sono moltissimi strumenti per poter effettuare una scelta consapevole. I Medici Veterinari sono certamente in grado di consigliare quali specie e razze di animali possano essere più adatte al nostro modo di vivere, dove rivolgersi (se ad un canile/gattile o a un allevamento), quali necessità avrà l’animale che sceglieremo, quali percorsi educativi possono essere necessari per i padroni dell’animale (per imparare a gestirlo correttamente) ed eventualmente, soprattutto per quanto riguarda i cani, quali addestratori o educatori sono i più indicati”, spiega Faverzani.

La lotta all’abbandono passa anche attraverso una normativa nazionale che impone l’identificazione e l’iscrizione in anagrafe animali d’affezione di tutti i cani in modo da poter sempre risalire alla loro provenienza. In più, dal 2020 in Lombardia è obbligatoria anche l’identificazione e iscrizione in anagrafe dei gatti nati dopo l’1/1/2020.

Per questo, la sterilizzazione, l’identificazione e la registrazione degli animali d’affezione all’anagrafe sono strumenti fondamentali per combattere il fenomeno del randagismo, strettamente connesso all’abbandono.

In termini legali l’abbandono di animale è un reato penale punito con l’arresto fino a 1 anno o con un’ammenda da 1.000 a 10.000 euro; pene che possono essere inasprite con la reclusione da 3 mesi a 1 anno o con la multa da 3.000 a 15.000 euro nel caso in cui sia presente anche il maltrattamento di animali.

Oggi sono disponibili assicurazioni che, oltre ai danni eventualmente provocati dagli animali, coprono anche la maggior parte delle spese veterinarie per mantenere l’animale in salute e molte strutture turistiche accettano animali.

L’Ordine dei Medici Veterinari di Bergamo e Provincia è in prima linea nella lotta all’abbandono degli animali.

Per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’argomento ha anche creato un contest sui suoi principali social networks (Facebook e Instagram) #ionontiabbandono.

Per partecipare al contest bisogna pubblicare sul proprio profilo personale delle foto o video divertenti in cui si è in vacanza con il proprio animale, utilizzare #ionontiabbandono e ricordare di taggare @ordinemediciveterinaribergamo.

Le testimonianze più belle saranno poi pubblicate sulle pagine ufficiali dell’Ordine dei Medici Veterinari di Bergamo e Provincia.

“Sono convinto che la lotta all’abbandono non possa essere affidata unicamente alle leggi e alla loro applicazione. Solo la diffusione di una cultura responsabile dell’animale può portare a un’inversione di tendenza”, conclude sempre Faverzani.

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