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Coldiretti

Siccità, l’Sos degli agricoltori: “Foraggio e mais, produzione quasi dimezzata”

Secondo l'Arpa nel 2022 le precipitazioni risultano essere diminuite del 56%. Il conto dei danni dovuti alla crisi idrica nel settore a livello nazionale ammonta a 3 miliardi di euro

Dal – 40% di resa dei foraggi che servono per l’alimentazione del bestiame al – 30 % del raccolto di orzo fino alle produzioni di mais che si prospettano quasi dimezzate. È questo l’impatto che la siccità sta avendo mediamente sulle produzioni agricole provinciali secondo le stime della Coldiretti bergamasca. Preoccupa anche la situazione nelle stalle dove le mucche stressate dal caldo afoso stanno producendo circa il 10% in meno di latte.

“Le poche piogge dei giorni scorsi non sono servite a molto – commenta Alberto Brivio, presidente di Coldiretti Bergamo – e senza acqua non è possibile garantire le produzioni di cibo. È indispensabile che venga messo in pratica tutto quanto si può fare per tentare di salvare il salvabile. Ci auguriamo che possa diventare operativo quanto prima l’accordo con i gestori degli impianti idroelettrici del Trentino preannunciato dal presidente Fontana. Ringraziamo il Governatore e gli assessori regionali che sono impegnati ad affrontare questa situazione estremamente difficile e complessa su più fronti”.

Le produzioni agricole – continua Coldiretti Bergamo – sono messe a dura prova da una siccità che non si registrava da tempo e che si prefigura addirittura peggiore di quella del 2003.

Secondo i dati ARPA raccolti in 6 stazioni meteo situate nella provincia di Bergamo (Bergamo, Clusone, Costa Volpino, San Giovanni Bianco, Valbondione e Filago), nel 2022 il livello delle precipitazioni cumulate registrato è pari a 1294,4 mm, meno della metà registrata rispetto al 2021 (2917,6 mm) se si considera il periodo che va da gennaio a maggio.

Rispetto alla media 2004/2021, nel 2022 le precipitazioni cumulate risultano essere diminuite del 56%, a causa della siccità e della tropicalizzazione del clima.

Coldiretti evidenzia che la situazione è difficile in tutto il Paese e il conto dei danni dovuti alla siccità nelle campagne italiane è ormai salito a 3 miliardi di euro. Solo nel bacino della pianura padana è minacciato il 30% dell’agroalimentare Made in Italy e la metà dell’allevamento che danno origine alla food valley italiana conosciuta in tutto il mondo.

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