• Abbonati
Bergamo segreta

Sulle tracce di Padre Turoldo: l’Abbazia di Sant’Egidio e il segreto della tomba di Teoperga

L’abbazia di Sant'Egidio e l'intero complesso devono la notorietà a padre David Maria Turoldo, celebre poeta e teologo friulano che si trasferì all'ombra del Canto nel 1964 rimanendovi sino alla morte avvenuta nel 1992

Fontanella è sinonimo di pace e serenità.
Situata nel territorio di Sotto il Monte, la località richiama da secoli centinaia di fedeli che risalgono le pendici del Monte Canto per raggiungere l’Abbazia di Sant’Egidio.

Le origini di quest’ultima risalgono infatti al 1080 quando Sant’Alberto da Prezzate, membro di una nobile famiglia dell’area, decise di fondare il priorato di Sant’Egidio donando “pro anima” a Cluny un appezzamento di terra sul versante sud del Monte Vergese.

Secondo quando riportato dall’atto di donazione lo spazio avrebbe dovuto ospitare un cenobio dedicato all’eremita francese così come il monastero già in costruzione che per circa un secolo ospitò una comunità di monache.

Lo stesso documento mostra come Alberto compisse la donazione non solo per la salvezza della propria anima, ma anche di Isengarda, Giovanni e Teoperga, parente di Alberto e figura sulla quale gli storici locali hanno posto la propria attenzione.

L’omonimia con Teutberga di Lotaringia ha infatti tradito gli esperti che hanno confuso la fondatrice del cenobio con la moglie ripudiata del re franco Lotario II, vissuta tuttavia due secoli prima della costruzione del complesso.

Teoperga è rimasta comunque al centro della devozione degli abitanti della zona tant’è che per decenni è stata considerata alla stregua di una santa come testimoniato da un documento del 1526 nel quale si parla del sepolcro di “santa Teoperga”.

Nonostante il passaggio inesorabile del tempo, il monumento funebre è ancora oggi visibile con tanto di lastra scolpita in rilievo e raffigurante l’effigie della donna a grandezza naturale.

 

Abbazia Fontanella

Addossata al lato meridionale della chiesa, la sepoltura nasconde ancora in sé alcuni segreti riguardanti in particolare la datazione e il nome dell’autore complice la mancata corrispondenza fra la lastra superiore e il sarcofago in sé.

La storia di Fontanella e della sua abbazia si lega tuttavia al monastero, conclusosi con ogni probabilità nel 1130 e autonomo già dal 1095.

Capace di ampliare progressivamente i suoi possedimenti, il complesso divenne un importante centro socio-economico per l’Isola Bergamasca come osservato dai numerosi atti di acquisto, permuta e donazione di terre da parte della nobiltà locale.

La situazione cambiò però radicalmente già nel corso del Duecento quando il priorato si trovò far i conti con una situazione finanziaria complessa tanto da nominare prima un priore proveniente dall’Alvernia e spingere successivamente nel 1473 il papa Sisto IV ad annettere il cenobio alla veneziana Basilica di San Marco.

 

Abbazia Fontanella

Negli stessi secoli l’abbazia visse comunque un periodo di rinnovamento da un punto di vista edilizio tant’è che nel 1320 vennero demolite alcune parti del monastero, ricostruite nel 1338 e nuovamente distrutte nel 1373.

L’attività di ammodernamento riprese circa sessant’anni dopo con il ripristino del cosiddetto “palazzo” (ala perpendicolare alla chiesa) attribuibile all’opera della famiglia Avogadri, mentre sarebbe databile attorno alla fine del Quattrocento l’edificazione della torre sud-ovest voluta dal vescovo di Bergamo Lorenzo Gabriel.

Lo stemma del presule orobico è ancora oggi visibile sul lato ovest dove ancora oggi esistono una bifora ogivale e un grande arco a sesto acuto al piano terreno per l’accesso al monastero.

Nel corso del XVII secolo l’abbazia tornò ai suoi fasti iniziali passando nuovamente nel 1630 sotto la tutela della Diocesi di Bergamo e venendo eretta parrocchia nel 1699, uno status che conservò sino al 1986 quando entrò ufficialmente a far parte della parrocchia di Botta.

Eretta nel 1998 a rettoria vescovile dal vescovo Roberto Amadei, l’abbazia di Sant’Egidio e l’intero complesso devono la notorietà a padre David Maria Turoldo, celebre poeta e teologo friulano che si trasferì all’ombra del Canto nel 1964 rimanendovi sino alla morte avvenuta nel 1992.

Il clima di spiritualità che si respira attorno a Fontanella ha sempre accompagnato i numerosi turisti attratti dall’aspetto romanico che contraddistingue il monastero e la vicina chiesa.

Le caratteristiche tipiche di questo genere artistico sono visibili nella pianta di quest’ultima che si estende su tre navate separate da due file di archi a tutto sesto poggianti su colonne lapidee con capitelli scolpiti.

Coperte da un soffitto a capriate lignee (tranne nel caso del transetto che ospita nella parte centrale una volta a crociera su cui si erge la torre campanaria), le navate si concludono con absidi semicircolari nelle quali si aprono monofore ad arco a tutto sesto.

A spiccare fra esse è l’abside centrale, più grande rispetto alle altre in quanto destinata ad ospitare il presbiterio, ma al tempo stesso decorata da un affresco di epoca rinascimentale raffigurante Gesù Pantocratore in trono tra i simboli degli Evangelisti.

Ulteriori cicli pittorici sono visibili anche nell’absidiola di destra, interamente affrescata da Cristoforo I Baschenis nel 1574 e chiamata ad accogliere al centro “San Rocco tra i santi Egidio e Sebastiano”, ai lati “Scene di vita di San Rocco” e nel catino “Dio Padre benedicente e angeli”.

Discorso simile per l’absidiola di sinistra, adibita a custodire il Santissimo Sacramento e abbellita nella parte superiore da un “Compianto su Cristo morto”, mentre sulle pareti sono visibili “Scene della vita di Sant’Antonio Abate”.

Ulteriori affreschi sono osservabili lungo le sezioni laterali delle navate tra i quali spiccano figure di santi e una “Pietà” nella navata di sinistra e una “Madonna con il Bambino” in quella di destra che nella parte finale presenta anche un piccolo chiostro.

Nonostante la modernità abbia preso per certi versi il sopravvento sull’area circostante, Fontanella appare come un’ultima oasi nella quale respirare il profumo degli ampi vigneti e immergersi nella tradizione cluniacense.

Fonti

Lorenzo Moris, Alessandro Pellegrini, Sulle tracce del romanico in provincia di Bergamo, Bergamo, Provincia di Bergamo, 2003

Marta Spini, Sant’Egidio di Fontanella al Monte, Comune di Sotto il Monte Giovanni XXIII, 2001

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI