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Focus Economia

Camera di commercio

Per i Comuni bergamaschi ora c’è l’App del sindaco

Digitalizzazione: nel 2021, il 46% delle imprese bergamasche passa da apprendista a specialista Pratiche telematiche, infografiche e una ‘App’ per i comuni aiutano a leggere il territorio e orientano le decisioni

Bergamo. La promozione della cultura digitale come leva per aumentare la competitività delle aziende e del territorio. Per la Camera di Commercio di Bergamo puntare sulla diffusione di procedure telematiche è il punto di partenza per diffondere una nuova cultura di impresa innestata sull’innovazione.

In Largo Belotti lo sanno bene: per promuovere (davvero) la digitalizzazione occorre creare un circuito virtuoso tra cittadino, impresa e Pubblica amministrazione. Per scardinare l’idea che recarsi fisicamente presso uno sportello pubblico per attivare una procedura sia più efficiente che utilizzare servizi telematici occorre che tutti – imprenditori, cittadini e uffici pubblici – siano preparati ad usufruire e offrire servizi telematici. “Senza un terreno fertile per l’innovazione, le procedure digitali rischiano di restare sottoutilizzate vanificando, in parte, la loro efficacia. La Camera di Bergamo – dichiara Maria Paola Esposito, segretario generale della Camera di Commercio di Bergamo – vuole essere motore di diffusione della cultura digitale, rivolgendosi sia alle imprese che ai cittadini. Cogliamo tutte le occasioni utili per promuovere, insieme ai partner del territorio, cultura digitale”.

QUANTO SEI DIGITALE? PROVALO CON UN TEST!

La consapevolezza delle proprie competenze digitali è il primo passo per poter investire in innovazione. In Bergamo Sviluppo, azienda speciale della Camera di Commercio, è presente il Pid – Punto impresa digitale, dedicato alla promozione della cultura e della pratica della diffusione del digitale nelle Mpmi (Micro piccole medie imprese) di tutti i settori economici. Qui sono a disposizione strumenti di valutazione della maturità digitale, strategici per aumentare la consapevolezza del proprio livello di digitalizzazione ed indispensabile per affrontare efficacemente ogni processo di cambiamento.

Due proposte si rivolgono alle imprese, con due differenti livelli di approfondimento: SELFI 4.0 e ZOOM 4.0. Il primo è un questionario online che l’impresa può compilare in completa autonomia, accedendo al portale dedicato; SELFI 4.0 restituisce automaticamente al termine del questionario un report sintetico con il posizionamento dell’impresa rispetto al suo livello di digitalizzazione.

ZOOM 4.0, invece, è una consulenza personalizzata, guidata attraverso interviste al personale e alla direzione d’impresa, condotte dal Digital Promoter della Camera di Commercio e da un consulente esperto del PID che si conclude con un report più dettagliato sul livello di maturità digitale dell’azienda e dei suoi processi.
Entrambi gli strumenti sono stati sviluppati con le principali università italiane (in particolare, l’Università di Pisa, Siena e il Politecnico di Milano), tenendo presente gli standard di riferimento europei. Sia SELFI 4.0 che ZOOM 4.0 sono stati inseriti nell’iniziativa Repubblica Digitale, il programma strategico nazionale promosso dal Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei ministri per sostenere l’inclusione digitale e favorire l’educazione sulle tecnologie del futuro.

A CHE PUNTO SIAMO A BERGAMO E PROVINCIA?

Nel triennio 2017-2021, sono stati compilati 446 SELFI 4.0. Il 46% delle imprese bergamasche risulta “apprendista” digitale, il che significa che le aziende sono in rete, ma utilizzano solo gli strumenti digitali di base. Solo nel 2021 si è registrata un’impennata di accessi: i 430 SELFI 4.0 compilati hanno rilevato un 46% di imprese “specialiste”, cioè che hanno digitalizzato una buona parte dei processi aziendali, come l’e-commerce, i processi produttivi e i controlli qualità, l’utilizzo della realtà aumentata per gli interventi post-vendita (per la manutenzione, ad esempio).

