Dopo l’esito del referendum grida al complotto il senatore bergamasco della Lega Roberto Calderoli. “Secondo me c’è stato un complotto che ha agito con singoli soggetti, magari non in forma associativa, affinché questo quorum non potesse essere raggiunto”.
Calderoli non usa giri di parole durante la conferenza stampa convocata nella sede della Lega in via Bellerio a Milano: “Parlo innanzitutto dall’accettazione dei quesiti della Corte costituzionale che ha negato l’ammissione rispetto alla responsabilità diretta dei magistrati, quello che più aveva gradimento da parte del cittadino”.
Il vicepresidente del Senato addossa “una certa responsabilità anche al governo – ha aggiunto – che a maggio aveva spinto affinché si approvasse la riforma Cartabia facendo venir meno tre dei quesiti referendari”. Calderoli ha attaccato la decisione di condensare il voto tutto in una giornata.
Il senatore ammette comunque la sconfitta: “Abbiamo perso, è inutile nasconderlo”, ma “la Lega ci ha messo la faccia e rivendichiamo quello che abbiamo fatto con orgoglio a fronte di più di mille gazebo organizzati dal movimento”.
“I numeri che abbiamo davanti sono abbastanza evidenti”, ha osservato Calderoli che comunque prende atto “che i sì sono largamente prevalenti anche sui due quesiti che erano più ostici dal punto di vista dell’impatto mediatico”.
“Era evidente la volontà di evitare la partecipazione”, ha concluso Calderoli assicurando che il Carroccio “riproporrà tutti gli emendamenti presentati in Parlamento per modificare la riforma Cartabia».
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