Il pm Emanuele Marchisio ha chiesto una condanna a 9 anni e 4 mesi per Eliana Mascheretti, 61 anni, con l’accusa di omicidio preterintenzionale per aver ucciso a martellate il cugino 73enne Giuliano il 20 dicembre 2020 nella grande villetta con giardino di via Camozzi 12 a Pedrengo. Si è conclusa così la requisitoria del magistrato nell’udienza di venerdì.
Secondo la pubblica accusa la 61enne, ingegnere alla 3M di Grassobbio, al culmine dell’ennesimo litigio quella sera fu colta da un raptus e avrebbe colpito con una novantina di martellate il cugino, ex docente di lettere in scuole private, che dal 2015, anche a causa delle sue difficoltà economiche, aveva accettato di farsi ospitare da lei.
Subito dopo l’aggressione, in bagno, la donna si sarebbe pentita e avrebbe cercato di aiutare il cugino tamponandogli le ferite e dandogli un antidolorifico. Poi aveva chiamato il 112. Ma l’anziano era spirato poco prima dell’arrivo dell’ambulanza.
I due facevano parte di una famiglia benestante e molto conosciuta nel paese dell’hinterland. Il padre di Eliana era deceduto nel 2012, un anno prima dell’assegnazione da parte della Provincia dell’onorificenza come combattente nella campagna italiana di Russia durante la Seconda guerra mondiale. Era stata lei stessa a ritirare il premio.
Da sempre nubile, la donna, ora ai domiciliari con braccialetto elettronico, aveva deciso di accogliere nella residenza di sua proprietà il cugino più anziano, anch’esso celibe. Una convivenza serena la loro, almeno fino a quando l’uomo iniziò a manifestare alcuni acciacchi fisici dovuti all’età, in particolare agli occhi. Lei se ne prendeva cura, ma con il passare delle settimane spuntarono sempre più malumori per questa situazione. Diverbi sempre più frequenti, fino all’aggressione mortale.
Gli avvocati della donna, Francesca Longhi e Carlo Cofini parleranno nella prossima udienza del 23 settembre, prima della sentenza.
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