A studenti, lavoratori e cittadini che vogliono misurare le proprie competenze digitali (anche per valorizzarle nel proprio curriculum vitae) è dedicato Digital Skill Voyager, anch’esso inserito nel programma strategico nazionale Repubblica Digitale. Si tratta di un test online (accessibile dal portale www.dskill.eu) sotto forma di divertente gioco: l’utente affronta un viaggio nel tempo che lo porta dalla preistoria al rinascimento, per poi fare un salto nel futuro, il tutto in chiave digitale. Cinque sono le macroaree di conoscenza in cui gli utenti si possono cimentare: digitalizzazione di base, comunicazione e condivisione, pensiero computazionale e coding (programmazione), tecnologie digitali e le loro applicazioni, innovazione e sostenibilità. Uno strumento che consente di scoprire il proprio livello nella conoscenza del digitale e nel possesso di soft skills, molto appetibili per il mercato del lavoro.

I dati a disposizione fino a giugno 2021 (dal 2020 anno di startup del test) collocano Bergamo nella media nazionale. A fronte di 7 mila accessi in tutta Italia, se ne contano 170 a Bergamo: il 50,8% è “allievo digitale”, un livello in più del “neofita” (pari al 22,8%); ci sono poi i “coach digitali” (21,1%) e gli “e-leader” (5,3%) in un crescendo di abilità.
“L’obiettivo – ci dice Cristiano Arrigoni, direttore di Bergamo Sviluppo – è diffondere questi strumenti il più possibile, raggiungendo sempre più giovani: nel 2021 i seminari promossi dalla Camera di Commercio di Bergamo, molti dei quali dedicati alla digitalizzazio

UNO SPORTELLO TELEMATICO PER CONNETTERE IMPRESE E PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

Indispensabile per la transizione digitale è anche il Suap – Sportello Unico per le Attività Produttive. Si tratta dello strumento che dovrebbe e potrebbe essere l’unica interfaccia delle imprese con la Pubblica Amministrazione.

Tutto il rapporto tra l’imprenditore e la Pubblica Amministrazione, infatti, dovrebbe essere gestito attraverso questo sportello telematico. E quando si dice PA non si intende solo il comune ma anche ATS, Provincia (per le sue competenze in materia ambientale), Regione, Registro imprese (Camera di Commercio), Questura, Motorizzazione e così via: tutti gli uffici pubblici che, a vario titolo, sono tenuti a rilasciare “autorizzazioni” per le attività d’impresa.

Ma in quei ‘dovrebbe’ e ‘potrebbe’ ci sono i margini di miglioramento che si evidenziano per la nostra provincia. Se è vero che tutti i 243 Comuni della Bergamasca hanno il SUAP, 91 di questi (mediamente i più piccoli e con meno di 300 imprese presenti sul territorio) hanno una situazione di gestione non ottimale dello Sportello. Se un SUAP funzionante è sinonimo di una pratica telematica ogni due imprese, in quei 91 Comuni si arriva a riceverne 1 ogni 5 e di queste se ne evade telematicamente solo il 60%. Dai dati disponibili della Camera di Commercio, si apprende che sono circa 10.300 le imprese bergamasche (su un totale di 90 mila) che non hanno un SUAP performante.

Eppure, i benefici di una crescente digitalizzazione ci sono tutti: per gli imprenditori, che avrebbero una chiara conoscenza del mercato, da cui evincere preziose informazioni tra cui potenziali fornitori, clienti e competitor; per gli amministratori locali, che dai dati potrebbero facilmente leggere la qualità del tessuto economico reale (natalità, mortalità e demografia delle imprese e degli imprenditori, tipo di insediamenti produttivi, etc.) ed essere più ‘oggettivamente’ supportati nella programmazione e governo del territorio (per pianificare, ad esempio, con maggiore contezza della situazione reale interventi economici e di riqualificazione territoriale). Inoltre, le imprese saprebbero di poter contare su una burocrazia snella e rapida, di cui beneficerebbero anche Pubblica Amministrazione e cittadini.

