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Tragedia di azzano

Uccise Luca e Matteo travolgendo il loro scooter: la Cassazione conferma 11 anni e 4 mesi

Delusi gli avvocati di Matteo Scapin: avevano chiesto di tornare all'imputazione orginaria di omicidio stradale ma la Suprema Corte ha rigettato il ricorso

Curno. La Corte di Cassazione ha confermato la pena di 11 anni e 4 mesi per Matteo Scapin, il 34enne di Curno responsabile della morte di Matteo Ferrari e Luca Carissimi. Lo scooter sul quale viaggiavano i due ragazzi di 19 e 21 anni, era stato travolto dall’auto dell’imputato dopo una lite alla discoteca Setai di Orio al Serio.

Accolto il ricorso delle difese solamente per la guida in stato d’ebbrezza, per la quale la Corte d’appello aveva comminato una pena di 4 mesi e che sarà chiamata ora a rivalutare.

Una vicenda giudiziaria complessa quella relativa all’omicidio dei due ragazzi di Bergamo. In primo grado il giudice delle udienze preliminari aveva condannato Scapin in abbreviato per omicidio stradale a 6 anni e 8 mesi. La Corte d’appello aveva però ribaltato la sentenza e l’imputazione: duplice omicidio volontario, 11 anni e 4 mesi, più altri 4 mesi per guida in stato di ebbrezza. Ora il verdetto della Cassazione, che conferma la volontà del 34enne di speronare il motociclo dei due ragazzi: per la Corte quindi non è stato un incidente, Scapin sapeva ciò che faceva e cosa avrebbe potuto provocare con il suo gesto.

“Siamo molto delusi – dichiara l’avvocato Andrea Pezzotta, che con il collega Franco Coppi ha presentato il ricorso -. Avevamo chiesto di ritornare all’imputazione originaria, ovvero omicidio stradale, com’era stato definito in primo grado. Non ci aspettavamo il rigetto”.

I fatti risalgono al 2019: la notte tra il 3 e il 4 agosto Scapin aveva trascorso una serata al Setai di Orio al Serio con alcuni amici e la sua fidanzata. All’interno della discoteca, i primi screzi con Matteo Ferrari e Luca Carissimi, per presunte avances che quest’ultimo avrebbe rivolto alla ragazza del 34enne.

A fine serata, nel parcheggio del locale, era nata una discussione accesa, poi Luca e Matteo erano saliti sulla Vespa e si erano allontanati. Fermi al semaforo rosso, erano stati affiancati dalla Mini sulla quale viaggiava Matteo Scapin: Ferrari, ancora alterato in seguito alla lite, aveva rotto il lunotto posteriore dell’auto con il casco, per poi fuggire a bordo della due ruote guidata dall’amico. A quel punto il 34enne li aveva inseguiti ed aveva speronato la Vespa, facendo cadere i due giovani: Luca era morto sul colpo, Matteo il giorno dopo in ospedale.

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