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Osio sopra

Bimbi ustionati: indagini in corso, senza querela nessun procedimento penale

C'è un fascicolo aperto per lesioni colpose gravissime che per il momento è a carico di ignoti. Gli inquirenti stanno accertando anche eventuali responsabilità della scuola

Osio Sopra. C’è un fascicolo aperto, per il momento a carico d’ignoti, per lesioni colpose gravissime. Le indagini per accertare le responsabilità di quanto accaduto nella mattinata di lunedì 30 maggio alla scuola dell’infanzia San Zeno di Osio Sopra sono tutt’ora in corso.

I carabinieri di Treviglio stanno lavorando per capire come il fuoco sprigionato dal braciere sistemato nel giardino dell’asilo per abbrustolire i marshmellows abbia investito otto persone, tre adulti e cinque bambini, due dei quali sono ancora ricoverati negli ospedali milanesi in gravi condizioni.

Tante le domande alle quali dare una risposta. Innanzitutto bisognerà individuare la persona che ha spruzzato del liquido accelerante per accendere il fuoco. Probabilmente era già presente qualche piccolo focolaio poco visibile e la sostanza ha quindi creato un ritorno di fiamma che ha investito i piccoli e i tre genitori che stavano collaborando all’attività di orienteering insieme con la maestra della sezione blu e un’assistente educatrice.

Sarà poi necessario chiarire eventuali responsabilità da parte della scuola materna. La coordinatrice educativa Simonetta Nava ha dichiarato di aver autorizzato, come negli anni precedenti, solamente l’attività all’aperto e non l’accensione del fuoco. La scuola ha però una posizione di tutela e garanzia rispetto all’incolumità dei bambini che i genitori hanno affidato alla struttura ed ha il dovere di accertarsi che non si creino situazioni di pericolo. Se fosse stata omessa la sorveglianza, potrebbero quindi essere considerate eventuali responsabilità in merito.

Gli inquirenti hanno acquisito la documentazione in merito all’organizzazione dell’asilo e alla sua attività e stanno accertando che non si sia verificata qualche violazione a livello di normativa antinfortunistica.

Fondamentali saranno le dichiarazioni delle persone che erano presenti ai fatti: la maestra, l’educatrice e i tre genitori che, dopo un ricovero di 24 ore, sono stati dimessi nella mattinata di martedì.

Una volta effettuati tutti gli accertamenti e acquisita la documentazione, il pubblico ministero Silvia Marchina, titolare dell’indagine, dovrà provvedere all’inquadramento giuridico del reato e ad iscrivere nel registro degli indagati eventuali responsabili.

Essendo il fascicolo aperto per lesioni colpose, seppur gravissime, il reato non è procedibile d’ufficio e serve quindi una querela. I genitori dei bambini feriti avranno tempo tre mesi per poter presentarla. Nel caso decidessero di non farlo, nessun procedimento penale verrà avviato e gli atti di indagine nel frattempo compiuti potranno essere messi a disposizione per eventuali richieste di risarcimento.

In base all’articolo 346 del codice di procedura penale – Atti compiuti in mancanza di una condizione di procedibilità (ovvero una querela) -, gli inquirenti sono comunque autorizzati ad effettuare accertamenti e atti di indagine preliminare necessari ad assicurare fonti di prova.

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