“Le abbiano dato i farmaci, poi le abbiano messo un sacchetto in testa e lo abbiamo chiuso. Laura non moriva e io e Silvia le abbiano stretto le mani al collo”.
Così Mirto Milani, 28enne di origine bergamasca, in carcere per l’omicidio dell’ex vigilessa di Temù Laura Ziliani, avrebbe raccontato il delitto durante gli interrogatori, secondo quanto riportato dall’Ansa e da alcuni quotidiani. Il medico legale aveva ipotizzato che, una volta stordita, la vittima fosse stata soffocata con un cuscino.
Mirto Milani, Paola e Silvia Zani, hanno anche ammesso anche di aver tentato di uccidere Laura Ziliani il 16 aprile quando le somministrarono una tisana che la fece dormire per oltre 48 ore. “Un episodio che altro non è che il prodromo dell’omicidio”, dicono gli inquirenti.
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