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Crisi idrica

Uniacque: “Evitare sprechi, rischio razionamento anche per attività produttive e agricoltura”

Dalla società di gestione del servizio idrico integrato il messaggio è chiaro: attenzione e parsimonia da parte di tutte le utenze per cercare di evitare il provvedimento

Bergamo. La crisi idrica continua ad essere un problema in tutta la provincia di Bergamo e non sono esclusi possibili razionamenti dell’acqua per tutte le utenze, sia quelle private sia quelle legate alle attività produttive. Ci sono settori che soffrirebbero maggiormente un provvedimento di questo tipo, come le industrie e le attività florovivaistiche, ma anche bar, ristoranti e le numerose sagre che in estate vengono organizzate su tutto il territorio Bergamasco.

Uniacque spinge sul comportamento consapevole da parte di tutta la popolazione: niente sprechi e risparmio di acqua potrebbero infatti evitare di arrivare al razionamento.

Dalla società di gestione del servizio idrico integrato quindi il messaggio è chiaro: attenzione e parsimonia da parte di tutte le utenze.

Quali sono le aree in maggiore sofferenza e per quale motivo alcune zone soffrono maggiormente la carenza idrica rispetto ad altre?

Le aree in maggiore sofferenza in questo periodo sono la Valle Imagna, la Valle San Martino e alcuni comuni di alta e media valle. Le precipitazioni, sia neve che acqua, registrate in inverno (la neve costituisce una riserva fondamentale) e in primavera sono state inferiori dell’80% rispetto alle medie stagionali, pertanto le sorgenti non hanno avuto l’opportuna ricarica. Si tratta inoltre di Comuni che dipendono da fonti di approvvigionamento uniche, sorgenti con basse portate, che alimentano bacini di piccole dimensioni, per le quali non c’è alternativa o interconnessione con altre reti di acquedotto. I temporali e le brevi precipitazioni di questi periodi consentono solo una parziale ricarica e di breve durata. In alcuni Comuni vi è poi anche la problematica di utenze distribuite a quote altimetriche diverse: le utenze a quota superiore possono avere carenze di distribuzione a fronte di un elevato consumo delle utenze a quote inferiori. A peggiorare la situazione è la particolare situazione metereologica, non piove da mesi, a cui si somma nelle valli, l’incremento dell’uso di acqua dovuto all’importante afflusso di villeggianti e turisti.

Nel caso in cui si decidesse di adottare provvedimenti di razionamento, ci sono delle attività che ne risentirebbero particolarmente e che non potrebbero più svolgere il loro servizio?

Per razionamento si intende l’interruzione della fornitura, auspicabilmente solo in particolari fasce orarie, di solito notturne, per permettere ai bacini di accumulo di riempirsi almeno in parte. Il razionamento limita, appunto, la disponibilità di acqua e pertanto crea evidenti difficoltà e disagi, particolarmente alle utenze domestiche, che sono circa il 70% di tutte le utenze. Il disagio interesserebbe anche le eventuali attività produttive la cui produzione necessita di acqua e che non avessero provveduto autonomamente ad accumulare acqua.

Tra la fine di luglio e la metà di agosto sono in programma diverse sagre di paese su tutto il territorio bergamasco. Potrebbero quindi saltare?

Non è certo Uniacque a decidere la chiusura o apertura di sagre e manifestazioni di vario genere, ma è chiaro che anche queste attività sono condizionate dalla disponibilità della risorsa erogata dalle sorgenti e il volume di consumo che ne facciamo. È evidente come l’attuale situazione di criticità non ha riscontri passati: dobbiamo pertanto comportarci tutti amministrando con attenzione e parsimonia il bene acqua per non correre il rischio di esaurire le ridotte risorse disponibili.

A livello di industria ci potrebbero essere delle difficoltà?

Tutte le attività produttive ma, come già detto anche tutte le altre che hanno la necessità di utilizzo della risorsa acqua, possono andare incontro a criticità: l’eventuale limitazione della disponibilità interesserebbe tutti. Il comportamento virtuoso di tutti, il risparmio ed evitare sprechi possono essere azioni che dovrebbero consentire di evitare il razionamento.

Come possono affrontare questa crisi le attività florovivaistiche? Sarebbero eventualmente colpite anche loro dal razionamento dell’acqua o sono previste deroghe?

Siamo tutti coinvolti dalla grave crisi idrica che ha particolari punte in alcune zone della provincia di Bergamo; anche le attività produttive devono adottare comportamenti tesi al massimo risparmio della risorsa. Il razionamento, se mai dovrà essere adottato, interessa tutte le utenze.

Per quanto riguarda le piscine?

Un’ordinanza di contenimento dei consumi serve ad evitare tutti i consumi superflui diversi dall’utilizzo alimentare ed igienico, ivi compreso l’uso e il riempimento delle piscine private.

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