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Le reazioni a bergamo

Crisi di Governo, Casati: “Avanti con l’agenda di Draghi”. Tremaglia replica: “Il voto non è un pericolo”

Niccolò Carretta (Azione): "Forza Italia continua inspiegabilmente a posizionarsi come ruota di scorta di una Lega sempre meno istituzionale e responsabile"

Bergamo. La crisi di governo prima, e la decisione del presidente Sergio Mattarella poi di sciogliere le Camere e di andare al voto a settembre, il 25, ha rivoluzionato il panorama politico italiano e con esso, anche quello bergamasco. Pronte le reazioni dei politici della nostra provincia che, chi a favore e chi no, a seconda dello schieramento di appartenenza, hanno detto la loro in vista soprattutto dell’imminente chiamata alle urne.

Il consigliere Regionale e segretario regionale di Azione Niccolò Carretta: “Il Movimento 5 Stelle, ormai, ha dimostrato di essere inaffidabile per parlare coerentemente di coalizione per le regionali, su cui Azione ha un pensiero molto chiaro; l’agenda di Draghi deve essere la stella polare per costruire il programma delle prossime elezioni regionali che deve essere portato avanti da una figura di alto profilo lombardo credibile e riconosciuta dai cittadini. Triste, poi, vedere Forza Italia che continua inspiegabilmente a posizionarsi come ruota di scorta di una Lega sempre meno istituzionale e responsabile, anche in Consiglio Regionale. I cittadini e le imprese, soprattutto al Nord, non dimenticheranno facilmente le responsabilità gravissime di chi ha fatto cadere Draghi andando contro il Paese”. Venerdì mattina, poi, ha chiesto al Presidente del Consiglio regionale, Alessandro Fermi, l’impegno di dedicare uno spazio per il confronto in Aula, alla presenza della Presidente Attilio Fontana e della sua Giunta, e consentire così alle forze politiche di esprimere le proprie valutazioni sulla grave situazione politica che coinvolge anche Regione Lombardia.

“La crisi di Governo che si è innescata in queste ore rischia di avere degli effetti devastanti sul tessuto sociale e produttivo del territorio lombardo e comporta implicazioni politiche di cruciale rilevanza e delicatezza – ha continuato Carretta -, a causa della folle crisi di Matteo Salvini, Giuseppe Conte e Silvio Berlusconi, rischiamo di giocarci molto di più della figura autorevole di Mario Draghi. Questo è un momento cruciale per lavorare con responsabilità e serietà e non dissipare i quasi 10 miliardi di fondi del PNRR destinati alla Lombardia: sono risorse indispensabili per il lavoro, per la sanità, per la casa, per i trasporti, per la ricerca, per la transizione ecologica e digitale. Non possiamo assistere in silenzio a quanto sta avvenendo: è urgente ed opportuno che il “Parlamento della Lombardia” avvii un dibattito d’Aula prima della sessione di bilancio regionale. Confidiamo nella sensibilità del presidente del Consiglio regionale, ma, se la nostra richiesta non dovesse essere ascoltata, siamo pronti a convocare un presidio per dare voci ai cittadini lombardi ignorati dall’Istituzione che dovrebbe rappresentarli”.

Ma Dario Violi, coordinatore regionale M5S Lombardia, non ci sta e replica: “Avevamo posto questioni economiche e sociali, ci è stato risposto con una richiesta di delega in bianco e schiaffi in faccia. Arrivati a questo punto meglio siano i cittadini a esprimersi in merito ai programmi delle forze politiche. La nostra proposta è chiara. Siamo vicini alle famiglie, che soffrono gli effetti della crisi pandemica e del caro energia, ai lavoratori che chiedono la dignità di un salario equo e alle piccole medie imprese da cui passa la ripresa e la tenuta economica del Paese. Continueremo a batterci per una transazione ecologica ed energetica, attraverso la quale guidare l’Italia verso un futuro sostenibile”. Il Presidente Regionale Attilio Fontana accusa M5S e PD di aver causato la crisi. Violi: “Tutto il Paese ha visto Lega e Forza Italia decidere di far cadere il governo. Una scelta dettata esclusivamente da ragioni di opportunismo politico. Abbiano almeno la decenza di assumersene la responsabilità. Fontana e il centrodestra lombardo non fuggano come Salvini, che ieri in Senato non ha nemmeno avuto il coraggio di prendere la parola per la dichiarazione di voto”.

Davide Casati, segretario provinciale del Partito Democratico: “Siamo pronti ad affrontare questa campagna elettorale breve e intensa, e determinati a dare all’Italia un Governo stabile e autorevole. Come Partito Democratico abbiamo una priorità: portare avanti l’Agenda Draghi. Lotta alla precarietà, salario minimo, sostegno alle imprese e alle famiglie, riduzione del costo del lavoro, agenda sociale e protezione dei più fragili di fronte ad una situazione economica critica sono misure necessarie e urgenti per il Paese e non possiamo permettere che vengano spazzate via da questa crisi. Grazie al Professor Draghi per l’impegno di questi 18 mesi. Ora occorre riprendere al più presto il percorso di riforme impostato dal suo Governo e bruscamente interrotto, per ridare credibilità al Paese e mettere in sicurezza l’economia. Abbiamo fiducia negli italiani: siamo certi che sapranno riconoscere le responsabilità di questa crisi e soprattutto scegliere a chi dare fiducia attraverso il voto. Perché oggi più che mai c’è in gioco il futuro del Paese”.

Andrea Tremaglia, Fratelli d’Italia: “Bene che sia stata finalmente ridata la parola agli italiani. In una democrazia il voto non può essere visto come un pericolo. Il momento che l’Italia sta vivendo è drammatico e la risposta non poteva essere data da un “governo” che stava insieme a fatica, mescolando tutto e il contrario di tutto, lacerato da profonde divisioni che si sono rese evidenti questa ultima settimana. Ora occorre un esecutivo con forte legittimazione politica, coraggioso e soprattutto che lavori per il bene dell’Italia. Affronteremo una campagna elettorale veloce, ma importantissima. Il centrodestra unito ed alternativo alla sinistra è sempre stato l’orizzonte per Fratelli d’Italia, anche quando qualche alleato sembrava dubitare di questa formula. Ora è tempo di governare insieme”.

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