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Bergamo

Omicidio di via Novelli, la madre dell’imputato: “Tutto è cambiato, non dormiamo più”

La donna davanti alla Corte d'Assise: "Se quella mattina non l'avessi svegliato per dirgli di avvisare la nonna che non saremmo tornati a pranzo, tutto questo non sarebbe successo"

Bergamo. “Se quel giorno non avessi chiamato mio figlio, svegliandolo, per dirgli di avvisare la nonna che non saremmo tornati a pranzo, tutto questo non sarebbe successo”.

A parlare davanti alla Corte d’assise del tribunale, in un’aula rovente, è Maria Daò, madre di Alessandro Patelli, il 21enne accusato dell’omicidio di Marwen Tayari, avvenuto l’8 agosto 2021 in via Novelli, a Bergamo.

La donna trattiene le lacrime. Quel giorno il figlio maggiore Matteo stava lavorando al campo di famiglia di Trescore Balneario, quando si è ferito con una sega. Il padre, che era con lui, lo ha accompagnato al pronto soccorso ed ha chiamato la moglie per avvisarla che non sarebbero tornati in tempo per pranzare tutti insieme dalla nonna.

“Alessandro dormiva, era domenica ed erano le 11 passate. L’ho chiamato perché non riuscivo ad avvertire mia mamma, lei è sorda e non avrebbe sentito il telefono squillare. Così gli ho detto di dirle che avremmo tardato, altrimenti non vedendoci si sarebbe agitata. Se Alessandro avesse continuato a dormire, non avrebbe fatto ciò che poi ha fatto”.

Il giovane quel giorno, intorno alle 13.30, aveva trovato il tunisino insieme alla moglie e alle due figlie seduto sui gradini davanti alla sua abitazione. Nel salire gli scalini Patelli aveva urtato la figlia maggiore di Tayari, ne era nato un battibecco. Il ragazzo era quindi salito a casa ed era uscito dopo pochi minuti indossando un casco e impugnando un coltello con il quale aveva poi colpito il 34enne durante una colluttazione. Un colpo al cuore e uno al collo, un altro alla coscia e Tayari era stramazzato a terra, morendo poco dopo tra le braccia della moglie.

In casa Patelli, ora che Alessandro si trova agli arresti domiciliari “tutto è cambiato. Non si dorme più, non facciamo più una vita normale. Mio figlio dice spesso che gli dispiace, soprattutto per la ragazzina, Benedetta”. Discorsi che però sono sempre rimasti all’interno delle mura di casa. Patelli, come conferma la madre, non ha mai pensato di prendere carta e penna e scrivere una lettera di scuse alla famiglia di Marwen Tayari, dimostrare loro in qualche modo il suo pentimento, il suo dispiacere per quanto commesso.

Il ragazzi, 21 anni, dormiva con la nonna: nella camera “dei ragazzi”, secondo quanto riportato dalla donna, dormiva solo Matteo. Lì sono stati trovati, sulla scrivania, un coltello, un grinder, 6 grammi di hashish, un seme di marijuana. “Non sapevo che Alessandro facesse uso di sostanze stupefacenti – dichiara Maria Deò -. Il coltello lo usava per i lavori che faceva nel bosco di Trescore, ci puliva le arnie”.

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