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Il riconoscimento

Denny Coffetti, ricercatore dell’Università di Bergamo, vince il “Luca Bertolini Memorial Award”

Premiato lo studio sui leganti innovativi per la produzione di calcestruzzi sostenibili del ricercatore del Dipartimento di Ingegneria e Scienze Applicate UniBg.

Bergamo. È Denny Coffetti, ricercatore del Dipartimento di Ingegneria e Scienze Applicate UniBg e co-autore della pubblicazione scientifica The combined use of admixtures for shrinkage reduction in one-part alkali activated slag-based mortars and pastes (2020), il vincitore della seconda edizione del Premio alla memoria del Professor Luca Bertolini.

Il riconoscimento intitolato al docente scomparso prematuramente nel 2017 è stato promosso dalla sezione italiana dell’American Concrete Istitute (American Concrete Institute Italy Chapter) e dal Gruppo Materiali Cementizi e Durabilità (mCD) del Politecnico di Milano per ricordare lo studioso che ha dedicato in modo appassionato la sua attività scientifica e didattica alla Scienza e Tecnologia dei Materiali e alla durabilità delle costruzioni.

Il lavoro scientifico, a cui hanno contribuito anche i docenti del DISA Università degli studi di Bergamo Luigi Coppola e Tommaso Pastore, l’ing. Elena Crotti, l’ing. Gabriele Gazzaniga, il ricercatore Sebastiano Candamano e il docente Fortunato Crea del DIMEG Università della Calabria, è stato premiato per le caratteristiche di originalità, innovazione e rigore metodologico, oltre che per gli evidenti elementi di ricaduta positiva nelle tematiche di ricerca di cui il professor Luca Bertolini si è occupato nel corso della sua carriera accademica.

La cerimonia di assegnazione del Premio si è svolta ieri pomeriggio presso l’Hotel Sheraton Milan San Siro di Milano in occasione della 13ª Conferenza Internazionale “Superplasticizers and Other Chemical Admixtures in Concrete” (SOCAC) e della 15ª Conferenza Internazionale “Recent Advances in Concrete Technology and Sustainability Issues” (RACTSI), due importanti appuntamenti dedicati all’innovazione nel campo del calcestruzzo organizzati dall’American Concrete Institute Italy Chapter e dal Dipartimento di Ingegneria e Scienze Applicate dell’Università degli studi di Bergamo.

denny coffetti

Lo studio sui leganti innovativi per la produzione di malte e calcestruzzi sostenibili

La ricerca si inserisce all’interno del tema della sostenibilità del calcestruzzo e si concentra in particolare sui leganti ad attivazione alcalina che, in un’ottica di economia circolare, utilizzano i residui della lavorazione dell’industria siderurgica (la loppa d’altoforno) e rappresentano un’interessante alternativa al cemento Portland per la produzione di malte e calcestruzzi sostenibili.

Lo studio analizza i problemi che impediscono attualmente a questi leganti innovativi di avere ampia diffusione e un mercato consolidato, come il ritiro elevato, che comporta un alto rischio di fessurazioni e problemi non solo estetici ma funzionali e di durabilità di malte e calcestruzzi, e la mancanza di conoscenza degli additivi che permettono di controllare e regolare le loro proprietà e prestazioni. Scopo della ricerca, quindi, è stato quello di valutare e verificare una soluzione che rispondesse a queste problematiche attraverso l’utilizzo combinato di diversi additivi, che si sono dimostrati capaci di ridurre il ritiro del 75% e portare il parametro sui valori dei leganti tradizionali. Contemporaneamente sono state effettuate verifiche anche sulle altre proprietà micro e macro-strutturali e anche in questo caso i dati sperimentali hanno confermato parametri su valori prossimi a quelli tipici di malte e calcestruzzi a base di cementi tradizionali.

“È una grandissima soddisfazione, per me e per il Dipartimento di Ingegneria e Scienze Applicate di cui faccio parte, ricevere questo riconoscimento prestigioso – afferma l’ing. Denny Coffetti – Questo lavoro scientifico rappresenta uno degli studi sulla sostenibilità dei materiali cementizi che nascono dalla mia Tesi di Dottorato e si inserisce in una lunga collaborazione fra l’Università degli studi di Bergamo e l’Università della Calabria che sta portando parecchi frutti sia in termini di pubblicazioni che di riconoscimenti”.

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