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Il g16 del sebino

Frana, i comuni del lago contro la Provincia: “Dobbiamo essere coinvolti nelle riunioni”

Intanto, l’Autorità di Bacino ha fatto sapere che la società che ha avuto l'appalto per la progettazione degli interventi di messa in sicurezza della frana - attraverso tiranti ancorati in profondità - sta concordando con Italsacci un monitoraggio della frana in profondità

Tavernola. I comuni del lago d’Iseo premono forte e vanno compatti sulla frana del monte Saresano.

Si è svolta martedì sera a Tavernola una nuova riunione del G16 dei comuni rivieraschi del lago per ribadire un principio ben chiaro: il rischio di sversamento all’interno del lago delle sostanze inquinanti stoccate nel cementificio, in caso di collasso della frana, riguarda tutti.

E per essere ancora più chiari lo hanno messo nero su bianco con una lettera, firmata dal Comune di Lovere a nome di tutto il G16 (del quale è ente capofila), e trasmessa alla direzione Ambiente della Provincia di Bergamo lunedì 7 giugno. “L’intervento nelle decisioni sull’eventuale sversamento di inquinanti del cementificio di Tavernola a causa della frana – riporta un passaggio della lettera -, oltre che un diritto, si configura per questo Comune anche come un dovere nei confronti di tutti i propri cittadini e di tutte le attività economiche e turistiche che lavorano sul lago d’Iseo”.

La riunione di martedì sera a Tavernola suona come una risposta diretta al tavolo tecnico sull’argomento convocato dalla Provincia di Bergamo lo scorso 5 maggio, tavolo al quale era stato invitato il solo Comune di Tavernola. Il sindaco Joris Pezzotti aveva prontamente informato della riunione i colleghi del G16, sollecitandoli a chiedere uno ad uno di essere coinvolti negli incontri tecnici.

Sollecitazione andata a buon fine vista la comunicazione ufficiale inviata dai comuni rivieraschi in via Tasso, con cui si chiarisce senza mezzi termini che “debbano essere coinvolti tutti gli enti interessati, senza che nessuno di essi possa esserne involontariamente escluso”. Quello che ci si aspetta è un invito alle discussioni, ma non solo. Il G16 chiede infatti alla Provincia anche di “tipizzare” il procedimento in un quadro normativo ben preciso, ovvero di inserirlo all’interno del riesame dell’Autorizzazione Integrata Ambientale rilasciata al cementificio Italsacci e della sottoesposizione di quest’ultimo alla procedura di Via, la Valutazione di impatto ambientale, il tutto in seno alle norme del Testo Unico ambientale 152/2006. I comuni restano alla finestra in attesa di capire quali saranno i comportamenti futuri delle istituzioni.

Intanto, l’Autorità di Bacino ha fatto sapere che la società che ha avuto l’appalto per la progettazione degli interventi di messa in sicurezza della frana – attraverso tiranti ancorati in profondità – sta concordando con Italsacci un monitoraggio della frana in profondità da svolgere nelle prossime settimane per mettere a punto il progetto.

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