“Il nostro sport tanto ti dà e tanto ti toglie. Abbiamo lavorato insieme in pista, eri una persona meravigliosa ed un pilota fortissimo. Riposa in pace, Davide”.
È solo uno dei tanti messaggi comparsi sui social per ricordare Davide Longhi, il 35enne di Romano di Lombardia morto giovedì 30 giugno dopo un tragico scontro sulla pista del Mugello, la stessa dove nel 2014 aveva vinto un’altra gara, la “200 miglia”.
Nell’incidente è rimasto coinvolto anche un pilota di 39 anni della provincia di Varese. Cosa sia successo intorno alle 11, durante le prove libere per le gare di Coppa Italia fissate nel weekend, resta da chiarire. Uno dei due piloti avrebbe rallentato la marcia per far rientro nella corsia dei box, venendo però centrato dall’altro che sopraggiungeva a tutta velocità all’imbocco del rettilineo del traguardo.
Le condizioni di entrambi sono apparse subito molto gravi, tant’è che sul posto sono arrivate diverse ambulanze. Il bergamasco è stato intubato e trasportato in elisoccorso all’ospedale Careggi di Firenze, dove si è spento quattro ore dopo. Il collega è tutt’ora ricoverato in prognosi riservata, anche se filtra un certo ottimismo sulle sue possibilità di recupero.
La passione per i motori ha accompagnato Longhi durante tutta la vita: dai go-kart che amava da bambino (“quando pensavo di diventare Senna”, ha scritto pochi giorni fa sul suo profilo Instagram) alla Kawasaki 600 che guidava da ragazzo. In sella alla sua Kawasaki 1000, con il numero 38 e la tuta viola, partecipava a diverse gare nei weekend: al Mugello, Misano Adriatico e Cremona.
Davide era riuscito a coronare il sogno di diventare pilota e stava pensando a breve di ritirarsi, magari proseguendo nel ruolo di istruttore per amatori. “Eri il nostro futuro, proprio per questa tua grande passione e voglia di coinvolgere sempre più piloti. Quasi 20 anni fa ti eri iscritto al nostro Moto Club, rendendoci ogni anno orgogliosi dei traguardi e risultati raggiunti. In pista ci sapevi fare e gli innumerevoli trofei che hai vinto ne sono la prova. Ti ricorderemo sempre così, sorridente insieme a noi e in sella alla tua moto”, è il ricordo del Moto Club della Bassa Bergamasca.
Davide Longhi era molto conosciuto a Romano, in quanto titolare del bar “La pepita d’oro” di via Indipendenza 2 – rimasto chiuso per lutto – dove giovedì si sono riuniti molti dei suoi amici. Oltre a loro, lascia nel dolore il papà Luigi, la mamma Maddalena e la sorella Chiara, consigliere comunale in paese.
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