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La testimonianza

“Quando intervistai Raffaella Carrà: un’esperienza indimenticabile”

Massimo Doneda, voce delle radio bergamasche negli anni Ottanta e Novanta, ricorda questo magico incontro

Le grandi star sono immortali. Raffaella Carrà è stata una delle artiste più amate e popolari: a un anno dalla sua scomparsa, avvenuta il 5 luglio 2021, esattamente un anno fa, il suo mito continua a vivere e ad affascinare intere generazioni.

Tra i suoi estimatori c’è Massimo Doneda, una delle voci delle radio locali bergamasche negli anni Ottanta e Novanta: è stato ai microfoni di varie emittenti radiofoniche che trasmettevano sul nostro territorio come Radio Studio 54, Mega Radio e Radio One, intervistando fra gli altri Vasco Rossi – che allora era agli esordi e il 28 maggio 1987 si esibì al Lazzaretto di Bergamo – e Sabrina Salerno, protagonista di una serata a Clusone.

Mentre stava lavorando per Radio One ha avuto il privilegio di conoscere l’intramontabile Raffa: il 5 marzo 1988 l’ha intervistata apprezzandone le qualità personali e professionali. Adoperando un linguaggio diverso, inoltre, ha proposto i contenuti di questa “indimenticabile chiacchierata” in un articolo pubblicato su Bergamo-oggi, testata giornalistica con cui collaborava.

In occasione del primo anniversario di morte di questa straordinaria conduttrice, cantante, ballerina e attrice gli abbiamo chiesto di raccontarci quel magico incontro.

Come nacque la possibilità di intervistare Raffaella Carrà?

Il 24 febbraio 1988 le proposi di effettuare l’intervista. Ci sentimmo telefonicamente mentre si trovava in un hotel a Milano: era alloggiata lì perché in quel periodo era alla guida di Raffaella Carrà Show, il programma televisivo che ha condotto su Canale5 dopo aver lasciato la Rai. Parlai direttamente con lei e mi diede la sua disponibilità a incontrarmi la settimana successiva, il 5 marzo: mi invitò ad assistere a una puntata del programma e, al termine, avrebbe risposto alle mie domande. Fininvest, l’odierna Mediaset, non trasmetteva ancora in diretta: Raffaella Carrà registrava le puntate di questa trasmissione il giovedì allo Studio 10 di Cologno Monzese mentre la messa in onda era il sabato. Mi assegnarono uno dei posti dedicati alla stampa, ma chiesi di andare in platea per vivere appieno la puntata. Alla fine, come concordato, mi rilasciò l’intervista.

Come andò?

Ci incontrammo dietro le quinte, lei era in accappatoio e quella sera fui il primo giornalista a intervistarla. Avevo a disposizione 45 minuti, la tempistica ideale per sviluppare gli argomenti al meglio. In quel lasso di tempo rispose a tutte le domande e, dopo di me, toccò ad altre testate come Il Corriere della sera, La Stampa e Il Giorno. Fu molto gentile, alla mano: era una persona molto cordiale e autentica. A telecamere spente era esattamente come si vedeva in video, in lei non c’era alcuna differenza tra persona e personaggio: l’unica cosa che cambiava era il vestiario, perché fuori dallo schermo non indossava gli abiti di scena, ma il suo modo di fare era sempre lo stesso, quello che abbiamo conosciuto e apprezzato tutti.

E come si sviluppò l’intervista?

Fu una chiacchierata molto piacevole: si instaurò sin dal primo momento una bella sintonia ed entrambi ci siamo sentiti subito a nostro agio. Spaziammo fra molti temi come il suo passaggio dalla Rai a Fininvest, le sue impressioni sull’ultima puntata e un parere sui dati relativi agli ascolti che aveva totalizzato la trasmissione, ma anche le differenze fra la tv pubblica e quella privata.

Fu disponibile?

Moltissimo. Era estremamente rispettosa del lavoro degli altri e capiva l’importanza di effettuare le interviste perché era una del pubblico. Al tempo stesso era una professionista rigorosa: prestava attenzione a ogni dettaglio e metteva tutta se stessa in quello che faceva. Si può considerare un'”artista artigiana”, perché aveva il suo staff ma ci teneva a seguire personalmente ogni fase del suo lavoro e lo faceva con notevole cura. Estremamente versatile, in tv conduceva egregiamente sia programmi registrati sia in diretta: la sensazione era che quest’ultima le mancasse, perchè il rapporto con il pubblico era un suo notevole punto di forza.

Per concludere, che ricordo le resta di questa esperienza?

Rimane il ricordo di aver conosciuto una grande professionista e una persona molto umana. Dopo l’uscita dell’articolo, le portai una copia del giornale e mi ringraziò dicendomi che ero stato di parola. Mi spiegò che solitamente tutti le dicevano che le avrebbero fatto avere una copia della pubblicazione, ma molti non lo facevano. In quell’occasione mi diede la possibilità di partecipare a una riunione della redazione del programma e fu molto interessante: incontrarla è stata un’esperienza unica e indimenticabile.

raffaella carrà
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