• Abbonati
A castione

Malore mentre insegna arrampicata in Presolana: muore a 52 anni Gianluca Gatti

L'istruttore di climbing di Breno, molto conosciuto anche in Bergamasca, colto da infarto sabato alla base della falesia Foppella: soccorso in elicottero è deceduto poco dopo l'arrivo agli Spedali Civili di Brescia

Castione della Presolana. È morto nel luogo che più amava, ai piedi di una falesia, facendo ciò che gli piaceva di più nella vita: insegnare arrampicata.

Gianluca Gatti, 52 anni di Breno, maestro di climbing e istruttore federale, si è sentito male sabato pomeriggio alla base della falesia Foppella di Castione della Presolana, durante una lezione. Si è accasciato, accusando un malore, e nemmeno il tempestivo intervento dell’elisoccorso è riuscito a salvarlo. È morto poco dopo aver raggiunto gli Spedali Civili di Brescia.

Era soprannominato il “Gatto”, proprio per la sua abilità nella scalata: agile, sicuro di sé, con una resistenza e una maestria nel cercare i giusti appigli che lo aveva fatto conoscere e apprezzare in Valcamonica e nella Bergamasca.

Tantissimi i messaggi di cordoglio che gli amici hanno voluto lasciare sul suo profilo Facebook. Ognuno con una storia da raccontare, con il ricordo di un’avventura vissuta insieme a lui, decine gli scatti che lo ritraevano sorridente, con la sua allegria contagiosa,  il fisico asciutto, i lunghi capelli raccolti.

“Grazie per aver condiviso con noi i tuoi sogni, le tue preoccupazioni e i tuoi grandi progetti ma soprattutto la tua bellissima libertà. Lì dove sei adesso spero tu possa trovare bellissime pareti da scalare e grandi progetti da realizzare. Vola alto uomo libero”, scrive un amico, postando una foto con Gianluca che solleva un bicchiere di birra brindando alla fine dei lavori per la sistemazione della palestra di arrampicata “Manopiede”, all’interno del Pala ViBi a Piamborno.

Un altro amico ha postato la canzone di Max Gazzé e Carmen Consoli “Mandaci una cartolina” con un commento di saluto: “Si può avere solo ricordi belli di te. Sempre sorridente, carico di energia e voglia di condividere la nostra bellissima passione. Grazie per tutti gli insegnamenti, la pazienza e tutte le risate che ci siamo fatti”.

“Seguendo le increspature della roccia i retaggi della mente porteranno inevitabilmente al tuo pensiero. Voglio pensare che scalerai anche lassù”, è il saluto di un altro amico.

Toccante il messaggio della nipotina: “Ciao zio Luca, la mamma mi ha lasciato il suo telefono e mi ha detto che quello che scrivo non lo potrà cancellare nessuno e che tu lo leggerai. Piango perché non potrò più vederti, non mi aiuterai più in palestra, non mi farai più sicura, non mi prenderai più in giro. Ho abbracciato forte i nonni, la zia e fortissimo il mio papà. La mamma mi ha detto che sarai il mio angelo custode perché sei il mio padrino e che tu vivi sempre nel mio cuore. Ti ho visto venerdì pomeriggio quando sei venuto a prendere il camper a casa e abbiamo mangiato l’anguria con i nonni. Zio Luca mi manchi già tantissimo. Ti voglio bene”.

Oltre ai parenti e ai tantissimi amici ed estimatori, Gianluca Gatti lascia nel dolore la compagna Silvia e il figlio Nicolò.

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI