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I candidati sindaco

Scintille a Curno tra Saccogna e Locatelli sul confronto elettorale: ci sarà?

Saccogna: “Locatelli si è sottratto al dibattito pubblico”. La replica: “Ha cambiato due volte i piani. Chieda scusa”

Curno. Toni tesissimi a Curno in vista delle elezioni. A una settimana dal voto per il rinnovo del sindaco e del consiglio comunale la campagna elettorale, finora andata avanti in un clima di serenità, rischia di trasformarsi ora in uno scontro ad alta tensione.

Succede tutto nel fine settimana, quando in paese si alza un muro tra le due liste candidate. Al centro delle polemiche c’è la serata di confronto tra i due candidati sindaci – Andrea Saccogna della lista civica Vivere Curno e Giovanni Locatelli per Obiettivo Curno, lista del centrodestra unito – prevista per domenica 5 giugno e annullata a poche ore dal suo inizio.

È il civico Saccogna a partire pubblicamente all’attacco, accusando Locatelli di essersi tirato indietro e di aver fatto così saltare – a suo dire per paura – il dibattito. “Da sei giorni il mio avversario per la carica di sindaco non risponde ai messaggi che gli mando per organizzare il dibattito pubblico che avevamo fissato di persona per il 5 sera. Venerdì alle 18.30 – si legge nel comunicato stampa di Vivere Curno – mi ha scritto rispondendomi che il dibattito non si farà perché la loro squadra nel mentre ha preso altri impegni per il 5. Sono amareggiato perché amo il confronto e credo che il dibattito sarebbe una bella occasione per i cittadini, soprattutto quelli indecisi, di ascoltare le nostre idee e la nostra visione per Curno. Non l’ho mai attaccato durante la campagna perché non è nel mio stile, ma mi chiedo: se ha paura di confrontarsi con me, se venisse eletto come potrebbe rappresentare gli interessi dei curnesi davanti alla Regione, alla Provincia, alle grandi imprese? Curno ha bisogno di essere amministrata da persone serie, capaci di dialogare e confrontarsi con tutti, che non scappano dalle responsabilità e dagli impegni presi”.

Saccogna fornisce anche una precisa ricostruzione degli eventi tra accordi presi di persona e messaggini scambiati durante la settimana. “Mercoledì 25 al mercato ho chiesto di persona al mio avversario di fare un dibattito pubblico: ha accettato e abbiamo fissato come data domenica 5 dopo cena. Domenica 29 gli ho chiesto se per loro potesse andare bene anticipare al 3, su richiesta di diverse famiglie che il 5 sarebbero rientrate stanche dal pellegrinaggio con l’oratorio, e gli ho proposto come da accordi un moderatore. Mi ha risposto che mi avrebbe fatto sapere. Non avendo ricevuto notizie, mercoledì 1 gli ho scritto di darmi gentilmente riscontro, ribadendo la mia disponibilità sia per il 3 sia per il 5, ma ha visualizzato il messaggio e non mi ha risposto. Giovedì 2 gli ho scritto rinnovando la mia disponibilità per il 5 sera (ormai per il 3 era tardi) e chiesto di farmi sapere in giornata per avere il tempo di mandare gli inviti e bloccare un relatore. Ha di nuovo visualizzato il messaggio senza rispondere. Venerdì 3 alle 18.30 ho ricevuto una mail in cui mi si dice che quando ho proposto il 3 i loro candidati hanno preso impegni per il 5, e quindi ora non si può più fare. Una vera presa in giro nei confronti anzitutto degli elettori, e poi anche mia e dei miei candidati che ci siamo tenuti liberi il 3 e il 5, perché il dibattito viene prima degli impegni personali”.

Ma Locatelli non ci sta. I fatti riportati da Saccogna, secondo il candidato del centrodestra, sono in parte viziati. “Fin da subito ho dato la mia massima disponibilità, ma quando esci con un comunicato in cui dichiari che sono sei giorni che non rispondo dici il falso, perché si è trattato semmai di due giorni. È vero, negli ultimi giorni non ho risposto ma non perché non volessi, ma perché in quel momento non avevo novità da dargli. E poi non sono tenuto a farmi dettare l’agenda politica dal mio avversario”.

Secondo Locatelli, la proposta di anticipare il confronto da domenica a venerdì è stata una scelta studiata anche per metterlo in difficoltà. “Quando ho risposto venerdì l’ho fatto con una mail dettagliata in cui ho spiegato il perché e il per come il confronto non si poteva più fare. È chiaro che a fronte della sua richiesta di anticipare la serata, in così pochi giorni non sarei riuscito a riprogrammare gli impegni presi dalla mia squadra per il 5 e a ricostruire i passaggi con i candidati per esserci tutti. Alla nuova data proposta saremmo stati presenti in 8/9 infatti e io volevo che ci fosse tutta la squadra. Spostando due volte la serata, prima al 3 e poi di nuovo al 5, non mi ha dato la possibilità di organizzare la serata con il mio gruppo. Chi ha scombinato le carte è stato il mio avversario, non certo io”.

I toni e il rapporto tra i due ora sono arrivati al limite. “Visto che è stato lui ad alzare i toni lo ritengo infantile, anche se non credo sia stato lui ad architettare questa trovata ma qualcuno più astuto dietro di lui. Ma io nei tranelli non cado. E non è certamente mia intenzione scappare dal confronto vista anche la mia esperienza amministrativa da oltre trent’anni a differenza sua che esperienza in amministrazione non ne ha. Lo ritenevo un ragazzo più intelligente e onesto”.

Ma ci sarebbe anche un’altra questione che avrebbe infastidito Locatelli, ovvero la scelta del moderatore, una persona che cinque anni prima durante la sua candidatura a sindaco lo avrebbe screditato sulla stampa e giudicata quindi faziosa.

La distanza tra i due sembra incolmabile, ma chi ne pagherà il prezzo sono i cittadini, rimasti senza la possibilità di sentire i due candidati a confronto. Troppo tardi? Una soluzione ci sarebbe secondo Locatelli. “Io non avrei voluto attaccarlo e non ho intenzione di seguirlo se vogliono continuare su questa strada di provocazioni personali di bassa lega. I rapporti ora si sono molto deteriorati, a meno di scuse ufficiali ritengo difficile che si possa fare visti gli attacchi arrivati sia sui social che sui volantini. Ma non escludo nulla”.

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