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Consiglio comunale

Mercato di via Spino, la Lega: “Cambiare la sede, gli ambulanti sono eroi”

Passa la proroga di sconto sul canone di locazione, ma resta la polemica sullo spostamento dalla Malpensata

Bergamo. Passa in Consiglio comunale la proposta a firma del sindaco Giorgio Gori di prorogare, anche per quest’anno, lo sconto del canone di concessione per l’occupazione del suolo pubblico per gli ambulanti del mercato di via Spino. “Ci è sembrato opportuno, considerata la situazione, pensare a questo provvedimento – ha spiegato il sindaco -, dare continuità al lavoro anche quest’anno”. Ma l’occasione, che vede maggioranza e opposizione compatti nel votare a favore, è anche buona per scatenare la reazione della minoranza, Lega Nord in primis, sulla scelta, fatta tempo fa, di cambiare collocazione al mercato.

Alberto Ribolla (Lega): “I parcheggi della zona di via Spino sono perennemente occupati da chi lavora, il mercato ha avuto flussi estremamente ridotti durante la pandemia e non ha certo ripreso i volumi di quando si trovava alla Malpensata, quindi la scelta non è certo felice. Questo è solo uno dei tanti interventi spot dell’amministrazione, un nulla rispetto ad un grande problema, quello cioè di un mercato che, oggi, è sostanzialmente morto perché soffre di una decisione completamente sbagliata: la zona è estranea alle aree di passaggio della gente e soprattutto lontano dai cittadini che arrivano dalla provincia”.

Stefano Rovetta (Lega): “È una zona estremamente periferica, difficile da raggiungere, non bastano gli sconti a dare stabilità al mercato e questo è solo un palliativo. Bisognerebbe trovare dei rimedi migliori per ovviare a questa situazione, trovando al mercato una collocazione più consona, come ad esempio il piazzale degli Alpini, anche perché questa piazza è stata ristrutturata anche per queste finalità e non solo per scopi ludici”.

Chiamata in causa per l’eventualità di riportare il mercato alla sua origine, Oriana Ruzzini, consigliera del Pd: “L’obiettivo è quello di continuare a servire i territori decentrati per avvicinare i cittadini. Il mercato non è stato spostato per ragioni futili, ma per questioni di sicurezza. Se ora l’esigenza è cambiata, e parlo dell’opinione della minoranza, dico con forza che Malpensata non è disposta a rinunciare al progetto di allargamento del suo parco. Al massimo può prendere in considerazione l’ipotesi di uno slow food”.

Gianfranco Ceci (Forza Italia): “Lo so che per l’amministrazione tornare sui propri passi è difficile, ma la soluzione è a portata di mano e sarebbe quella di puntare su sedi diffuse, ovvero ricollocazioni congiunte come ad esempio il Sentierone, il piazzale Alpini e parte del parcheggio in zona Malpensata. Più iniziative sane e commerciali vengono portate sul territorio e più lo stesso ne beneficia. Per decidere bisognerebbe non bisognerebbe tenere conto solo dell’opinione politica, ma anche e soprattutto di quella dei cittadini, pensare a fare un referendum. La mia ipotesi è quella di una collocazione a rotazione in maniera tale da non fare figli e figliastri. Mi auguro quindi che, oltre al vantaggio del contenimento dei costi, si pensi anche a cambiarne la sede”.

Alessandro Carrara (Lega Nord): “Siamo favorevoli alla riduzione del canone, ma anche ad un cambiamento di sede. A distanza di tre anni, per colpa della pandemia e per scelta dell’amministrazione, quelle prese sono state decisioni infelici ed è bene tenere a mente che a lamentarsi non sono solo quelli che la pensano diversamente, ma anche i cittadini, in particolare i commercianti e i proprietari dei bar della zona”.

Giacomo Stucchi (Lega Nord): “È doveroso un piccolo aiuto per chi resiste in una realtà sfortunata, sfortunata a causa di una scelta scellerata da parte dell’amministrazione. Noi votiamo a favore della proposta raccontataci dal sindaco, ma siamo qui anche per portare avanti delle proposte e delle migliorie che possano consentire di dare risposte positive a situazioni che palesano delle difficoltà. Spostare il mercato dalla Malpensata è stata una scelta fatta della maggioranza: collocare il mercato in altra area, quella che io dico gestita dagli eroi di via Spino, significa metterlo in ginocchio. Per aiutare questi eroi, bisognerebbe forse pensare più che ad un contenimento, ad un azzeramento dei costi, per non farli scappare via. Il sentore diffuso dei cittadini è che esiste un mercato per italiani e per stranieri, uno per i ricchi e uno per i poveri: quello del Sentierone viene percepito come luogo sicuro, quello di via Spino no”.

Il consigliere Simone Paganoni (Patto per Bergamo): “Ceci non frequenta la Malpensata e questo lo dimostra il fatto che non sa che oggi è cento volte migliore rispetto al passato. Dire che è la zona è fonte massima dello spaccio è sbagliato. Inoltre, tenere tutto il commercio nel centro di Bergamo significa ammazzare la periferia e quindi è buona cosa averlo spostato altrove, oltretutto in due sedi”.

Sonia Coter, Movimento 5 Stelle: “Siamo sempre stati contrari allo spostamento della sede del mercato perché già immaginavamo le difficoltà che avrebbe comportato, ma credo anche che ora non si debba fare un passo indietro, ma avanti. E’ fondamentale agire in maniera incisiva, pensando o ad uno spostamento o ad un azzeramento del canone. Quello che mi interessa non è tanto la polemica, quanto l’opinione del cittadino, di chi vi lavora, il fatto che abbia un sollievo”.

La replica, a chiusura, del sindaco Gori: “La scelta di spostarlo è contenuta nel PGT che la minoranza ha votato. E la ragione dello spostamento era che quel mercato, così come allestito, non era a regola. Una decisione peraltro fortemente sostenuta dagli stessi residenti. Non c’era sicurezza, i banchi erano ammassati l’uno all’altro, non era un luogo idoneo né per gli ambulanti, né per i cittadini. Da ricollocare c’erano ben 180 banchi e non era certo uno scherzo: per tante settimane ho pensato ad una soluzione differente e non l’ho trovata. Perché non c’era. Sul Sentierone ci sono 32 operatori, in via Spino 145: in tante occasioni ho cercato soluzioni per ricollocare il mercato in una zona sola, ma era impossibile. Una via differente non esiste. A Stucchi replico dicendo che non abbiamo mai cercato né voluto fare un mercato di serie A e di serie B. Tornare indietro è impossibile, anche solo per il fatto che in Malpensata è prevista una destinazione e un uso differente dell’area. L’auspicio è quello di continuare a lavorare insieme per cercare di migliorare la situazione: sappiate che il mio ufficio è sempre aperto e sono disponibile a qualunque tipo di suggerimento”.

 

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