Bergamo. Dove sta la verità tra chi condanna senza mezzi termini la stagione, bollandola come “fallimentare”, e chi, invece, si ritiene pienamente soddisfatto?
Probabilmente, come sempre, nel mezzo: perchè l’ottavo posto conquistato dall’Atalanta è sì un passo indietro rispetto agli scorsi, straordinari, cinque anni della gestione Gian Piero Gasperini, ma non può essere valutato solo ed esclusivamente nei freddi numeri.
Senza dubbio è statisticamente la peggior stagione da quando in panchina siede il tecnico piemontese: nessuna qualificazione a coppe europee, percorsi interrotti ai quarti di finale sia in Coppa Italia che in Europa League.
Sul web i commenti che seguono questa corrente di pensiero sono tantissimi e alcuni arrivano fino a chiedere l’allontanamento di Gasperini: “Forse è arrivato il momento di cambiare”, sostiene qualcuno, che assegna alla stagione un 4 senza appello. “Per un anno non al massimo buttiamo via uno che ci ha portati da squadra di metà classifica fino in Champions League?”, ribatte un altro tifoso.
La delusione è cocente, la ferita ancora troppo fresca: lo si capisce da chi mette in discussione tutto il progetto, mandando sul banco degli imputati allenatore e società, non risparmiando critiche nemmeno a qualche giocatore per “un ritorno con media punti da retrocessione” e per il rendimento casalingo tutt’altro che esaltante.
A fare da contraltare ai “disfattisti”, anche un buon numero di tifosi soddisfatti, pienamente o a metà, che si sono palesati sui social.
“Voto alla stagione? 6,5/7. Mancato l’obbiettivo per un soffio e aldilà delle delusioni anche quest’anno abbiamo avuto le nostre soddisfazioni. Peccato però che i tanti infortuni, assenze e torti subiti abbiamo influito pesantemente sulla classifica”.
“Io do 10 a prescindere – aggiunge un altro tifoso -, poi possiamo parlare di errori nostri, tanti e errori arbitrali altrettanto tanti ecc ma i ragazzi non hanno mai gettato la spugna e hanno sempre lottato”.
Un ultimo sostenitore fa la sua personalissima sintesi: “9 per l’impegno e per aver rispettato ‘la maglia sudata sempre’; 7 per il risultato finale, siamo salvi e con un pizzico di fortuna in più era ancora Europa; 10 per i tifosi veri, quelli che sarebbero presenti sempre anche in caso di una retrocessione; 2 per i tifosi, se così si possono chiamare, pronti a definirsi tifosi solo quando le cose sono andate bene, molto bene”.
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