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Covid, curva ancora in crescita ma a ritmo più lento: i dati Comune per Comune

Il territorio dell’ATS di Bergamo, secondo gli ultimi dati disponibili, si conferma essere sempre la provincia lombarda con il tasso di incidenza più basso

Bergamo. Sono 7.941 i nuovi positivi Covid rilevati in provincia di Bergamo dal 13 al 19 luglio, per un tasso di incidenza pari a 705 nuovi casi per 100.000 abitanti (ovvero 7,05 per 1.000, nella metrica utilizzata a livello di singoli comuni), contro i 634 della scorsa settimana, i 575 di due settimane fa, i 269 di tre settimane or sono e i 198 di un mese fa.

Il territorio dell’ATS di Bergamo, secondo gli ultimi dati disponibili, si conferma essere sempre la provincia lombarda con il tasso di incidenza più basso.

Negli ultimi 7 giorni, evidenziano Alberto Zucchi, Elvira Beato, Roberta Ciampichini e Giacomo Crotti del Servizio Epidemiologico Aziendale di ATS Bergamo, si conferma il trend in crescita della curva pandemica, ma il monitoraggio nella settimana osservata, rileva che l’aumento dei nuovi casi settimanali (alla settimana precedente) registra, come la scorsa settimana, i valori più bassi da quando, a metà giugno, si è registrata l’inversione della curva.

Lo scostamento rispetto alla precedente settimana è, infatti, pari a 800 nuovi casi assoluti negli ultimi 7 giorni, pari a 11,2% rispetto alla settimana scorsa (contro i +666, pari a + 10,3% della settimana precedente, i +3.449 nuovi casi assoluti, pari a + 114,0% di due settimane fa, i +801, pari a +36,0% di tre settimane fa, i +745, pari a +50,3% di un mese fa).

Negli ultimi 7 giorni la media giornaliera dei casi incidenti è salita leggermente ed è pari a 1.134 contro i 1.020 della scorsa settimana (925 di due settimane fa, i 432 di tre settimane or sono, 318 di un mese fa).

La fase di risalita della curva, che ha visto un’importante impennata dei casi incidenti e del relativo tasso di incidenza (nuovi casi per 100.000 abitanti) nelle scorse settimane, appare confermare i primi segnali di rallentamento nella crescita rilevati la scorsa settimana. Ciò è corroborato dalla diminuzione dell’indice di trasmissibilità (RdT), pari a 1,07 (1,22 la scorsa settimana), con intervallo di confidenza pari a 1,04-1,11, pur risultando sempre al di sopra della soglia critica (che ricordiamo essere pari ad 1).

È bene ricordare, come più volte affermato, che quanto osserviamo si riferisce a quanto rilevato attraverso l’attività diagnostica legata a coloro che si sono sottoposti a tampone; verosimilmente, i dati di positività sono tuttavia sottostimati e i casi reali più numerosi, per le motivazioni più volte espresse (chiusura dello stato formale di emergenza e il termine della obbligatorietà del Green Pass sono verosimilmente esitati in una riduzione del ricorso ai tamponi per accertare una situazione di positività in presenza di sintomi compatibili con Covid19).

Per quanto concerne il territorio provinciale, anche questa settimana nessun Ambito Territoriale risulta essere Covid free (nessun nuovo caso positivo negli ultimi 7 giorni), ma anche nella settimana osservata, come nella precedente si colgono i primi segnali di decremento, si evidenzia infatti la presenza di 3 Ambiti Territoriali con valori in decremento (Alto Sebino, Valle Imagna e Villa d'Almè e Romano di Lombardia), contro i 2 della scorsa settimana.

