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Ciclismo

Tour de France, occhi puntanti sul bergamasco Mattia Cattaneo

Il 31enne di Alzano vestirà i gradi di capitano della Quick-Step Alpha Vynil Team puntando alla top 10 finale sfiorata poco meno di un anno fa

È tutto pronto per il Tour de France in partenza dalla Danimarca. Per l’Italia, le aspettative in termini di classifica generale sono riposte in un bergamasco: Mattia Cattaneo, 31enne di Alzano Lombardo, uscito nel migliore dei modi dai Campionati Italiani a cronometro in scena a fine giugno a San Giovanni al Natisone (Udine).

Cattaneo si era messo in luce già nel 2021, cogliendo la piazza d’onore nella frazione di Tignes e chiudendo la corsa a tappe in dodicesima posizione, dopo aver stretto i denti sulle pendici più dure. Complice l’assenza del campione del mondo Julien Alaphilippe, vestirà i gradi di capitano della Quick-Step Alpha Vynil Team puntando alla top 10 finale sfiorata poco meno di un anno fa.

La medaglia d’argento ottenuta nella prova nazionale fa ben sperare in vista delle due prove contro il tempo, ma l’esperto corridore orobico dovrà ridurre al minimo il distacco dai migliori e centrare, quando possibile, qualche fuga da lontano.

Gli occhi degli appassionati di tutto il mondo sono però puntati su Tadej Pogacar. Reduce dal successo al Giro di Slovenia, il portacolori dell’UAE Team Emirates è il favorito numero uno per la vittoria finale della Grande Boucle al via da Copenaghen venerdì pomeriggio, 1 luglio.

Al comando della graduatoria mondiale, Pogacar ha dominato la prima parte di stagione primeggiando sia all’UAE Tour che alla Tirreno-Adriatico e dimostrando di trovarsi particolarmente a proprio agio anche nelle corse in linea. Caratteristiche che potrebbero rivelarsi fondamentali per puntare al terzo successo personale nella competizione che presenta un percorso particolarmente esigente, in particolare durante la prima settimana che vedrà il gruppo affrontare le “pietre” della Parigi-Roubaix e gli strappi del Nord della Francia.

A decretare il dominio di Pogacar potrebbero esser i primi arrivi in salita in programma a La Super Planche des Belles Filles (dove il 23enne nativo di Komenda si aggiudicò il primo trofeo della carriera) e a Chatel Les Portes du Soleil, traguardi che potrebbero stravolgere la classifica generale e permettere al giovane sloveno di vestire la maglia gialla.

Nella lunga rincorsa che lo accompagnerà all’arrivo di Parigi, Pogacar dovrà porre particolare attenzione alle insidie lungo il percorso, a partire dal coronavirus che ha colpito numerosi corridori prima del via, ma anche agli avversari come il connazionale Primoz Roglic. Il portacolori della Jumbo-Visma tornerà sulle strade di Francia dopo la caduta dello scorso anno con l’obiettivo di salire sul gradino più alto del podio di Parigi, obiettivo che ha già sfiorato nel corso del 2020.

A differenza del diretto sfidante, Roglic avrà modo di sfruttare l’aiuto dei compagni di squadra, in particolare nelle frazioni più dure nelle quali potrà far affidamento sul danese Jonas Vingegaard, secondo al termine dell’edizione 2021 e fra i papabili per ottenere un posto la top-three.

Decisivi potrebbero rivelarsi anche i contributi dello statunitense Sepp Kuss e dell’olandese Steven Kruijswjik, fondamentali in particolare nella tradizionale scalata all’Alpe d’Huez e nei tapponi pirenaici di Peyragudes e Hautacam, che chiameranno gli scalatori a darsi battaglia nella seconda parte del Tour.

Fondamentale sarà l’apporto anche del belga Wout Van Aert, favorito nella classifica per la maglia verde dedicata ai velocisti e particolarmente a proprio agio nelle tappe più movimentate, presenti in particolare durante la prima settimana.

C’è poi il ragusano Damiano Caruso, uscito nel migliore dei modi dal Giro del Delfinato ha l’occasione di migliorare il decimo posto del 2020, forte dell’esperienza raccolta negli ultimi anni nei Grandi Giri.

Nelle cronometro riflettori puntati su Filippo Ganna che cercherà di trionfare nella prova di Copenaghen e vestire così la prima maglia gialla dell’edizione numero 109 del Tour de France.

Dopo aver impostato l’intera preparazione al fine di centrare questo traguardo, l’ex alfiere del Team Colpack-Ballan proverà a cogliere il simbolo della leadership con la speranza di mantenerlo il più a lungo possibile e cogliere qualche successo parziale.

Discorso simile anche per Alberto Dainese e Giulio Ciccone che andranno alla ricerca di una vittoria di tappa: in Italia manca ormai dal 2019.

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