Clusone. Non è ancora il tempo di trarre conclusioni, visto che le amichevoli contro le Rappresentative locali sono test poco probanti se non dal punto di vista fisico. Ciò che traspare dal campo, però, almeno durante i primi 10 giorni di ritiro, è l’intenzione di Gian Piero Gasperini di trovare nuove soluzioni per l’Atalanta. Se necessario, cambiando anche il ruolo di alcuni interpreti del suo sistema.
Se Scalvini a centrocampo è stata una conferma di quanto visto a tratti nella scorsa annata più che una novità assoluta, lo stesso non si può dire di Matteo Ruggeri. Il classe 2002 è rientrato dal prestito alla Salernitana, dove ha giocato perlopiù come esterno sinistro di difesa o come quinto, in quello che è a tutti gli effetti il suo ruolo naturale. A Clusone, però, Gasp lo sta sperimentando come terzo di sinistra della difesa nel 3-4-1-2.
Un po’ per l’assenza di Toloi e la possibilità di adattare altri giocatori sulle fasce, un po’ per capire come dare profondità e alternative alla difesa, sia nelle partitelle che nelle prime due amichevoli il nativo di San Giovanni Bianco – fresco maturando – ha arretrato la sua posizione prendendo confidenza con un ruolo per lui nuovo, anche se non del tutto. Lo aveva infatti già coperto in una sola occasione: non con l’Atalanta, ma con la maglia della Salernitana contro l’Atalanta, a Bergamo nell’1-1 dello scorso maggio.
Anche in quella serata sembrava una scelta più che altro dettata dalle necessità, un po’ come potrebbe sembrare in questa fase del ritiro. Eppure l’insistenza e la conferma anche nella seconda amichevole nell’undici titolare lasciano pensare che non si tratti semplicemente di un obbligo per mantenere la squadra in equilibrio, ma un pensiero più ad ampio raggio.
È pur vero che, come sottolineato anche dallo stesso Gasperini, in questo momento la priorità va alla parte atletica piuttosto che a quella tecnico-tattica, ma la confidenza che Ruggeri può trovare stando continuativamente in quella posizione rappresenta un’ulteriore lato positivo in termini di duttilità degli elementi che comporranno la rosa del prossimo anno.
Chiaramente le vie del mercato sono infinite e le possibilità che il ventenne prodotto del vivaio parta in prestito sono realistiche, ma non va affatto esclusa nemmeno l’ipotesi di una permanenza a Bergamo, soprattutto considerando il suo non-peso nelle liste Serie A in quanto under-22 e la situazione di penuria che si fa registrare al momento sulle fasce.
Hateboer e Maehle sono sempre sul mercato, Zappacosta è infortunato (“settimana prossima ne sapremo di più” ha detto Gasp), Zortea dà segnali positivi dal ritiro e potrebbe rimanere. Anche Ruggeri rientra in questo mix, visto che a spezzoni ha giocato anche sulla fascia: mercoledì è rientrato per gli ultimi 20 minuti, nel suo ruolo naturale. Mentre il mercato ristagna, i giovani cercano di imporsi.
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