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Segretario nazionale fim cisl

Automotive, Uliano: “Necessario aprire linee di finanziamento per una nuova politica industriale”

Per il segretario nazionale della Fim Cisl, il bergamasco Ferdinando Uliano: "È necessario mettere a disposizione le linee di finanziamento stanziate di circa 8 miliardi, per aprire una fase di politica industriale volta a collocare nell'ambito del settore dell'automotive italiano le nuove produzioni della componentistica necessaria al motore elettrico".

“Molte le preoccupazioni da parte dei lavoratori del sito del Gruppo Stellantis di Pratola Serra, in provincia di Avellino, rispetto alla decisione ribadita in commissione ambiente di stop allele produzioni dei motori endotermici nel 2035″.

Così il Segretario nazionale della Fim Cisl Ferdinando Uliano mercoledì 29 giugno in assemblea con i lavoratori del sito campano dove vengono prodotti motori diesel e benzina del Gruppo Stellantis.

“La decisione assunta dalla commissione ambiente europea ribadisce con forza lo stop 2035 dei motori endotermici sia per i veicoli commerciali, sia per le autovetture. Una scelta – che secondo il sindacalista – deve portare immediatamente il governo italiano a decidere le linee d’indirizzo per quanto riguarda la destinazione dei fondi assegnati per il settore dell’auto. Non possiamo – dice – permetterci di perdere ulteriore tempo. È necessario mettere a disposizione le linee di finanziamento stanziate di circa 8 miliardi, per aprire una fase di politica industriale volta a collocare nell’ambito del settore dell’automotive italiano le nuove produzioni della componentistica necessaria al motore elettrico. Dalle batterie, ai semiconduttori, dalla digitalizzazione, alla guida autonoma, dice Uliano, serve sostenere la riconversione dell’intero settore della componentistica perché solo attraverso quest’operazione possiamo compensare e rispondere, in qualche modo, al rischio occupazionale che si determinerà nel nostro Paese a seguito del cambio delle motorizzazioni”.

“Nello specifico, per quanto riguarda il gruppo Stellantis – dice – è fondamentale per tutte le realtà che oggi hanno una produzione collegata alle motorizzazioni endotermiche che si apra un confronto con il Gruppo per collocare altre tipologie di produzione volte a garantire reale occupazionali italiane. Nell’ambito dei stabilimenti legati alle motorizzazioni solo lo stabilimento di Termoli con l’investimento della Gigafactory ha una prospettiva industriale che va oltre il 2035″.

“È importante – dice Uliano – dal nostro punto di vista che le scelte che ci sono state illustrate al tavolo del settore dell’automotive, oggi chiamino a responsabilità tutte le multinazionali e tutte le aziende oggi presenti nel nostro Paese, che nel settore dell’automotive, hanno produzioni collegate alle motorizzazioni endotermiche. Solo così possiamo pensare di salvaguardare l’occupazione di importanti gruppi come: Stellantis, Bosch, Vitesco, Denso, Marelli. Diversamente – sottolinea Uliano – ci troveremo in una situazione di destabilizzazione del settore molto grave che colpirebbe, non solo il metalmeccanico, ma le stesse prospettive economiche e sociali del nostro Paese. In questa logica è importante anche mettere a disposizione i fondi dedicati agli ammortizzatori sociali per accompagnare e impedire licenziamenti e per mettere in campo i necessari interventi formativi per riqualificare le competenze dei lavoratori coinvolti in questa transizione”.

“La Fim – conclude Uliano – è impegnata da tempo in questa battaglia fondamentale per la difesa dell’occupazione e le prospettive industriali e di sviluppo di uno dei più importanti settori industriali ed economici del nostro Paese”.

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