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Il caso

Lega, il sindaco di Palazzago spegne la polemica: “Ci siamo da 30 anni e andiamo avanti”

Una lettera dai sindaci della Valle Imagna per dare voce ai malumori nel partito. Bolognini: "Non sono critiche personali, ma dinamiche note a tutti"

Bergamo. Una lettera che doveva rimanere interna, perché le dinamiche del partito non vanno raccontate ai quattro venti, ma discusse internamente. Certo è che il contenuto parla chiaro, in particolare di “malumori e di malesseri che serpeggiano tra tutti i militanti bergamaschi, sofferenza che è palese, tanto che la situazione sta esplodendo”: a mettere nero su bianco le richieste, cinque sindaci della Valle Imagna tra i quali Alessandro Pellegrini di Capizzone, Corrado Cornali di Strozza, Ivo Manzoni di Sant’Omobono, Andrea Bolognini di Palazzago e Michele Serchielli di Almenno San Salvatore.

“Direi che le ragioni espresse sono condivisibili – racconta Andrea Bolognini –, anche se era meglio che rimanessero interne. Non è nulla di trascendentale, e certamente non è la prima volta che si presenta una situazione del genere. Ne abbiamo già vissute altre. Le posso dire che ho la tessera del partito da 30 anni e a momenti così non sono nuovo”.

Le tre pagine di contenuto, indirizzate alla Segreteria Federale Lega per Salvini Premier Segreteria Nazionale” e ai vertici lombardi e di Bergamo del Carroccio vuole essere una lunga e articolata riflessione della base che prende atto della “realtà dei nostri giorni, dopo una svolta nazionale del movimento” e anche “degli ultimi insuccessi elettorali legati alla giornata del 12 giugno scorso (referendum e comunali)”. La volontà dei firmatari è quella di raccogliere firme capaci di smuovere le acque e far riflettere, “condividendo tra noi delusioni, amarezze e mal di pancia. Abbiamo deciso di mettere per iscritto alcune osservazioni, perché chi occupa il giusto posto possa riflettere su ciò che la ‘base’ evidenzia e chiede, affinché le defezioni e i malumori diminuiscano e i militanti possano ritrovarsi ancora, come ai vecchi tempi”.

Ma Bolognini cerca di stemperare i toni: “Non c’è nessuna critica alle persone ed è anche questa la ragione per cui era meglio non condividerne i contenuti, perché poi le parole e le intenzioni vengono strumentalizzate o ingigantite. In realtà il contenuto è il linea con il pensiero leghista, nulla di più”.

“A distanza di anni, tra alti e bassi, – si legge ancora nella lettera -, ci troviamo però molto lontani da quello che erano i nostri valori e le battaglie per cui tutti noi lavoravamo con energie e sacrifici. Attendiamo da molto, troppo tempo l’elezione ufficiale delle figure di riferimento territoriali. Basta commissari, chiediamo che tutte le cariche tornino ad essere elettive. Basta con le decisioni calate dall’alto, basta con gli ordini dell’ultimo momento, magari non condivisi e ‘recapitati’ via messaggio. La sofferenza dei soci e dei militanti di sezione è palese, e la situazione sta esplodendo”.

Ma anche su questo, Bolognini, ha le idee chiare: “La Lega va avanti, da una vita. E continueremo a farlo, cercando sicuramente di affrontare e superare un momento non facile, raccogliendo le riflessioni e chiarendoci tra di noi”.

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