I territori con tassi di incidenza superiori alla media provinciale (705 nuovi casi per 100.000 abitanti) sono 5: Dalmine (830 nuovi casi incidenti negli ultimi 7 giorni ogni 100.000 abitanti, pari a +19,1% rispetto alla settimana precedente), Isola Bergamasca (789, +11,0%), Seriate (750, +6,8%), Valle Seriana (741, +34,7%),Treviglio (740, +6,8%). Gli Ambiti Territoriali con valori di incidenza inferiori alla media provinciale sono 9: Alto Sebino (447 nuovi casi incidenti negli ultimi 7 giorni ogni 100.000 abitanti, pari a -2,9% rispetto alla settimana precedente), Valle Seriana Superiore e Valle di Scalve (554, +45,6%), Valle Cavallina (617, +9,7%), Monte Bronzone - Basso Sebino (617, +4,7%), Valle Brembana (618, +10,1%), Grumello del Monte (620, +4,3%), Valle Imagna e Villa d'Almè (643, -2,3%), Romano di Lombardia (650, +0,4%), Ambito di Bergamo (686 nuovi casi incidenti negli ultimi 7 giorni ogni 100.000 abitanti, pari a +8,3% rispetto alla settimana precedente).

covid 19 luglio

I Comuni con zero nuovi casi negli ultimi 7 giorni sono 12, pari al 4,9% sul totale dei comuni bergamaschi (erano 12 la scorsa settimana, 20 due settimane fa, 39 tre settimane or sono e 49 un mese fa), appartenenti a 4 Ambiti Territoriali (4 la scorsa settimana): 7 afferenti all’Ambito Valle Brembana (Blello, Cassiglio, Foppolo, Mezzoldo, Moio de Calvi, Piazzolo, Vedeseta), 2 all’Ambito Valle Seriana Superiore e Valle di Scalve (Schilpario e Valgoglio), 2 all’Ambito Valle Imagna e Villa d'Almè (Costa Valle Imagna, Fuipiano Valle Imagna), 1 all’Ambito Monte Bronzone - Basso Sebino (Parzanica).

Per quanto riguarda l’impatto sui ricoveri si nota un aumento dei ricoveri ordinari (da 80 della scorsa settimana a 107) e una lieve variazione di quelli nelle terapie intensive (da 5 a 7). Per quanto riguarda l’impatto sui ricoveri è bene precisare sempre che i dati non si riferiscono esclusivamente alle persone ricoverate per patologie Covid19 correlate, ma alle persone risultate positive all’atto del ricovero per qualsiasi patologia o durante il ricovero stesso.

covid 19 luglio

In sintesi, nonostante la fase epidemica acuta caratterizzata ancora da un aumento dell’incidenza, negli ultimi 7 giorni si osserva:

• una crescita contenuta della curva epidemica
• un indice di trasmissibilità (valore di RdT) sempre sopra soglia, ma con valori inferiori rispetto a quelli di sette giorni fa
• un incremento dei Ricoveri ordinari e una lieve variazione in crescita di quelli in Terapia Intensiva che rimangono a livelli assolutamente contenuti (poche unità).

L’ondata estiva della Covid-19 sembra stia esaurendo la sua crescita, come segnalato dell’indice di trasmissibilità (valore di RdT) in decremento. La settimana entrante ci permetterà di capire se raggiungeremo il plateau, seppur con una fase oscillatoria, oppure, come ci auguriamo, avrà inizio un calo costante.

È bene ricordare che l’ondata che ha avuto inizio a metà giugno è stata affrontata senza contromisure specifiche (il decreto del Consiglio dei Ministri ha alleggerito del 15 giugno 2022 ha alleggerito l’uso delle mascherine mantenendo l’obbligo soltanto in alcuni limitati luoghi e circostanze), affidando ai vaccini e all’immunità raggiunta per via naturale il compito di contrastare gli effetti dell’infezione. L’alta copertura vaccinale e i livelli di immunità delle nostre comunità, così fortemente colpite dalla pandemia, hanno consentito di contenere l’impatto di questa quinta ondata.

L’andamento epidemico in Italia ha mostrato molte similitudini con quanto accaduto in Portogallo, dove l’ondata pandemica legata alla variante Omicron 5 si è manifestata in anticipo, inizio dell’ondata a fine aprile ed è rientrata 4 settimane più tardi. Anche l’andamento anche nel nostro territorio sembra simile. Non va, però, dimenticato che sempre in Portogallo, dopo un minimo raggiunto lo scorso 4 luglio si rileva ora una fase di oscillazione su livelli quasi doppi: segnalando così la possibile ripresa dell’infezione a distanza di breve tempo dal picco precedente. Non va quindi abbassata la soglia di attenzione.

