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Tribunale di bergamo

Il presidente De Sapia: “Ufficio per il Processo, entro fine mese in servizio tutti i 46 addetti”

Parla il Presidente del Tribunale di Bergamo. Soddisfazione per il livello di efficienza del Palazzo di Giustizia bergamasco (75° su 140): “Grazie agli ultimi due Programmi di gestione, il numero dei Fascicoli arretrati è stato ridotto di circa 3400 unità”. E dal 15 luglio diverrà operativo il nuovo Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza.

“Dei 46 previsti, sono 31 gli addetti che hanno preso servizio tra febbraio e marzo scorsi. Con lo scorrimento delle graduatorie, proprio mercoledì 22 giugno hanno preso servizio altri 14 addetti; l’ultimo, il quindicesimo, si unirà ai colleghi lunedì 27 giugno”.

A circa cinque mesi dal decollo del progetto (che rientra nel vasto ambito di quelli finanziati con fondi del PNRR), l’Ufficio per il Processo presso il Tribunale di Bergamo ha quasi completato l’organico.

Il Presidente Cesare de Sapia, alla guida degli Uffici giudiziari di via Borfuro da quasi un lustro, è fiducioso: “Con l’arrivo dei 15 addetti (5 uomini e 10 donne) mancanti, per i quali verrà avviato il percorso formativo che precederà l’assegnazione ai diversi settori – spiega de Sapia – contiamo di procedere ancor più speditamente lungo il cammino intrapreso”, il cui fine ultimo è quello di garantire una ragionevole durata del processo, rinnovando al tempo stesso i modelli organizzativi degli uffici giudiziari.

I neo assunti giuristi (8 uomini e 23 donne, di età compra fra i 26 e i 55 anni), approdati a Palazzo di Giustizia tra febbraio e marzo, hanno iniziato ad affiancare i 52 Giudici in servizio (sui 56 previsti dalla pianta organica) nello svolgimento di svariate attività: dalla verifica della completezza del Fascicolo all’accertamento della regolare costituzione delle parti; dal controllo delle notifiche e del rispetto dei termini all’individuazione dei difensori; dal controllo della pendenza di istanze o richieste all’organizzazione dei Fascicoli, delle udienze e del ruolo; dalla condivisione di riflessioni su eventuali criticità alla formulazione di proposte organizzative ed informatiche fino all’approfondimento giurisprudenziale e dottrinale oltre al raccordo col Personale addetto alle Cancellerie.

“Oltre a quelli assegnati ai settori Civile (13 unità) e Penale (10 unità), un altro gruppo di addetti (8 unità) è stato destinato ai Servizi trasversali (civili e penali) per occuparsi della verifica delle cosiddette ‘false pendenze’, della mappatura dei Fascicoli più datati – al fine di consentirne il più celere smaltimento – e di monitoraggio dei flussi (data is oil, NdA). A questi compiti, si aggiungerà la messa a punto di un elenco delle modalità adottate per affrontare e risolvere casistiche ricorrenti. In questo modo, si agevolerà chi, un giorno, trovandosi a lavorare a Palazzo di Giustizia, si dovesse imbattere in vicende simili a precedenti”.

In attesa, dunque, che anche gli ultimi 15 addetti all’Ufficio del Processo entrino nel pieno delle loro funzioni, il Presidente de Sapia esprime soddisfazione per i recenti risultati conseguiti dal “suo” Tribunale, collocatosi 75° (su 140 Tribunali ordinari) per efficienza (alle spalle di Forlì e davanti a Modena), sulla base dei Fascicoli pendenti da oltre due anni (1046).
Se Marsala, Sulmona e Aosta sono risultati i Palazzi di Giustizia più virtuosi d’Italia (rispettivamente con 17, 47 e 52 ‘arretrati’), la ‘maglia nera’ dell’inefficienza se l’è aggiudicata il Tribunale di Roma (con oltre 17mila Fascicoli pendenti), seguito da S. Maria Capua Vetere (oltre 15mila) e Napoli (oltre 14mila).

Se, rispetto ad anni fa, a Bergamo le cose sono decisamente migliorate, gran parte del merito, il Presidente de Sapia lo attribuisce agli ultimi due Programmi di gestione: “Quello relativo all’anno 2019/2020 ha visto la diminuzione delle cause civili di oltre un migliaio di unità, mentre in quello successivo, riguardante l’anno giudiziario 2020/2021, la contrazione è stata addirittura più che doppia: circa 2400 Fascicoli in meno”.

Alla luce di queste performance (“in parte conseguite grazie anche al crescente ricorso allo strumento della Mediazione”, suggerisce un Legale di lungo corso), paiono decisamente a portata di mano i due prossimi traguardi fissati dal Ministero di Giustizia: riduzione di 366 Fascicoli pendenti entro il 2024 e di ulteriori 105 entro il 2026. Se così sarà, il Tribunale di Bergamo potrà dire addio alla prima colonna della classifica dell’inefficienza (dove attualmente occupa il 66° posto) per scivolare nella seconda metà della graduatoria. Intanto, è partito il conto alla rovescia per il varo del Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, la cui entrata in vigore (salvo proroghe last minute) è prevista per venerdì 15 luglio. Composto da poco meno di 400 articoli, il Testo riscrive tutta la disciplina delle procedure concorsuali e dell’insolvenza. Tra le principali novità, l’abolizione del sostantivo “fallimento”; al suo posto, si userà l’espressione “liquidazione giudiziale”.

Cui si approderà solo nel caso in cui non si dovessero riscontrare concrete alternative.

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