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Botta e risposta

Treviglio: chiude l’ufficio del giudice di pace e scoppia la polemica. Imeri: “Troppo costoso”

Per farlo funzionare il Comune ha "prestato" 4 dipendenti, che ora servono per potenziare i servizi dell'ente locale. Laura Rossini del Pd: "Apriamo il confronto con gli altri comuni che lo utilizzano, chiamandoli a compartecipare alle spese"

Treviglio. “Non ci sono soldi” e la Giunta decide di chiudere l’ufficio del giudice di pace. Non solo, c’è anche carenza di personale all’interno del Comune e l’Amministrazione punta a recuperare i quattro dipendenti che aveva “prestato” all’ufficio del giudice di pace per permettere al servizio di rimanere in essere quando il tribunale, nel 2014, era stato chiuso.

La delibera verrà portata in Consiglio comunale il 28 giugno e sarà sottoposta a votazione.

Nel frattempo la minoranza va all’attacco. Laura Rossoni del Pd scrive sulla sua pagina Facebook: “Zitto zitto e senza alcun confronto il sindaco Juri Imeri decide che il giudice di pace a Treviglio non serve più. Pronto a fare conferenze stampa e comunicati per aver adottato un’app per pagare il parcheggio non dice niente sulla rinuncia di un servizio importante per la città e per tutto il territorio come quello della giustizia. Nel prossimo consiglio comunale farà votare alla sua maggioranza la chiusura del giudice di pace”.

La motivazione sostenuta dalla Giunta alla consigliera suona più come un pretesto: “La scusa è sempre la stessa: non ha soldi. Certo i fondi covid li usa per chiudere le falle della società dei parcheggi, certo spende centinaia di migliaia di euro per una cucina faraonica alla fiera solo per citarne un paio. Si lamenta che aumentano le bollette ma non pensa nemmeno a spegnere le fontane per risparmiare. Intanto aumenta tutte le tasse e le tariffe, ma guai a farglielo notare perché si offende”.

“Treviglio la grande capitale, la città che non smette di crescere ma che, dice il sindaco, non può più sostenere un servizio importante come il giudice di pace – continua Rossoni -. Dei cittadini che poi saranno costretti ad andare a Bergamo anche solo per contestare una multa ingiusta non gli importa. Il giudice di pace non è solo questo naturalmente. E’ un servizio importante per mille questioni giudiziarie e non solo per Treviglio ma per tutto il territorio. Ma la soluzione qual é? Chiudiamo e basta! Possibile che non ci siano altre soluzioni? Forse occorrerebbe davvero muoversi in una logica di territorio e di capitale aprendo il confronto con gli altri comuni che usufruiscono del servizio, chiamandoli a compartecipare alle spese. Almeno provarci!”.

Il sindaco Imeri replica: “Partiamo da una premessa essenziale: è lo Stato che deve garantire certi servizi e non gli enti locali. Purtroppo oggi come oggi il servizio del giudice di pace non è più sostenibile: ai cittadini trevigliesi costa circa 130mila euro l’anno, oltre la sede, ma soprattutto impegna quattro risorse umane che saranno invece preziose per potenziare i servizi gestiti direttamente dal comune alle prese con Pnrr, bandi, esigenze sempre nuove. Sottolineo poi alla minoranza che nella massima trasparenza porteremo il tema in Consiglio comunale dove dibattito e confronto sono garantiti. Il resto del comunicato invece si commenta da solo ed evidenzia nuovamente un approccio costante da campagna elettorale e una poca conoscenza della macchina amministrativa: il principale problema dell’ufficio del giudice di pace è che garantiamo un servizio allo Stato con personale nostro, personale che invece noi preferiamo impiegare per garantire i servizi ai cittadini trevigliesi”.

 

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