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La visita

Consiglieri del M5S a Tavernola per fare il punto sulla frana: “La Regione dia risposte sugli impegni presi”

Dario Violi, Ferdinando Alberti, Nicola Di Marco, Consolato Mammì e Simone Verni hanno incontrato il sindaco Ioris Pezzotti

Tavernola Bergamasca. Una delegazione del Movimento 5 Stelle in visita a Tavernola Bergamasca. Sono i consiglieri regionali Dario Violi, Ferdinando Alberti, Nicola Di Marco, Consolato Mammì e Simone Verni, che hanno incontrato il sindaco Ioris Pezzotti per fare il punto sulla frana del monte Saresano e sull’attività del cementificio Italsacci. Prima un tavolo in Comune per approfondire la questione, anche da prima della preoccupante accelerazione del febbraio 2021, e poi un giro sul campo.

“Quel cementificio è fuori dal tempo – sostiene Violi -, e anche gli esperti nella loro relazione dicono che la montagna, non si sa quando e non si sa come, prima o poi verrà giù. Di fronte a queste affermazioni di università pubbliche e autorevoli la Regione prima sospende la possibilità di cavare e poi la autorizza attraverso i martelli pneumatici. La paura è che Tavernola possa essere un nuovo Vajont, perché è stata trattata con la stessa superficialità dalle istituzioni finora. Se questo è quello che vogliono, lo dicessero”.

La visita della delegazione cinquestelle arriva dopo un’interrogazione scritta presentata in consiglio regionale lo scorso 3 maggio dal consigliere Alberti, ancora senza risposta da parte della giunta Fontana. Con il documento il Movimento impegnava la Regione a dare risposte sulle posizioni prese con il decreto 1931 del 18 febbraio sulla compatibilità ambientale della miniera Ca’ Bianca di Parzanica, e chiedeva anche alla giunta Fontana se intendesse rendere pubblici gli studi delle Università Bicocca e Politecnico di Milano e dell’Università di Firenze.

Nello specifico erano due le aree di intervento – a oggi ferme – contenute nel decreto regionale. La prima riguarda la possibilità di avviare il procedimento di Via per il cementificio, mai sottoposto alla Valutazione di Impatto Ambientale. La seconda invece l’apertura del riesame sulle concessioni minerarie nella miniera Ca’ Bianca di Parzanica. Al momento le operazioni con esplosivi nella cava sono vietate ma al cementificio è permesso di effettuare attività “sperimentali” con strumenti differenti rispetto alle mine. E così è, visto che l’azienda sta lavorando tramite martelli pneumatici. Su questo aspetto è critica la posizione dei cinquestelle, secondo cui l’autorizzazione della Regione ignorerebbe di fatto il principio di precauzione suggerito dagli studiosi nella loro relazione.

Ma c’è anche un altro nodo da affrontare e sul quale il Comune di Tavernola ha chiesto ai consiglieri del Movimento di farsi portavoce in Regione, ovvero sollecitare la Provincia di Bergamo a intervenire sul rischio di sversamento di sostanze inquinanti nel lago d’Iseo. Un danno ambientale immenso se si considera la quantità di materiale presente nello stabilimento, dove tra sostanze inquinanti e non potrebbero esserci anche 70 mila tonnellate. Soltanto di clinker, ad esempio, la ditta può disporre di un quantitativo massimo fino a 14mila tonnellate. Praticamente, secondo alcuni calcoli, un edificio di 7 piani da 40 appartamenti.

Lo scorso 5 maggio proprio la Provincia di Bergamo aveva convocato un tavolo tecnico per discutere della modifica al Dvr del cementificio, ossia il documento di valutazione dei rischi che contiene tra le altre cose le istruzioni in caso di fermo della produzione, di blocco all’arrivo dei materiali e di evacuazione. Alla ditta sono stati chiesti entro il 25 maggio ulteriori approfondimenti in questo senso e informazioni su eventuali tempistiche di svuotamento degli stoccaggi.

All’incontro hanno partecipato Ats, Arpa, Regione Lombardia, la proprietà di Italsacci e il solo Comune di Tavernola fra tutti i comuni rivieraschi. Per questo il sindaco Pezzotti e la sua giunta hanno provveduto la scorsa settimana a inviare una lettera a tutti i comuni della sponda bresciana e di quella bergamasca, alle comunità montane e alla Provincia di Brescia per informare sul lavoro svolto dalla Provincia, ma soprattutto per invitare tutti i comuni e le istituzioni a chiedere un coinvolgimento diretto nelle discussioni. Pronta l’adesione dei sindaci, molti dei quali starebbero già preparando una delibera da trasmettere in Provincia.

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