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La testimonianza

Coinvolgimento, Smart Working e Formazione: i pilastri del Bilancio di Sostenibilità di Gruppo Project

Il polo di innovazione di Stezzano lo ha redatto per la prima volta, in forma volontaria: "Abbiamo deciso di fare la nostra parte, visto che i grandi cambiamenti globali partono dalle piccole azioni"

Stezzano. Al centro del percorso verso la sostenibilità del Gruppo Project – polo di innovazione tecnologica specializzato nella digital transformation e cyber security delle organizzazioni e delle imprese, che si occupa da oltre 30 anni di servizi ICT e sistemi informatici, con sede a Stezzano – c’è una parola, un concetto, un approccio: coinvolgimento.

È il coinvolgimento, interno ed esterno, promosso per condividere un impegno sia con i propri dipendenti sia, ad esempio, con gli studenti delle scuole superiori, potenziali collaboratori dell’azienda. Un tema ampio e trasversale, visto che il coinvolgimento dei lavoratori e la costruzione di un buon clima aziendale è a tutti gli effetti una sfida centrale per contribuire a creare una società più sostenibile, in accordo con i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile fissati dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

“Abbiamo redatto il nostro primo Bilancio di Sostenibilità, riferito al 2021, insieme a tutta la nostra struttura – spiega Laura Bellezza, Compliance Manager del Gruppo Project–, coinvolgendo non solo i responsabili di funzione, ma anche tutte le persone che ricoprono un ruolo in azienda, perché volevamo capire quale impatto avesse ogni nostra azione sul contesto in cui siamo inseriti. Abbiamo raccolto informazioni, sottoposto questionari, analizzato processi. Il lavoro più difficile è stato proprio raccogliere questi dati e organizzarli perché fossero ‘leggibili’, perché ci dessero indicazioni chiare: è emerso un primo quadro del nostro impegno per la sostenibilità, un prezioso punto di partenza per migliorarci sempre di più in vista anche degli sviluppi futuri. Il Gruppo ha infatti avviato, attraverso il fondo americano H.I.G. Capital, un forte processo di crescita con nuove acquisizioni, un’operazione che porterà nel breve periodo ad allargare notevolmente il perimetro della nostra realtà ad un territorio ancora più ampio che va dal Nord Italia al Centro Sud”.

SMARTWORKING E SALA MENSA

Se per una struttura priva di grandi impianti produttivi l’impronta ambientale è ridotta, è l’impatto sociale dell’attività d’impresa che si è collocato da subito tra gli aspetti a cui prestare maggiore attenzione nell’analizzare attività e processi del Gruppo Project legati alla vita in azienda, alle persone che ne fanno parte e alla comunità in cui opera.

“Rappresenta uno dei temi più importanti per noi – evidenzia Bellezza –, perché siamo un’azienda che attraverso persone – i nostri collaboratori – fornisce servizi ad altre persone – i nostri clienti. Ci siamo quindi resi subito conto che dovevamo riflettere su tutto ciò che impatta sulle condizioni di lavoro e di vita delle nostre risorse, tenendo conto delle trasformazioni accelerate dalla pandemia. Tra queste c’è senza dubbio l’aumento del ricorso allo smartworking, che già da noi era ampiamente utilizzato per i profili più tecnici (sistemisti, programmatori), ma che abbiamo implementato tanto che oggi è previsto per tutte quelle mansioni ‘smartizzabili’”.

Lo smartworking è al centro dei Goals 3 e 8 dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, ma è legato anche all’11esimo e al 13esimo, che si concentrano sulla creazione di città e comunità sostenibili e sulla lotta contro il cambiamento climatico.