È bene sapere che nel Rapporto del Comitato di emergenza del Regolamento sanitario internazionale, appena pubblicato dall’OMS, pur prendendo atto delle modifiche nella manifestazione dell’epidemia, con un minore impatto sui sistemi sanitari rispetto al periodo 2020-21, l’infezione da Covid-19 resta classificata come emergenza sanitaria pubblica di rilevanza internazionale. In particolare, vengono espresse preoccupazioni per la progressiva diminuzione delle attività di testing e di sequenziamento virale, con una conseguente minore attendibilità dei dati che fotografano la diffusione del virus.

Contemporaneamente nel Rapporto vengono raccomandate alcune azioni, ritenute di fondamentale importanza, in particolare quelle di protezione individuale che contribuiscono a limitare la circolazione virale. Ovvero distanziamento e mascherine, due misure che anche nel nostro Paese sono state purtroppo trascurate nella recente fase espansiva concisa con l’inizio dell’allentamento delle misure preventive. La pandemia, sottolinea l’Oms, “non è finita nonostante la comune percezione che lo sia”: condizione che impone “nuove sfide nella comunicazione per trasferire in modo corretto al grande pubblico lo stato reale della situazione”.

Un aspetto che il Servizio Epidemiologico dell’ATS di Bergamo ha sempre seguito nei propri Report settimanali di monitoraggio della pandemia resi noti dalla stampa. A fronte di quanto affermato, ATS Bergamo, attraverso il Servizio Epidemiologico Aziendale, manterrà un costante e puntuale monitoraggio degli indicatori, nella convinzione dell’importanza di comunicare e diffondere dati e letture epidemiologiche non solo per una corretta e dovuta informazione, ma anche nel tentativo di ridurre il gap tra comunità scientifica/mondo sanitario e la popolazione rispetto alla percezione del rischio, aspetto quest’ultimo fondamentale per poter adottare comportamenti di prevenzione e di protezione.

Il Servizio Epidemiologico rimarca altresì che il virus, come affermato, è ancora decisamente in circolazione ed è pertanto fondamentale, in linea con le indicazioni dell’Istituto Superiore di Sanità, continuare a rispettare rigorosamente le misure comportamentali individuali e collettive indicate, ed in
particolare: distanziamento interpersonale, uso della mascherina nelle situazioni e nei contesti raccomandati, aerazione dei locali, igiene delle mani, riducendo le occasioni di contatto e ponendo particolare attenzione alle situazioni di affollamento.

AL proposito, nelle situazioni di affollamento sia pur all’aperto (concerti, sagre, etc.), qualora non sia possibile un ragionevole distanziamento, è altamente consigliato l’utilizzo della mascherina (preferibilmente FFP2).

L’uso delle mascherine negli ambienti affollati è una precauzione che costa poco e aiuta a contenere i contagi e il rischio di malattia. Una buona pratica, ormai appresa, che può essere mantenuta e raccomandata senza troppa fatica.

Il Servizio Epidemiologico di ATS ricorda, inoltre, che l’elevata copertura vaccinale in tutte le fasce di età, il completamento dei cicli di vaccinazione ed il mantenimento di una elevata risposta immunitaria attraverso la dose di richiamo, con particolare riguardo alle categorie indicate dalle disposizioni
ministeriali, rappresentano, come le evidenze hanno dimostrato, strumenti necessari a mitigare l’impatto soprattutto clinico dell’epidemia (ricoveri ordinari e soprattutto in terapia intensiva).

A tal proposito, si ricorda che è assolutamente opportuno, per le categorie a particolare rischio (elevata fragilità clinica di base e/o anzianità importante) non aspettare l'autunno per la quarta dose, ma procedere subito al riguardo.

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