C’è un altro dato che dimostra come si possa ancora crescere, nella sfida del passaggio dal cartaceo al telematico. L’indice di digitalizzazione – e cioè il numero medio di pratiche digitali ogni 1.000 attività d’impresa – della provincia di Bergamo è pari a 137, ben al di sotto della media regionale (218) e nazionale (187). Fonte: InfoCamere, 2021.

Finora cosa non ha funzionato? “Il Suap – dichiara Andrea Vendramin, conservatore  del Registro imprese della Camera di Commercio di Bergamo – è stato erroneamente percepito dai comuni, che ne sono responsabili, solo come un ulteriore onere che andava ad aggiungersi a quelli esistenti. Deve crescere la consapevolezza, in particolare tra i comuni più piccoli, dell’esigenzadi una gestione dello Sportello in forma associata, come nel caso virtuoso della Comunità Montana dei Laghi Bergamaschi, che vanta 36 comuni associati, oltre 8 imprese (8.560 al 31 maggio 2022) e qualche migliaio di pratiche telematiche. C’è ancora strada da fare, ma il traguardo non è lontano. Il SUAP ha raggiunto una maturità tale da consentire il suo passaggio da strumento amministrativo ad alleato per la PA nella definizione di strategie programmatiche territoriali. Lo dimostrano i numeri nazionali, con il boom del 2021, con 901.012 pratiche e 1.224.817 procedimenti (+44% rispetto al 2019 e + 37% rispetto al 2020)”.

LA CAMERA DI COMMERCIO SPINGE VERSO LA DIGITALIZZAZIONE: LE NOVITÀ

C’è poi una gestione associata in corso con 14 comuni della Bergamasca: per cui è la Camera di Commercio di Bergamo che gestisce il Suap per 3.000 imprese e più di un migliaio di pratiche. L’obiettivo è quello di estendere questa gestione in convenzione ad altri Comuni, ovvero, come specifica Vendramin “a tutti quelli che, da soli, potrebbero non avere la forza – e le dimensioni – per una efficiente gestione autonoma”.

Altra novità è ‘Infografica Suap’, un nuovo portale (accessibile per ora solo alla Pubblica Amministrazione) che scatta una fotografia del tessuto imprenditoriale dei 243 Comuni della Bergamasca. Un’immagine dettagliata della natalità e mortalità delle aziende, della loro dimensione, della demografia degli imprenditori (sesso, età, nazionalità), dei settori economici rappresentati e del tipo di insediamenti (negozi, siti produttivo, depositi, magazzini, uffici, stalle, serre). Il portale – presentato recentemente nell’ambito del Bergamo Digital Day in Bergamo Next Level, rassegna culturale organizzata da Università di Bergamo e Pro Universitate Bergomensi – può restituire questi dati solo a condizione che siano gestite pratiche telematiche attraverso il Suap, In altre parole, è grazie ai dati estratti dalle pratiche telematiche che si arricchisce il Registro imprese dell’ente camerale e il fascicolo digitale di impresa.

 

Generico giugno 2022
Generico giugno 2022
Generico giugno 2022

Oltre alle elaborazioni consentite dal nuovo portale, è disponibile ‘Cifre in Comune’, chiamata dagli addetti ai lavori ‘App del sindaco’, che la Camera di Commercio di Bergamo presenta tra le prime in Italia. Scaricabile sul proprio cellulare, consente al primo cittadino di avere a portata di clic alcuni dati del proprio territorio, come il numero delle imprese presenti, la tipologia e quelle cancellate dal Registro imprese. Accedendo con il proprio Spid – Sistema Pubblico di identità Digitale, ogni sindaco può avere immediatamente sott’occhio la situazione del proprio territorio, fare rapide analisi e prendere decisioni in maniera più consapevole con un approccio ‘data-driven’, guidato, appunto, dai dati.

Generico giugno 2022
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