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Il lutto

Addio a Pietro Ferri, ex rettore dell’Università. Cavalieri: “Uno dei fondatori e pilastro di UniBg” fotogallery

Aveva 80 anni. Nato il 31 maggio 1942. Professore di Economia tra la Cattolica di Milano, Torino, Trento e Bergamo, fu proprio nell’ateneo bergamasco dove lasciò la sua traccia più importante

Bergamo. “Ricordo quando, appena laureata, decisi di abbandonare un lavoro perché avevo in mente altri programmi. Lui mi rispose ‘Tutte matte le donne. Mai lasciare un posto di lavoro senza averne un altro’. Era una persona pragmatica, che viveva in maniera concreta”. È così che Annalisa Cristini, docente di Politica Economica dell’Università di Bergamo ricorda Pietro Enrico Ferri, Rettore dell’ateneo bergamasco dal 1984 al 1999 e scomparso nella notte di venerdì 3 giugno all’età di 80 anni.

Allieva di Ferri nei suoi corsi di Macroeconomia, la professoressa Cristini ne ha impresso l’amore per le sue discipline. “Era un docente appassionato. Se ho scelto di intraprendere questa strada è stato grazie a lui e alla passione che ha saputo trasmettermi qui a Bergamo. In più non ha mai abbandonato i suoi studenti nonostante i tanti impegni nemmeno quando è diventato Rettore. Aveva una grande tenacia nel portare avanti il proprio lavoro, grande creatività nelle idee. Una persona in generale schiva, ma di grande generosità”.

Nato il 31 maggio 1942, Ferri nel 1971 ottenne il Philosophy doctor in Economia all’Università di Oxford presentando la tesi di dottorato intitolata “Some Aspects of Unemployment in Italy: 1951-1968” sotto la supervisione di Sir John R. Hicks, premio Nobel per l’Economia, e di J.A.C. Brown.

Professore di Economia tra la Cattolica di Milano, Torino, Trento e Bergamo, fu proprio nell’ateneo bergamasco che lasciò la sua traccia più importante. Non solo per la collaborazione e l’amicizia con il fautore della teoria dell’instabilità finanziaria Hyman Minsky, che permise di avere il docente statunitense per anni come visiting professor al dipartimento di Economia (dipartimento poi intitolato proprio a Minsky), ma Ferri fu determinante soprattutto nel 1992 quando, durante il suo rettorato, concluse il percorso di statizzazione dell’Università degli Studi di Bergamo favorendo così anche l’arrivo di ingegni fondi governativi all’UniBg.

Arrivato a Bergamo due anni dopo la conclusione del mandato di Ferri nel 1999, l’attuale Rettore Sergio Cavalieri lo ricorda comunque con grande stima: “Ho sentito il professor Ferri poco dopo la mia elezione. Si era congratulato con me e ci eravamo promessi di vederci di lì a breve, poi il Covid non ci ha dato possibilità di incontrarci. Ma lo conoscevo per la sua fama. È stato uno dei fondatori della nostra Università. Quindici anni di rettorato per un’università che ha 54 anni è praticamente un terzo della vita dell’ateneo. Ferri ha rappresentato uno dei pilastri dell’edificio UniBg, uno di quelli centrali”.

Professore emerito dell’Università di Bergamo dal 2013, Ferri era specializzato nell’ambito della macroeconomia, del mercato del lavoro e dei metodi quantitativi. A lui si devono anche la costituzione dell’allora facoltà di Economia e Commercio e della sede di Ingegneria dell’Università, a Dalmine.

La sua importante eredità come ricercatore e docente sarà portata avanti proprio da chi come la professoressa Cristini, oggi anche prorettrice al Welfare e allo Sviluppo Sostenibile dell’ateneo, ha avuto la possibilità di seguirne le orme. “È riuscito a indirizzarmi verso i suoi stessi studi, per cui anch’io sono stata ad Oxford dove ho conosciuto persone che erano state suoi insegnanti allora. Ha saputo creare un legame che anch’io ho cercato di mantenere, sia con l’Università di Oxford che con la St.Louis, con cui abbiamo tuttora ottimi rapporti di lavoro e di amicizia”.

Lunedì 6 giugno alle 11.30 l’ateneo ricorderà e darà il proprio ultimo saluto al prof. Ferri nell’Aula Magna di Sant’Agostino. I funerali si terranno invece lunedì alle 16 a Caravaggio, nel suo paese d’origine.

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