“Non si tratta semplicemente di consentire il lavoro da remoto – precisa Bellezza – Abbiamo fissato per esempio alcune regole per garantire anche a casa un ambiente di lavoro idoneo, che abbia ricadute positive sulla salute, lasciando libero ogni responsabile di gestire il lavoro in presenza del proprio team, a seconda delle esigenze dell’ufficio. E lo abbiamo fatto pensando già a quando l’attuale normativa nazionale legata allo smartworking, che ancora risente dell’emergenza pandemica, cesserà di avere effetto: allora noi avremo già trovato il modo di lavorare che maggiormente si adatta al nostro business, consapevoli che lo smartworking ha un impatto positivo non solo sul bilanciamento degli impegni lavorativi e familiari, ma anche sull’ambiente, perché riduce gli spostamenti casa-lavoro e il traffico e l’inquinamento atmosferico conseguenti. Per essere più incisivi proprio sulla riduzione del nostro impatto ambientale – aggiunge Bellezza – siamo intervenuti ottimizzando il nostro parco macchine aziendale, e con un’azione all’apparenza scollegata: i nostri dipendenti ricevono buoni pasto per il pranzo, ma abbiamo messo loro a disposizione anche un locale ‘mensa’ con frigorifero, microonde e una piccola cucina. In questo modo possono portarsi il cibo da casa e, se vogliono, evitare di prendere il mezzo per raggiungere un locale esterno all’azienda in cui pranzare”.

LA FORMAZIONE PER GLI STUDENTI…CON I SUPEREROI

Un altro impegno che il Gruppo Project ha evidenziato nel proprio Bilancio di Sostenibilità è quello della formazione, interna ma anche rivolta ai giovani studenti delle scuole superiori, possibile bacino di nuovi collaboratori dell’azienda. Attraverso una serie di interventi nelle scuole, la scelta è stata quella di raccontare l’evoluzione dei profili aziendali in modo innovativo e coinvolgente.

“Siamo andati negli Istituti Tecnici, per il momento il Belotti di Bergamo e il Marconi di Dalmine, e abbiamo raccontato come cambia il lavoro in un’azienda che si occupa di ICT paragonando ogni figura professionale ad un supereroe Marvel, agli Avengers, ai protagonisti di Game of Thrones che, inutile dirlo, i ragazzi conoscevano molto bene – scherza Bellezza – E così Spider Man rappresentava il Network and Security Engineer, una sorta di ‘chirurgo’ delle reti informatiche aziendali, Thanos invece il Full Stack Developer, impegnato sia nel Back sia nel Front End dei siti internet. Per noi è importantissimo non solo fare, ma anche raccontare quello che facciamo, raccogliendo la sfida del Goal 4 dell’Agenda 2030 della Nazione Unite, quello che punta ad un Istruzione di Qualità”.

UNA STRATEGIA DI LUNGO PERIODO

Il Gruppo Project ha redatto il proprio primo Bilancio di Sostenibilità in modo volontario: la stesura del documento non è infatti obbligatoria per le aziende sotto i 500 dipendenti, anche se si parla con insistenza dell’abbassamento di questa soglia ai 250 dipendenti.

“Abbiamo scelto di guardare avanti – conclude Bellezza – perché quando la normativa, come è probabile, introdurrà vincoli sempre più stringenti, chi si sarà mosso con anticipo sarà certamente più preparato. E poi perché abbiamo deciso di fare la nostra parte, visto che i grandi cambiamenti globali partono dalle piccole azioni, e quello che facciamo oggi mostrerà le proprie ripercussioni tra 20 anni”.

“Siamo molto soddisfatti di aver presentato per la prima volta nella nostra storia il Bilancio di Sostenibilità – dichiara Alberto Ghisleni, fondatore e CEO di Project Informatica – Gruppo Project. Un documento rappresentativo, in termini sia qualitativi che quantitativi, dei valori e degli effetti che la nostra attività d’impresa produce nell’ambito in cui opera. In questo modo vogliamo dare conto delle nostre politiche di carattere economico, sociale, ambientale e di governance, garantendo piena trasparenza nei confronti dei nostri stakeholder. Questo primo Bilancio di Sostenibilità rappresenta la pietra miliare verso un cambiamento, una crescente trasparenza e un allineamento sempre maggiore degli interessi tra le varie parti che vediamo come riferimento per una crescita di valore sostenibile nel lungo periodo. Sicuramente il percorso è lungo e sfidante. Lo sguardo al futuro e a quello che lasceremo ai nostri figli e alle future generazioni non può più essere trascurato. Il mondo ci sta lanciando segnali, la natura si sta ribellando ed è per questo che anche il nostro Gruppo sta lavorando alla predisposizione delle giuste strategie e politiche di adattamento per ridurre i rischi derivanti dagli eventi climatici estremi attuali e previsti, il tutto in sinergia anche con i nostri principali clienti e fornitori”.

alberto ghisleni gruppo project
Alberto Ghisleni, fondatore e Ceo di Project Informatica - Gruppo Project
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