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Simone Pontiggia Private Banker

La figura

Il consulente finanziario, una figura utile e certificata

Anche nelle valli bergamasche sono decine i Comuni senza uno sportello bancario con la difficoltà per parecchi cittadini di gestire i propri risparmi ed investimenti

È sempre più frequente sentire in televisione e leggere sui giornali la notizia di chiusure di decine di filiali bancarie. La possiamo ormai ritenere una tendenza consolidata negli anni ed in continua crescita. Anche nelle valli bergamasche sono decine i Comuni senza uno sportello bancario con la difficoltà per parecchi cittadini di gestire i propri risparmi ed investimenti.
Questo è uno dei tanti motivi per cui la figura del Consulente Finanziario negli ultimi anni risulta essere tra quelle più ricercate.
Ma il Consulente Finanziario cosa fa?
‘Non c’è nessuno che lo sa…’ potremmo dire parafrasando la celebre canzone per bambini.
Peccato che in questo caso si stia parlando di una professione con tanto di certificazione, di iscrizione all’albo, di continua formazione ed aggiornamento che ancora non viene correttamente valorizzata. Una professione in continua evoluzione che ben si sposa con l’evoluzione del mondo finanziario e della realtà bancaria: meno Banca tradizionale e più consulenza, meno prodotti e più servizi, meno generalizzazione e più personalizzazione in base alle esigenze personali dell’investitore.
Potremmo riassumere il tutto in una sola parola: RELAZIONE.
Nelle righe qui sopra è già evidenziata la differenza di servizio e di attenzione che viene posta a favore del cliente finale, ma finché la evidenziamo noi del settore sembra solo autopromozione.
La storia cambia quando però queste ‘attenzioni’, che da parte mia sono scontate, vengono messe in risalto dai miei stessi assistiti, memori delle difficoltà che a tutt’oggi sussistono nelle Banche tradizionali, quelle con gli sportelli, quelle dove per effettuare alcune operazioni devi fare la fila in sala d’attesa o fuori dalla filiale. Quelle in cui oggi trovi un operatore allo sportello, a cui magari spieghi tutta la tua storia e la tua situazione e poi, se il problema sussiste, tornandoci qualche settimana dopo ti ritrovi a parlare con un altro impiegato che non conosce nulla di te.
Sostanzialmente la più grande differenza che noto tra le due offerte sta nel valore della “consulenza”.
La consulenza è ascolto, è interesse per le esigenze del cliente.
Chi si affida ad un consulente sa che può contare sulle sue competenze, sulla sua riservatezza e professionalità. Soprattutto in periodi di mercato difficili come quello che stiamo vivendo da inizio anno.
L’investitore ha bisogno di consigli e supporto perché spesso vuole un rendimento dal proprio patrimonio ma non vuole rischiare, vuole la possibilità di fare operazioni veloci ed online ma non vuole rinunciare alla possibilità di sentire una persona di fiducia al proprio fianco. Lungi da me il voler screditare il modello di banca tradizionale, sono convinto che per mettere in luce il proprio lavoro non occorra screditare gli altri ma lavorare al meglio.
In questo spazio che mi viene messo a disposizione vorrei essere di supporto a chi vuole investire in modo consapevole, un compagno di viaggio nella realizzazione dei progetti di vita che ogni investitore ha.

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