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Accademia dello sport

Giorno 5

Un giovedì con super ospiti al torneo dell’Accademia: da Zambrotta a Doni, i gemelli Zenoni, Brocchi e Parolo

Si chiude col botto la prima settimana di partite: mercoledì in campo Daniele Fortunato, Luca Fusi, Oscar Damiani, Carlo Perrone e Gedeone Carmignani, antipasto del ricchissimo programma del padel di giovedì sera con tanti grandi nomi del calcio italiano

Bergamo. Sarà una giornata importante per l’Accademia dello Sport per la Solidarietà quella di giovedì 26 maggio. Dopo lo stop per maltempo di martedì e il ritorno in campo di mercoledì, a partire dalle 15 prenderà il via un torneo di padel a cui saranno presenti grandi nomi del calcio italiano degli ultimi 30 anni.

Tra gli altri saranno presenti il campione del mondo di Germania 2006 Gianluca Zambrotta, i gemelli Filippini e Zenoni, Cristiano Doni, Massimo Carrera, Michele Marcolini, Riccardo Maspero, Alessandro Melli, Marco Giandebiaggi, Marco Osio, Stefano Morrone, Cristian Brocchi, Stefan Schwoch, Massimo Paganin, Dario Marcolin, Marco Parolo, Alessandro Budel, Stefano Torrisi e Davide Possanzini. 

Un cast d’eccezione che si esibirà fino a sera sui due nuovissimi campi di padel che l’Accademia ha contribuito a realizzare alla Cittadella dello Sport e che in questa prima settimana di torneo sono stati l’attrazione principale: l’ingresso è libero e gratuito, con possibilità di accedere al servizio bar e ristorazione.

Ma anche mercoledì sera le partite in programma sono state tante, così come gli amici che hanno deciso di tornare a divertirsi, e fare del bene, insieme all’associazione fondata da Giovanni Licini: c’erano Daniele Fortunato, Luca Fusi, Oscar Damiani, Gedeone Carmignani e Carlo Perrone.

“Mi siete mancati tutti – ha affermato un emozionato Fortunato -, soprattutto Licini, persona per me importante: essere qui è speciale, non è stato facile non vedere tanta gente piacevole in questi anni. L’Atalanta sta facendo la storia, Bergamo è la mia città, ho talmente tanti amici qua che non ho ancora trovato in 20 anni a Vicenza. Lì lavoro in una scuola calcio con Lionello Manfredonia: sto bene con i più piccoli, è da 6 anni che mi dedico a loro, per i quali ho capito di essere una figura importante. Stagioni come queste a Bergamo le hanno sognate per 100 anni, dispiace perché si poteva arrivare in Europa: noi ce l’abbiamo fatta, questa era un’Atalanta più competitiva e con avversari meno forti rispetto ai nostri tempi”.

“Si gioca sempre con Daniele, ma siamo qua in primis per la Solidarietà – ha aggiunto Luca Fusi, ex tra le altre di Napoli e Juventus -. Siamo amici dai tempi dal Toro, è rimasta una bella e importante amicizia e speriamo continui per tanti anni. Ora alleno il Bellaria Igea Marina in Promozione e cerco di dare una mano al settore giovanile. L’Atalanta deve continuare a lavorare come ha fatto in questi anni, con impegno e serietà, impegnandosi sempre per valorizzare i ragazzi. Ai miei tempi c’era Favini, il settore era molto importante, è stata la base per costruire la grande squadra degli ultimi anni”.

“Mi tengo ancora abbastanza in forma, il padel non l’ho ancora provato anche se prima o poi capiterà anche a me – ha spiegato il procuratore Oscar Damiani -. L’Inter sembrava avviata a vincere lo scudetto ma ha avuto un passaggio a vuoto di 7-8 partite e il Milan a quel punto si è avvicinato e da lì la lotta è stata fino all’ultima giornata. Il Milan ha meritato, anche se forse l’Inter come rosa era migliore. Mi dispiace per l’Atalanta, perché ormai a Bergamo ci eravamo abituati bene con le coppe europee, è stata un’annata un po’ sfortunata con tanti infortuni. Questo secondo me ha influito, ma bisogna ripartire: la famiglia Percassi, i nuovi proprietari e Gasperini faranno bene”.

“Ogni volta che Giovanni ci chiama rispondiamo presente, non è un periodo facilissimo ma non si può dire di no – ha sottolineato Carlo Perrone -. Quest’anno ho allenato in Portogallo: abbiamo vinto il campionato ma non posso dire che sia andata bene. Vincere non è bastato, ai playoff ci sono state varie vicissitudini, cambio di proprietà e problemi economici che non ci hanno fatto finire quello che avevamo iniziato. Sto tentando di tornare in Italia, vediamo se c’è qualcosa per riprendere il cammino: altrimenti l’esperienza all’estero è stata molto positiva. In Portogallo c’è una passione incredibile, si gioca un bel calcio. L’Atalanta ha abituato tutti troppo bene, un po’ di delusione c’è stata ed è innegabile. Però direi che anche in campo europeo è la squadra che mi ha divertito di più. Si riparte assolutamente da Gasperini, non si può non ripartire da lui: chiaramente dipende molto dal suo stato d’animo e dalle sue motivazioni. Lui va sempre a mille, ha sempre il piede schiacciato sull’acceleratore. Dipenderà da lui”

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