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L'intervista

Lega Nord, Alessandro Carrara: “In futuro vorrei fare il sindaco di Bergamo”

Il neo eletto segretario cittadino: "Tante le domande senza risposta. Lavoriamo per il bene di Bergamo e della nostra provincia"

Bergamo. Fresco di nomina a segretario della sezione di Bergamo, Alessandro Carrara, 29 anni, tesserato Lega Nord, ha messo il punto su alcuni dei problemi che, secondo lui, giovane consigliere comunale, vanno affrontati e risolti, soprattutto quando si parla di città: “Quelli che mi aspettano saranno tre anni di duro lavoro che affronterò con piacere e passione e per questo ringrazio i militanti che, votandomi, mi hanno dato fiducia. La mia passione politica nasce da lontano: ho alle spalle una famiglia con una chiara impronta politica di destra e la politica mi appassiona da sempre”.

Si è aperta la stagione politica e l’attuale amministrazione è al giro di boa del suo lavoro. A due anni dal voto, cosa sta facendo la Lega e il centrodestra che correrà unito per tornare a governare?

L’unica formula possibile per vincere sia in città che in provincia è correre col centrodestra unito. Così sarà quindi per Bergamo e per la provincia. Cominceremo a lavorare stendendo un programma plausibile che sia in grado di dare risposta a tutte le domande su l’attuale Giunta ha taciuto fino ad ora. Non importa se il nome del candidato sarà della Lega, di Forza Italia o di Fratelli d’Italia, il focus resta il programma da costruire insieme. La vera preoccupazione è infatti quella di rimediare ai grandi flop degli ultimi anni come la mobilità in città, la sicurezza, il commercio e molti altri ancora. Questi temi andranno affrontati, quartiere dopo quartiere, via dopo via per dare risposte ai cittadini. Si deve avere sì una visione complessiva di Bergamo, ma anche piccola, considerando tutti i problemi che la gente ha a cuore.

Cosa vuol dire per lei fare sicurezza a Bergamo?

Vuol dire vivere una vita tranquilla e non parlo solo del centro, ma anche per la periferia della città, in maniera particolare nei quartieri. Negli anni abbiamo proposto diverse soluzioni, come l’aumento del personale della polizia locale, l’implemento delle telecamere, l’uso del taser e il bastone distanziatore e molto altro. Ma sicurezza vuol dire anche aiutare il commercio: più vetrine accese vuol dire più movimento e meno spazio alle sacche di criminalità.

Come se lo immagina il suo futuro politico?

Il sogno è quello di continuare a coltivare questa passione, cercando di aiutare sempre la mia città. L’augurio che mi faccio, visto che la mia passione nasce fin dalle scuole superiori, è quello di non mettermi limiti, al contrario di cercare di arrivare il più lontano possibile. E, chissà, magari, di diventare sindaco di Bergamo, che io ho nel cuore.

 

 

 

 

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