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Bergamo

Si chiude Hc Lab 2022: i progetti imprenditoriali degli universitari per digitalizzare la salute

Tre mesi di lavoro da marzo a giugno, tra didattica e workshop con esperti, hanno coinvolto 40 studenti UniBg ma anche del quarto e quinto anno di alcune scuole superiori del territorio, al termine dei quali i ragazzi divisi in gruppi e supportati da mentor hanno sviluppato i loro progetti imprenditoriali

Bergamo. Idee e innovazione. Le risposte al problema della salute, oggi più che mai centrale a livello globale, passa anche dalle visioni dei giovani. E così gli studenti dell’Università di Bergamo hanno provato a dare il loro contributo durante la quarta edizione di Health “Contamination Lab” (Hc Lab), il percorso di formazione imprenditoriale legato a salute, innovazione e impresa dell’Università degli studi di Bergamo e finanziato dal Ministero dell’Istruzione all’interno del Programma Nazionale per la Ricerca. Tre mesi di lavoro da marzo a giugno, tra didattica e workshop con esperti, hanno coinvolto 40 studenti UniBg ma anche del quarto e quinto anno di alcune scuole superiori del territorio, al termine dei quali i ragazzi divisi in gruppi e supportati da mentor hanno sviluppato i loro progetti imprenditoriali. Venerdì 10 giugno gli studenti hanno presentato i loro lavori nella casa di Domitys, la struttura abitativa per la terza età attiva in via Pinamonte da Brembate e uno dei partner di Hc Lab.

Il tema dell’edizione Hc Lab 2022 è stato L’impatto della digitalizzazione sulla salute, che i ragazzi hanno declinato in tre direzioni: la remotizzazione dei servizi di diagnosi, monitoraggio e terapia; la cura della cronicità, della fragilità e degli anziani, e la medicina territoriale. Insieme ai partner – fra gli altri il Comune di Bergamo, Fondazione Carisma, Humanitas Artificial Intelligence Center, Deloitte, Comunità della Salute di Bergamo – i ragazzi hanno potuto approfondire i bisogni degli utenti e toccarli con mano per arrivare ai loro progetti. Insieme a Domitys ad esempio hanno provato un simulatore d’età, un apparecchio che tramite un sistema di pesi applicati agli arti e a una visiera li ha fatti passare dall’essere ventenni a ottantenni. Un’esperienza significativa dicono i ragazzi, che ha permesso loro di comprendere ancora più a fondo l’importanza di un corpo sano per affrontare l’età che avanza.
Anche da lì sono nate le loro idee. Come quella di Rishkia Soopaul, che ha presentato Dr. Talk, un progetto che vuole mettere in comunicazione persone che vivono la stessa condizione o patologia perché si possano supportare e confrontare.

Il gruppo rappresentato da Salvatore Mammana ha approfondito il mercato del monitoraggio da remoto con particolare attenzione ai pazienti privi di autonomia, studiando le aziende leader del settore e analizzando il loro vantaggio competitivo come primo passo per creare un servizio ad abbonamento che integri al meglio i sensori di ultima tecnologia e un software innovativo di facile utilizzo per caregiver e personale sanitario.

Hc Lab 2022: i progetti imprenditoriali per digitalizzare la salute

Il progetto di PocketMed, guidato da Giovanni Maria Rosini, nasce invece dal bisogno di fornire risposte a tutte quelle persone che utilizzano internet per cercare informazioni legate alle proprie condizioni di salute, e si concretizza nella creazione di un software gestionale medico in grado di creare diagnosi e testi tecnici o divulgativi.
AtT di Luicia Andrini si concentra sull’aderenza terapeutica nel paziente diabetico: il gruppo ha svolto un lavoro di ricerca dati per la validazione del bisogno, in vista dello sviluppo di un’app che monitori i parametri, consenta ai pazienti di esprimere le loro opinioni e di rimanere aggiornati su nuove tecnologie di cura.
Il progetto TecnoMoS, rappresentato da Giulia Cairo, si occupa di monitorare a distanza e a 360 gradi in modo sempre più efficiente lo stato di salute delle persone sia in un’ottica terapeutica che preventiva, per rafforzare lo loro consapevolezza e alleggerire la pressione su medici, strutture sanitarie e caregivers.
Infine, il progetto Essere giovani oggi presentato da Davide Chiesa si focalizza sulla salute mentale dei giovani colpiti da stress e all’ansia proponendo una soluzione di counseling digitale, facile ed accessibile a tutti, per favorire il benessere psicologico.

Hc Lab 2022: i progetti imprenditoriali per digitalizzare la salute

Hc Lab rappresenta per l’Università di Bergamo un’attenzione sempre più marcata al tema della salute, come spiega Il professor Matteo Kalchschmidt, direttore del dipartimento di Ingegneria. “Per l’Università la salute è stato un tema strategico, ma soprattutto per il nostro dipartimento. Dieci anni fa abbiamo iniziato a pensare che ci fosse un ambito, quello della salute appunto, su cui pochi ancora avevano cominciato a concentrare l’attenzione e fatto di aspetti diversi, legati per esempio alla gestione, alla tecnologia, ai sistemi economici, su cui potevamo fare qualcosa di nuovo. Oggi abbiamo due corsi a Ingegneria, dove formiamo dei veri ingegneri della salute. Quando abbiamo costruito questi percorsi abbiamo pensato a due elementi che ritroviamo anche in Hc Lab. Il primo è il fatto che il campo della salute richiede competenze diverse, il secondo è fare qualcosa che sia orientato all’applicazione, ai problemi, alla dimensione laboratoriale. Mettersi di fronte a problemi reali e provare a risolverli è un aspetto formativo fondamentale non solo degli ingegneri, ma delle persone in generale”.

Hc Lab 2022: i progetti imprenditoriali per digitalizzare la salute

Ma come si arriva all’elaborazione di un progetto d’impresa? “Alla base della creazione di un progetto imprenditoriale – afferma Mario Salerno, project manager di Hc Lab – c’è una buona, anzi ottima comprensione di un bisogno. Il percorso dei ragazzi è stato proprio questo: prima l’identificazione di uno specifico bisogno, poi la sua validazione, attraverso interviste e sondaggi con chi quel bisogno lo vive, e infine l’analisi delle offerte presenti nel mercato nel quale quel bisogno si inserisce”.

Nato nel contesto del Cyfe (Center for Young and Family Enterprise) dell’Università degli studi di Bergamo e inserito nella rete italiana dei Contamination Lab, HC.Lab si basa, come valore aggiunto, su un approccio interdisciplinare, innovativo e vicino ai bisogni del territorio. “Si pensa spesso che l’innovazione in ambito healthcare dipenda da competenze sofisticate, di tipo medico, tecnologico, specialistico – dichiara Tommaso Minola, direttore di Cyfe e coordinatore di Hc Lab –, invece un enorme margine di innovazione fa leva sulla capacità di orientare processi e prodotti alla generazione di valore attraverso semplificazione, comunicazione, relazioni e uso dei dati. In questo settore c’è spazio per innovare a 360 gradi, a volte anche con uno sforzo relativo e un impatto notevole. In questo i nostri studenti dimostrano di aver grandi capacità di apprendimento, di muoversi con proattività e passione, e di concepire percorsi di innovazione concreti che interessano davvero imprese e operatori della salute. Ne abbiamo avuto riscontro in diversi momenti del percorso Hc Lab in questi anni, e siamo molto orgogliosi e grati per il lavoro condotto dai nostri studenti. Molti di loro hanno già un piede nel proprio ‘domani’”.

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