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Il caso

“Dal 2019 aspettiamo l’amministratore di sostegno per il signor Innocente, 89 anni”

Consoli, 89enne di Chiuduno, è vedovo e sua figlia nel 2019 ha presentato richiesta tramite l'avvocato: "Ci sono state due udienze e poi basta. Gli altri tre figli non sono d'accordo con lei"

“A dicembre 2019 abbiamo presentato in tribunale la richiesta di amministratore di sostegno e a oggi è tutto fermo”. A raccontare la vicenda del signor Innocente Consoli, 89enne di Chiuduno, è il suo avvocato Luca Barcellini. È stato lui a prendersi in carico la partica dell’anziano su indicazione di sua figlia Agnese.

La donna, unica figlia femmina del signor Consoli, che ha anche tre maschi, si è rivolta al legale quando ha iniziato a notare il decadimento fisico dell’uomo: “La seguivo già per altre cose – prosegue l’avvocato Barcellini – e allora mi ha interpellato. Diciamo anche che gli altri figli non erano d’accordo che la sua proposta di far assegnare al padre l’amministratore di sostegno”.

Ai sensi dell’art 404 codice civile, la misura di protezione dell’amministrazione di sostegno può essere disposta nei confronti della persona “che, per effetto di una infermità ovvero di una menomazione fisica o psichica, si trova nella impossibilità, anche parziale o temporanea, di provvedere ai propri interessi”. Da qui, l’azione della figlia, con la proposta di essere nominata in prima persona amministratrice del padre, oppure di avere un altro soggetto.

“Come prevede la legge, abbiamo presentato richiesta all’ufficio del giudice tutelare nel dicembre 2019. Ci sono state due udienze ma poi, complice anche la pandemia, si è bloccato l’iter. E non è più ripartito, nonostante diversi solleciti”.

Innocente Consoli, vedovo da qualche anno, vive in un appartamento di uno stabile in via Portici Suardo, dove ci sono anche le abitazioni della figlia e di uno dei tre figli. “Lei spesso si reca da lui per aiutarlo nelle faccende domestiche – spiega Barcellini – anche perchè le badanti che hanno preso non sono durate molto, e sta notando un progressivo decadimento fisico dell’uomo, con difficoltà cognitive. Non essendo sua amministratrice però non può parlare con i medici o prendere decisioni che lo riguardano, sulla sua salute o altro”.

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