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La tragedia di marettimo

Morto in Sicilia a 57 anni, il dolore dell’amico: “Antonio era un escursionista esperto”

Il ricordo di Andrea Vianello: "Con lui ho condiviso scuole superiori, università e rugby. Era una persona speciale". Il vice sindaco Vaccaro: "Qui sull'isola gli volevano bene tutti"

Petosino di Sorisole. “Non era la prima volta che veniva sull’isola per trascorrere le sue vacanze, era una persona perbene, discreta ma molto educata, che vedevo volentieri quando ci raggiungeva qui a Marettimo”. Queste le prime parole di Vito Vaccaro, vice sindaco di Marettino (Trapani) sulla disgrazia che ha colpito Antonio Magni, 57 anni, dipendente di A2A, residente a Petosino, morto durante un’escursione a Cala Bianca.

“Lo conoscevo di vista – prosegue Vaccaro – , ci scambiavo due parole quando lo incontravo in paese e qui era benvoluto da tutti, anche per il suo carattere gentile ma riservato. Era un amante della montagna, del trekking in particolare e anche del mare, infatti era iscritto al diving Blu Trek. E il giorno della tragedia, così mi dicono, aveva fatto un’immersione, poi aveva intrapreso un sentiero difficile, particolarmente arduo, il più complicato di tutti. Ci sono molti percorsi tortuosi qui da noi, infatti consigliamo sempre di farli con una guida”.

Sia le ricerche che il recupero del corpo di Magni si sono rivelati particolarmente impegnativi per gli uomini del Soccorso Alpino e Speleologico Siciliano che, per raggiungere la zona di Cala Bianca percorrendo il sentiero che parte dal paese e passa per Punta Troia, hanno dovuto utilizzare l’elicottero, con a bordo altri due tecnici, per proseguire le operazioni, riuscendo a individuare il corpo con l’ausilio di droni: “Non è stato facile né individuarlo, né recuperarlo, tanto che il soccorritore che è riuscito a trovarlo, ha fatto fatica a scendere nella scarpata e a imbragarlo. Mi dispiace molto per quello che è successo”.

Antonio Magni era uno sportivo, non solo amante della montagna e del mare, ma anche del rugby, una delle sue passioni fin dalla più tenera età. Viveva da solo a Petosino, non era sposato e non aveva figli, ed era sempre stato un esempio di rettitudine e di condotta per la sua famiglia e per i suoi tanti amici. Lo ricorda commosso l’amico Andrea Vianello, suo compagno fin dai banchi di scuola del liceo oltre che di squadra: “Antonio era un mio caro amico. È stato un rugbista, un giocatore della Rugby Bergamo dove ha iniziato a militare sin dalle giovanili. Tutti noi, amici e compagni di squadra, lo ricordiamo con il suo solito sorriso. Era una persona molto intelligente, amabile e piacevole. Lo sentivo spesso, siamo sempre rimasti legati, anche col passare degli anni. Era un uomo brillante: fin da ragazzo era stato uno studente modello. Si era diplomato al liceo Lussana con il massimo dei voti, e questo solo perché non potevano dargli di più. Stessa cosa quando si è laureato, con il massimo dei voti, all’università di Torino. Antonio è stato anche un mio compagno di università, con lui ho trascorso 4 anni e per me è sempre stato un modello da seguire, un grande esempio di serietà e costanza nello studio”.

Antonio Magni
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