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L'iniziativa benefica

I Malinovskyi a sostegno dell’Ucraina, Roksana: “A Bergamo la mia vita”

La moglie del fantasista dell’Atalanta presenta la serata benefica per aiutare il suo popolo, colpito dalla guerra: “Grazie ai nostri amici bergamaschi”.

Se Bergamo è in prima linea nel sostegno al popolo ucraino in un momento così delicato è anche grazie a Malinovskyi Charity, l’associazione benefica di Ruslan Malinovskyi e della moglie Roksana Malinovska. La coppia si è fatta tramite della volontà dei bergamaschi di offrire aiuti per i civili colpiti dalla guerra.

Nella serata di giovedì 16 giugno, presso Ai Colli di Bergamo Golf, è in programma un evento di raccolta fondi il cui ricavato verrà interamente devoluto all’associazione. Durante la serata si terrà anche un’asta benefica, già attiva online grazie a Charity Stars e aperta al pubblico. Presenti ovviamente sia Ruslan, appena rientrato dagli impegni con la nazionale ucraina, che Roksana, che ha lavorato in prima persona all’organizzazione della serata a tema ucraino. Ce l’ha presentata, raccontato le sue emozioni dopo giorni speciali per lei e per il marito.

Com’è stato vedere di nuovo in campo Ruslan con la nazionale?

“All’inizio non sapevo se essere felice o meno. Ero triste perché era da molto che Ruslan non partiva per così tanto tempo, in questa situazione. Ero preoccupata perché sarei rimasta sola e in questo momento per me è difficile stare senza di lui. Allo stesso tempo ero molto felice perché per noi ucraini significa tanto rivedere in campo la nazionale, sentire quelle emozioni… è una cosa diversa. Anche quando gioca l’Atalanta mi emoziono, ma la nazionale è qualcosa di speciale che mi tocca ancora di più il cuore. Non solo adesso, sempre”.

Nella partita decisiva per la qualificazione al Mondiale è arrivata una sconfitta contro il  Galles. Sui social ha scritto “che vergogna l’arbitro”: di certo non ha usato giri di parole…

“Secondo me l’hanno rubata (ride, ndr). Siamo sempre sfortunati con questi rigori, sia con l’Atalanta che con la nazionale. Era lo stesso arbitro della partita con il Lipsia. Abbiamo giocato bene e secondo me il pareggio era il risultato giusto. Siamo stati sfortunati. Ero molto dispiaciuta anche per Yarmolenko, il nostro capitano e giocatore più importante, che ha fatto l’autogol decisivo. Per lui era l’ultima possibilità di andare ad un Mondiale e non sa se ci sarà la prossima volta. Era l’ultima anche per il nostro portiere Pyatov, ero molto dispiaciuta anche per lui”.

Che ambiente ha trovato Ruslan in nazionale?

“Ruslan ha trovato un’atmosfera speciale, soprattutto questa volta. Era molto emozionato, un po’ triste e un po’ felice. Come lo sono anche io. Quando qualcuno mi chiede ‘come stai’, anche se sto bene non posso dire che sto veramente bene: qualcosa mi dà sempre fastidio”.

ruslan malinovskyi bandiere ucraina

Siete in contatto con le vostre famiglie? Si trovano al sicuro?

“La mia famiglia è qui in Italia, è riuscita a scappare. La famiglia di Ruslan è rimasta, è arrivata qui la moglie di suo fratello per un mese, ma ha voluto tornare in Ucraina per vedere suo marito. Per lei è davvero difficile e la capisco: anche per me è stata dura in queste settimane senza Ruslan. I bambini mi chiedono sempre di lui, del perché non è qui. I suoi genitori al momento sono sereni, vivono vicino a Kiev ma la situazione non è complicata come prima: sono andati fuori città”.

E sin da subito vi siete mossi, fondando Malinovskyi Charity, la vostra associazione benefica a sostegno del popolo ucraino.

“L’iniziativa è nata anche grazie ai nostri amici bergamaschi che mi hanno aiutato molto con i dettagli organizzativi, gli aspetti economici e finanziari, cose che io non capisco molto bene perché il paese è diverso. Faccio molto affidamento su di loro. Molte persone ultimamente volevano aiutarci, ho ricevuto tanti messaggi da persone che volevano aiutare. Ma per renderlo ufficiale abbiamo dovuto registrare un’associazione, di modo da poter fare tutto in sicurezza e con i giusti mezzi. E con il nostro nome la gente può essere sicura che chi offre un aiuto non andrà perso. Aiutare il nostro popolo è il nostro obiettivo”.

Giovedì 16 giugno si terrà una serata speciale: una raccolta fondi con diversi cimeli all’asta, da tutto il mondo del calcio e non solo.

“L’iniziativa nasce dalla mia amica Francesca Donati, la mia socia. È la migliore per organizzare gli eventi. Mi ha fatto conoscere tante persone bergamasche che ora stanno partecipando al nostro evento. Devo ringraziare anche Pernice Comunicazioni, Charity Stars, gli enti che ci stanno aiutando con l’organizzazione dell’asta online. Abbiamo voluto questo evento per far conoscere ai bergamaschi la nostra cultura, sarà una serata con molte tradizioni ucraine. Ci hanno voluto aiutare tanti amici, tanti calciatori ucraini e stranieri. Per me e Ruslan è molto importante: vedo questo supporto ogni giorno. Mi firmano le maglie, mi mandano le foto. Tanti giocatori che giocano in altri paesi, in Inghilterra o in Spagna, stanno pubblicizzando questa asta ed è una cosa molto bella”.

Anche l’apertura dell’Atelier MALI vi ha indirettamente aiutato nella vostra missione.

“Sì, è anche un posto in cui incontriamo le persone che vogliono aiutarci. L’Atelier è aperto da un anno, quando abbiamo iniziato eravamo in ritardo con la location, qui non c’era niente e abbiamo dovuto fare tutto da capo. Ho imparato ancora meglio l’italiano lavorando qui”.

Avete pianificato di stare a Bergamo ancora a lungo?

“Io qui sto benissimo, abbiamo l’atelier, la casa… La mia famiglia sta bene. Qui c’è la nostra vita. L’Italia è il paese migliore in cui ho vissuto. Abbiamo già cambiato tanti posti ed è difficile spostarsi. Qui sono felice. Abbiamo tutto. Possiamo stare tranquilli per un po’. Ruslan ha ancora due anni di contratto. Poi non si può sapere cosa accadrà in futuro, ma se dovessimo andare via poi penso che torneremo qui di sicuro”.

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