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Emergenza idrica

Uniacque ai sindaci: “Ok le ordinanze, ma fate i controlli o rischiate il razionamento”

La lettera inviata ai Comuni delle Valli Imagna e San Martino: "Servono controlli, l'affluenza turistica non ha migliorato la situazione e unita alla presenza di feste e sagre ha comportato un forte aumento dei consumi"

La lettera, questa volta, sembra più di un invito alla responsabilità. Uniacque, dopo avere sollecitato i comuni delle valli Imagna e San Martino ad emanare delle ordinanze contro gli sprechi d’acqua, chiede ora che queste ordinanze vengano fatte rispettare, o che almeno ci si provi. “Resta auspicabile che tutti si attivino concretamente e fattivamente, perchè le proprie comunità non siano esposte al rischio di razionamento della dotazione idropotabile”.

A scrivere è Pierangelo Bertocchi, amministratore delegato di Uniacque che si rivolge ai sindaci, alle forze di polizia locale, al Prefetto e all’Ats: “La situazione metereologica sta rendendo oltremodo grave la situazione della disponibilità idropotabile in alcune zone della Bergamasca – riporta testualmente la lettera -. Uniacque ha da tempo chiesto l’emissione di ordinanze di contentimento dei consumi idrici, destinandoli al solo uso igienico ed alimentare per i comuni della Valle Imagna e Valle San Martino che, per la particolare orografia del territorio, sono dotati solo di sorgenti medio piccole e piccoli accumuli, sorgenti poco produttive ormai da mesi. L’elevata presenza turistica – rileva poi Bertocchi – non ha migliorato la situazione, che unita alla concomitante presenza di feste e sagre ha comportato un forte aumento dei consumi”.

Il supporto per integrare la dotazione di alcuni bacini con autobotti, in corso da diversi giorni, non è  sufficiente a garantire il mantenimento di livelli di sicurezza nei bacini stessi. “Pertanto, chiediamo che tutti i soggetti in indirizzo si attivino concretamente nel far limitare l’uso dell’acqua potabile al solo uso igienico ed alimentare, con una stringente ed assidua vigilanza del rispetto delle ordinanze emesse”.

Bergamonews se lo era già chiesto qualche settimana fa: ma queste ordinanze, vengono fatte rispettare o ci si limita a sperare nel buon senso dei cittadini? Attraverso una piccola indagine, il nostro quotidiano aveva scoperto che, nonostante qualche comportamento scorretto fosse stato individuato come ammesso da alcuni sindaci (giardini e orti bagnati lo stesso, piscine riempite lo stesso) nessun cittadino era stato sanzionato (sì, in caso di violazioni sono anche previste multe da un minino di 25 ad un massimo di 500 euro).

Altri sindaci hanno detto di non aver riscontrato nessun comportamento poco virtuoso e di voler puntare sulla sensibilizzazione; altri ancora – come il primo cittadino di Palazzago Andrea Bolognini – avevano invece ammesso la difficoltà a mettere in atto questo tipo di controlli.  “Si cerca di sensibilizzare la cittadinanza ma spesso, in un territorio come il nostro, con un solo agente di polizia locale a disposizione, controllare è complicato – aveva commentato -. Certo, le segnalazioni dei cittadini ci sono e su quelle stiamo lavorando”.

Ora Uniacque sembra chiedere uno sforzo in più. Soprattutto in Valle Imagna la situazione sta diventando sempre più critica in quanto la rete di distribuzione principale è scesa sotto i limiti d’allerta. “Oggi la risorsa è garantina grazie alle sorgenti minori distribuite sul territorio, che sono tuttavia già in sofferenza”, sottolineano sempre da Uniacque.

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