All'alba del 24 febbraio scorso la Russia iniziava la sua offensiva in Ucraina. Qualche ora dopo, allo stadio Karaiskakis di Atene, è in programma il ritorno dei sedicesimi di finale di Europa League e Gian Piero Gasperini si avvicina a Ruslan Malinovskyi: "Te la senti di giocare?".
La risposta del centrocampista ucraino è affermativa: segnerà una fantastica doppietta in tre minuti, tra il 66' e il 69', mostrando su una maglietta la scritta "No war in Ukraine" che farà il giro del mondo.
Una giornata emotivamente turbolenta per il numero 18 nerazzurro, che da quel momento in poi si è speso in prima persona, insieme alla moglie Roksana, per aiutare il suo popolo.
E non serve riavvolgere di troppo il nastro per trovare l'ultima iniziativa, che risale a poco più di una settimana fa: una serata benefica da "Ai Colli Di Bergamo Golf", con oltre 200 presenti, che aveva permesso di raccogliere circa 41mila euro da destinare ai bambini profughi tramite l'associazione "Malinovskyi Charity".
E anche sui social Ruslan Malinovskyi ha sempre tenuto alta l'attenzione sulla situazione in Ucraina, postando spesso immagini crude e legate al mondo dello sport.
Lo ha fatto anche nel primo pomeriggio di martedì 28 giugno, quando sul proprio profilo Twitter il centrocampista nerazzurro ha mostrato la foto di un cratere causato da una bomba caduta all'interno dello stadio Mykolaiv, nel Sud del Paese non lontano da Odessa.
Mykolaiv Stadium. Morning. pic.twitter.com/w2cas1qMZd
— Ruslan Malinovskyi 🇺🇦 (@malinovskyi18) June 28, 2022
All'inizio del mese era toccato al centro di allenamento del Metalist Kharkiv, ex squadra del Papu Gomez, bombardato dai russi:
Training base of FC Metalist in Kharkiv was bombed yesterday by russians. pic.twitter.com/ATZZwZoTZM
— Ruslan Malinovskyi 🇺🇦 (@malinovskyi18) June 5, 2022
Un legame, tra sport e guerra, che non vorremmo mai raccontare.
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