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Il viaggio

A Jericho il sindaco Gori e una delegazione di bergamaschi per la filiera del dattero

Nel fine settimana saranno impegnati tra Israele e Palestina per un'iniziativa di cooperazione internazionale

Bergamo. Jericho vale!, progetto di cooperazione internazionale finalizzato alla valorizzazione della filiera del dattero, entra nel vivo con la prima missione in Israele e Palestina di tutti i partner bergamaschi del progetto. Pronti a fare le valigie nel fine settimana, oltre al sindaco Giorgio Gori, l’assessora alla Pace e Affari generali Marzia Marchesi con il segretario generale Pietro San Martino e i referenti per il progetto sui temi della sicurezza e delle pari opportunità; Giuseppe Guerini per la Camera di Commercio in qualità di componente della Giunta Camerale; Rinaldo Mario Radaelli, Segretario generale ANCI Lombardia, con Francesco Brendolise del Dipartimento Cooperazione internazionale; Lucio Moioli, Segretario generale Confocooperative Bergamo, con Elena Scanferla di CSA COESI; Marco Zanchi, Presidente Biodistretto; Antonio Rinaldi per Startup Biosociale; Ilenia Bonzi, Terre del Vescovado; il referente del progetto nazionale Terrasanta di Agesci Italia Andrea Gualazzi. I rappresentanti di Fondazione Giovanni Paolo II, Onlus con sede ad Arezzo esperta in cooperazione e sviluppo, e Raoul Tiraboschi, coordinatore dei partner bergamaschi, saranno ad attendere il sindaco e il gruppo all’arrivo.

Un programma di sei giorni fitti di impegni, divisi tra Gerusalemme e Jericho, dedicati all’incontro con i partner locali, Governatorato di Jericho, la Camera di Commercio di Jericho, la Palm Farmer Cooperative Association, alla scoperta del territorio, ad avviare la conoscenza e il dialogo tra i diversi referenti istituzionali e tecnici, a raccogliere e valutare, nel reciproco confronto, i bisogni concreti dei produttori con la prospettiva di costruire un business plan in grado di guidare l’attività di progetto fino alla sua conclusione.

Tra i momenti più significativi previsti, l’evento di lancio del progetto di lunedì 27 giugno a Jericho alla presenza del Console italiano a Gerusalemme, dei rappresentanti AICS e di tutti i soggetti coinvolti, seguito, nella stessa giornata, da incontri dedicati con la Camera di Commercio e la Municipalità della città; la riunione, prevista martedì 28 giugno, tra la Cooperativa di produttori di datteri e la delegazione “tecnica” italiana composta da Confocoopertive, CSA, Startup Biosociale e Biodistretto; infine, mercoledì 29 giugno presso il Governatorato di Jericho, il meeting sul tema sicurezza, pari opportunità, valorizzazione territoriale e cooperazione.

“La prima missione di ‘Jericho vale!’ rappresenta un appuntamento importante per l’evoluzione del progetto perché, in primo luogo, consentirà una conoscenza personale tra tutti i soggetti coinvolti – ha spiegato l’assessora Marzia Marchesi -, passaggio fondamentale vista la distanza fisica con cui abbiamo operato e lavoreremo in futuro; e, in secondo luogo, permetterà di entrare nel merito dei diversi aspetti del progetto, porre obiettivi comuni e compiere scelte pienamente condivise. Mi piace sottolineare l’importanza del metodo partecipato con cui Bergamo e Jericho collaboreranno perché è uno degli aspetti fondamentali indicati da AICS nel bando che io condivido profondamente. Nei prossimi giorni avremo modo anche di valutare in loco questioni più tecniche relative al sito produttivo, inizialmente in capo a Jericho vale! ma poi realizzato da FAO in collaborazione con la Cooperativa di produttori di datteri locale, dove interverremo con la fornitura di macchinari per la lavorazione del prodotto; e confrontarci tra amministratori sui temi della sicurezza e delle pari opportunità, con particolare riguardo all’occupazione delle donne, un’opportunità che mi fa molto piacere visto che la municipalità di Jericho è entrata tra i partner successivamente e rappresenta un interlocutore con cui certamente condividiamo obiettivi concreti comuni”.

Rispetto a queste criticità, “Jericho vale!” si propone quindi di attivare un miglioramento delle competenze tecniche, degli strumenti a livello strategico ed operativo delle istituzioni locali e delle organizzazioni del sistema territoriale; una crescita della qualità, quantità, sostenibilità e fruibilità dei servizi, anche di formazione professionale in particolare per giovani e donne, rispetto agli standard del mercato internazionale; un miglioramento della qualità, quantità sostenibilità del prodotto in un’ottica di conversione al biologico.

 

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